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Attualità | 31 maggio 2024, 12:00

La riscoperta del greco antico: sessantacinque 'diplomati' al corso per adulti del Liceo Colombo

Grandioso successo dell'iniziativa voluta da tre professoresse dell'istituto: Chiara Traverso, Paola Ascheri e Anna Mannino. L'anno prossimo, se ci sarà l'ok della scuola, si intende replicare: già pronte centoventi iscrizioni

La riscoperta del greco antico: sessantacinque 'diplomati' al corso per adulti del Liceo Colombo

Hanno frequentato le lezioni con profitto, per lunghissimi mesi. Alcuni hanno imparato da zero, altri hanno potuto rispolverare i ricordi del passato, altri hanno soddisfatto la loro nostalgia, altri ancora hanno allenato il cervello con un esercizio nobilissimo.

Tutti, alla fine, si sono cimentati con successo nel greco antico: è stata una splendida iniziativa, infatti, quella portata avanti da tre insegnanti del liceo classico Colombo di Genova in collaborazione e con il sostegno sia dell’istituto che dell’associazione di ex alunni Amici del Colombo.

Loro si chiamano Paola Ascheri, Anna Iannino e Chiara Traverso, la loro idea si chiama 'Non è mai troppo… greco!' e gli alunni sono stati, per un intero anno scolastico, persone tra i trenta e gli ottant’anni, che si sono confrontate per la prima volta con una delle più importanti lingue classiche (insieme al latino, all’ebraico e al sanscrito).

Sessantacinque partecipanti in tutto si sono riuniti mercoledì nel cortile del liceo Colombo per l’ultima lezione: "Abbiamo consegnato un attestato simbolico di Greconauti - racconta una delle docenti, Chiara Traverso, che è anche una delle professoresse del liceo - e speriamo con tutto il cuore di poterci dare l’appuntamento all’anno prossimo, se il Consiglio d’Istituto avrà il piacere di portare avanti questo bellissimo progetto".

Il greco antico è una delle materie caratterizzanti il liceo classico: tra le più affascinanti anche in adolescenza (eppure tra le più temute, specie quando si tratta di tradurre determinati autori più ostici), tra le più facili da dimenticare quando non c’è più la pratica né la consuetudine.

Ecco perché, tra i sessantacinque partecipanti, "ve ne sono stati diversi che il greco antico lo avevano studiato da giovani e poi lo avevano perso. Ma la bellissima sorpresa è stata accogliere i quasi due terzi degli allievi che il greco non lo avevano mai studiato. Abbiamo fatto lezioni di un’ora e mezza, sempre così ripartite: mezz’ora per la correzione dei compiti, mezz’ora per un argomento di grammatica, mezz’ora di autori e letteratura".

Adesso, proprio come la scuola 'vera', ci si ferma per la pausa estiva: "Abbiamo lasciato esercizi e compiti a casa - prosegue Chiara Traverso - e abbiamo dato un arrivederci pieno di fiducia all’anno prossimo. Se la nostra iniziativa sarà confermata, faremo una classe del secondo anno e una classe del primo anno".

Da parte del pubblico, il successo è già sottoscritto, visto che "ci sono centoventi persone che vogliono ritornare o partire con il nuovo corso". Bella questa operazione nostalgia, bello che si abbia voglia di confrontarsi con una lingua antica ma che poi, in fondo, così antica non è: perché racconta tantissimo della nostra cultura, delle nostre radici, del nostro amore per l’arte, per le lettere, per il bello, per tutto ciò che ci rende famosi e apprezzati nel mondo.

Alberto Bruzzone

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