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Attualità | 29 maggio 2024, 16:40

Vendita dell’Abbazia di Tiglieto, presto un accordo che garantisca la fruizione pubblica

Il Comune dell’entroterra sarebbe al lavoro con Città Metropolitana e proprietà per riaprire al pubblico il complesso cistercense più antico d’Italia

Vendita dell’Abbazia di Tiglieto, presto un accordo che garantisca la fruizione pubblica

Potrebbe raggiungersi nei prossimi giorni un accordo tra la Città Metropolitana di Genova, il comune di Tiglieto e la proprietà della badia per garantire la fruizione pubblica del complesso monastico cistercense più antico d’Italia.

La notizia arriva direttamente dal comune nell’entroterra genovese che ha fatto sapere della stipula di una bozza di accordo che sarà completata e presentata in comune prima di essere resa nota alla comunità.

Al momento non è ancora stato diffuso nessun dettaglio ma la notizia dell’accordo ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai tanti che avevano visto nella vendita dell’immobile il serio pericolo che la badia di Tiglieto venisse chiusa al pubblico e trasformata in un resort di lusso.

Il primo a spendersi per scongiurare questo pericolo è stato Giacomo Montanari, professore universitario e coordinatore del Tavolo della Cultura del Comune di Genova che, all’indomani dell’inserzione che proponeva il complesso monastico del XII secolo promuovendo la possibilità di realizzare un eliporto, aveva spiegato: “Il problema non è, infatti, che il bene passi di mano, bensì il tentativo evidente di sottrarlo alla pubblica fruizione. In questi ultimi due anni, prima di questo improvviso annuncio, sempre meno persone lo hanno potuto vedere, conoscere, amare. Questa, a mio parere, è una pratica molto scorretta, tesa a svincolare il patrimonio dalla conoscenza dei cittadini e dalla relazione con il territorio. Una pratica non solo scorretta, ma anche lesiva del pubblico interesse, perché la Badia è un bene che ha fruito negli anni di milioni di euro di finanziamenti da parte degli enti territoriali e quindi ci si aspetta che si debba godere di una certa reciprocità. Lo stato e gli enti locali intervengono giustamente a sostegno di quelli che sono i beni monumentali di interesse pubblico, ma i beni monumentali di interesse pubblico devono avere appunto interesse pubblico quindi essere fruiti dai cittadini”.

A quanto si intende dalle notizie diffuse dal Comune di Tiglieto, dunque, con l’accordo sembra  continui a essere garantita la fruizione pubblica del complesso cistercense più antico d’Italia, inserito all’interno del parco del Beigua, già tutelato dall’Unesco.

In questo modo non verrebbero meno i vincoli novantennali cha la marchesa Camilla Salvago Raggi aveva sottoscritto.

A proposito della vendita, anche il Comune aveva specificato: “Si tratta di una decisione mai resa ufficialmente nota al Comune ma, di fatto prospettata da comportamenti della nuova proprietà intesi a privare il Comune ed i cittadini, non solo di Tiglieto, del diritto di accedervi e fruirne per quelle manifestazioni e quegli scopi garantiti dagli intercorsi contratti di comodato. […] Il Comune ha coinvolto già da tempo la città Metropolitana, e anche la Regione, con la quale si sta adoperando per garantire  la disponibilità pubblica di Badia. La reazione di tanti alla notizia rincuora l'amministrazione in ordine all'amore che tutti abbiamo per la ‘nostra Badia’ e sarà ulteriore stimolo, anche per la nuova giunta, qualunque essa sia, per proteggerne l'utilizzo pubblico. La Badia di Tiglieto è stata, è e sempre sarà la Badia di Tiglieto”.

Isabella Rizzitano

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