Venerdindie - 31 maggio 2024, 15:30

VenerdIndie - Eames e il suo viaggio musicale tra rap e produzione

Con un doppio singolo fresco di pubblicazione l'artista genovese è pronto a mostrare il suo nuovo live set che unisce il sound digitale agli strumenti della band

Rapper, cantautore, produttore: Eames, all’anagrafe Alberto De Scalzi, è una delle promesse mantenute del panorama musicale genovese. Figlio d’arte ma completamente autodidatta, si riconosce da uno stile personalissimo caratterizzato dai toni cupi e dai testi che raccontano dell’essere umano, delle sue debolezze, dell’amore e dell’amicizia che lo rendono forte e delle perdite che provano ad annientarlo. 

Le atmosfere cavalcano diversi generi, fondendo suoni elettronici e groove hip-hop, con ritornelli RnB e strofe rap. Nel corso della sua carriera ha collaborato, in veste di Producer, con tantissimi artisti come Olly, Alfa e Maurizio Carucci, curando la produzione dei loro brani e mettendo a disposizione la propria esperienza.

Come hai iniziato il tuo percorso musicale?

Ho approcciato la musica partendo dal mondo del rap. Mio padre, musicista, ha sempre foraggiato la mia passione, tentando di insegnarmi a suonare, cosa che all’epoca non riuscivo e non volevo fare. Poi un giorno sono tornato a casa avendo già imparato da solo a suonare la chitarra: sono sempre stato portato a fare le cose in autonomia, e poi per mostrarle agli altri. 

Lui aveva provato a insegnarmi, ma io proprio non volevo: quindi si, un po’ mi ha avvicinato mio padre al mondo della musica, ma la mia era una passione innata. Oggi mi piace tanto suonare e lavorare dietro le quinte per altri artisti: da ragazzino mi registravo da solo perché non avevo le ‘palanche’ per andare negli studi fighi, ho scoperto che questa cosa mi veniva bene e mi piaceva. Ho deciso di ‘esportarla agli altri’, e ha funzionato abbastanza bene: il mio‘Room Studio’ è aperto da dieci anni, e lavoro come direttore artistico e produttore per molti artisti genovesi”. 

Una doppia anima, sia quella del musicista, sia quella del produttore. C’è stato qualche artista che ti ha ispirato? 

"Ascolto di tutto, ho sempre ascoltato di tutto. Sono passato dal sentire  i Metallica, i Sistem Of a Down a Eminem.

Nel panorama italiano in particolare non c’è nessuno che mi abbia spronato più di altri. Sono fan di molti artisti, soprattutto poco famosi. Meno uno è ‘cagato’ e più mi piace, è una roba intrinseca mia, ma non c’è stato proprio un artista che mi abbia fatto dire questo ‘grazie a lui voglio fare musica’: è semplicemente è venuto in modo spontaneo, mi piaceva suonare e dire ‘belinate’".

Se dovessi definire il tuo progetto musicale in tre parole, quali sarebbero?

"Posso dire spontaneo, necessario, almeno per me stesso, e sperimentale, perché è un po’ quello che mi viene da fare. Sono un rapper e sono super fan del rap, ma ascolto un sacco di altre cose e questo ha fatto sì che provassi a prendere suoni di un genere e li mettessi dentro un altro. Amo la musica d’autore e il cantautorato, mi piace tantissimo scrivere, e sono conscio di quale sia la mia penna e del fatto che, anche solo a Genova, ci siano persone meno conosciute di me ma che sono più brave di me. Ci sono alcuni ragazzini in studio che tirano fuori dei testi allucinanti… io cerco di trasmettere quello che so e rubo tantissimo da loro. È inevitabile che quando hai un artista in studio tutti i giorni, qualcosa ti passi, così come spero io di passare agli altri". 

Hai pubblicato da poco un nuovo singolo, vuoi parlarcene? 

"Si tratta di un doppio singolo, un po’ una furbata che segue la moda di pubblicare un brano ma che poi all’interno ne contiene due. 

Sincero’ è un featuring con BriseKK, un rapper di Rapallo molto forte dalle sonorità vintage, synthwave, e spacca.

L’altro singolo, che si intitola ‘Promesse’, è molto più RnB, e vede la collaborazione di Francesco Bacci, che faceva parte degli Ex Otago, uno ‘spippolatore seriale’ di sintetizzatori e di robe anni ’70 che mi fanno impazzire, e che è riuscito a trasformare questo pezzo molto cupo in qualcosa di più aperto".

Parliamo di live, ci sarà l’occasione di vederti suonare dal vivo quest’estate?

"Ad agosto suonerò insieme alla band a un festival ad Arenzano.

Ogni anno cerco di trasformare quello che faccio utilizzando il computer in strumentale coinvolgendo sempre musicisti diversi: mi piace aggiungere qualunque tipo di strumento e rendere questo genere quasi prettamente digitale il più strumentale possibile, perché nasce dal campionamento ma indica che qualcosa di vero è stato registrato. 

Sono in formazione con un tastierista e un bassista, polistrumentisti, Michele Genta (Tastiera/Synth +Sequenze) e Lorenzo Cuocolo (Basso/Chitarra). Le batterie sono tutte campionate quindi suoniamo con la band, e il live sta piano piano prendendo forma… possiamo dire che ora spacca".

Isabella Rizzitano e Chiara Orsetti