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Attualità | 29 maggio 2024, 14:32

Sestri Ponente, nuova vita per il Teatro Verdi: è affidato al promoter musicale Totò Miggiano, patron del Goa Boa Festival

Il Comune di Genova assegna la concessione per cinque anni. Il vicesindaco Piciocchi: "Riportiamo questo luogo ai fasti che mi hanno raccontato"

Sestri Ponente, nuova vita per il Teatro Verdi: è affidato al promoter musicale Totò Miggiano, patron del Goa Boa Festival

La luce in fondo al tunnel in cui era finito il teatro Verdi di Sestri Ponente sembra pronta a inondare la delegazione.

A tre mesi dalla pubblicazione del bando di affidamento per la struttura, è arrivata l’aggiudicazione della concessione quinquennale.

A ottenere la gestione del cinema teatro è stata Boavida, la società di Totò Miggiano, patron di Goa Boa.

La proposta di Boavida è stata l’unica pervenuta al Comune che, dopo le verifiche del caso, ha sciolto la riserva e ha assegnato la gestione quinquennale del cinema teatro di Sestri.

Nei giorni scorsi il vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi aveva compiuto un sopralluogo nell’immobile, dopo il rilascio del precedente gestore, per constatare lo stato della struttura: “abbiamo lavorato molto per riavere questo teatro - ha spiegato - Tanto lavoro da fare, indubbiamente, ma volentieri ci rimbocchiamo le maniche per riportare il prima possibile questo bellissimo luogo di cultura e intrattenimento - da troppo tempo abbandonato - ai fasti che in molti mi raccontano”.

Il valore complessivo del bando per l’affidamento è di un milione e cinquecentosettanta mila euro, di cui cinquecentomila  destinati al costo della manodopera.

Nei mesi scorsi, l’assessora comunale agli affari legali Lorenza Rosso aveva fatto sapere che l’amministrazione stava lavorando per recuperare le chiavi dell’edificio dal precedente gestore, Giunio Lavizzari Cuneo. Era stato proprio Lavizzari Cuneo ad annunciare la chiusura del teatro a causa degli importanti lavori di risistemazione necessari dopo un incidente capitato durante un saggio di fine anno con una scuola di danza.

Il nuovo bando aveva però suscitato le polemiche delle opposizioni in consiglio municipale che avevano puntato il dito contro l’amministrazione Bucci a causa dei tempi strettissimi per la presentazione delle domande che rendeva “difficile se non impossibile coinvolgere realtà che, pur essendo fondamentali per il tessuto locale, non sono state precedentemente coinvolte. Queste condizioni così stringenti favoriscono solo chi ha già le possibilità di partecipare e con quella cifra i soggetti non sono certo molti. La cultura al ribasso: Il criterio evidente è quello della gara economica al ribasso. Questa scelta del Sindaco, che certo non stupisce, rischia di compromettere la qualità e la sostenibilità delle proposte. Questo approccio potrebbe portare a scelte che mettono a repentaglio il futuro del Teatro Verdi e la sua integrazione nella comunità”.

Non resta ora che attendere quali saranno le proposte di Boavida e di Miggiano, nome di riferimento per il panorama musicale genovese da quarant’anni. Sarà lui con la sua società a lavorare a eventi e appuntamenti per riportare il Verdi verso una nuova primavera.

Isabella Rizzitano

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