Attualità - 04 giugno 2024, 09:33

Abbazia di Tiglieto, una raccolta fondi per salvare il complesso monastico

La campagna lanciata da Legacoop Liguria su Produzioni dal Basso vuole valorizzare la Badia riportandola a protagonista dell’offerta culturale: “Uno sforzo collettivo per preservare un pezzo fondamentale del nostro patrimonio”

Dapprima l’annuncio di vendita, comparso su un sito che tratta immobili di lusso, poi le numerose prese di posizione a difesa del complesso monastico cistercense più antico d’Italia, perché non diventi un resort accessibile a pochi ma garantisca la fruibilità di questo straordinario bene.

Ora, una raccolta fondi chiama in causa privati e associazioni e punta a far conoscere sempre più l’Abbazia di Tiglieto, aumentando così la consapevolezza storica del complesso tra cittadini e visitatori.

Da qualche settimana in Val d’Orba l’argomento principale è la Badia fondata nel XII° secolo e da secoli appartenente alla famiglia Salvago Raggi.

Subito dopo l’inserzione che propone la vendita dell’immobile, accompagnata dalla tanto discussa (poi rimossa) frase sulla possibilità di realizzare un eliporto, il sospetto che serpeggiava tra la comunità di Tiglieto e quella accademica era quella della nascita di un resort di lusso, piano che avrebbe compromesso la fusibilità e l’accesso al complesso da parte del pubblico, contravvenendo così al patto firmato nella seconda metà degli anni Novanta dalla marchesa Camilla Salvago Raggi, scomparsa nel 2022.

Lo aveva spiegato chiaramente Giacomo Montanari, storico dell’arte, professore universitario e coordinatore del Tavolo della Cultura del Comune di Genova: “Il problema non è che il bene passi di mano, bensì il tentativo evidente di sottrarlo alla pubblica fruizione. In questi ultimi due anni, prima di questo improvviso annuncio, sempre meno persone lo hanno potuto vedere, conoscere, amare. Questa, a mio parere, è una pratica molto scorretta, tesa a svincolare il patrimonio dalla conoscenza dei cittadini e dalla relazione con il territorio. Una pratica non solo scorretta, ma anche lesiva del pubblico interesse, perché la Badia è un bene che ha fruito negli anni di milioni di euro di finanziamenti da parte degli enti territoriali e quindi ci si aspetta che si debba godere di una certa reciprocità. Lo stato e gli enti locali intervengono giustamente a sostegno di quelli che sono i beni monumentali di interesse pubblico, ma i beni monumentali di interesse pubblico devono avere appunto interesse pubblico quindi essere fruiti dai cittadini”.

I tiglietesi, da subito, si sono schierati a difesa del bene circondato dal parco del Beigua, già bene UNESCO, perché fosse garantita la salvaguardia del complesso architettonico, coinvolgendo il Comune. 

Tra le tante iniziative, da qualche giorno sul sito di Produzioni dal Basso è comparsa la campagna promossa da Legacoop Liguria “Salviamo la Badia di Tiglieto: doniamo per preservarne la storia”.

L’intento della raccolta fondi è quello di sensibilizzare la comunità in primis raccontando l’importanza storica e culturale dell’Abbazia e riportando il complesso a essere centrale nell’offerta genovese e ligure grazie a eventi, iniziative e visite guidate. 

Il progetto ‘Salva la Badia di Tiglieto: dona per dare valore al territorio’ - si legge sulla pagina dedicata all’iniziativa - rappresenta un'opportunità unica per unire la comunità in uno sforzo collettivo per preservare un pezzo fondamentale del nostro patrimonio storico e culturale. Con il supporto di cittadini, istituzioni e aziende, possiamo garantire che la Badia di Tiglieto continui a raccontare la sua storia per molti anni a venire”.

Intanto, qualche giorno fa, il Comune di Tiglieto aveva fatto sapere che era stata stipulata una bozza di accordo tra la Città Metropolitana di Genova, il comune della Val d’Orba e la proprietà della badia per garantire la fruizione pubblica del complesso monastico cistercense ma, al momento, sulla questione non si conoscono ulteriori dettagli.