"Da qualche giorno sono iniziati i lavori di Cociv sulla parte di impalcato dietro a Via Rossini, a Rivarolo, per la rimozione di pietrisco della vecchia massicciata, con personale protetto da tute e mascherine – spiega la consigliera comunale di Azione Cristina Lodi – Nella zona risiedono circa 150 famiglie e diverse attività commerciali che con i comitati sono preoccupati circa la presenza di amianto nel materiale. Nei giorni scorsi gli stessi residenti hanno chiesto di interrompere la lavorazione e di sapere quali misure di sicurezza devono adottare.
Sul tema ho presentato un’interrogazione urgente per chiedere all’amministrazione comunale quali intenzioni avesse e quali indicazioni avesse per i cittadini e le cittadine di via Rossini: tenere le finestre chiuse o un’ipotesi di trasferimento? Ma nessuna risposta è arrivata da parte del Comune di Genova, che anzi scarica la responsabilità dei controlli dei lavori agli organi predisposti per i controlli stessi, come Asl e Arpal.
Oltre a non rispondere, il Comune, che nella figura del sindaco ha la maggiore autorità a tutela della salute dei cittadini e che non dovrebbe solo limitarsi all’applicazione delle norme di regolamentazione, afferma che non è pervenuta alcuna comunicazione di rilevamento di amianto, nonostante la segnalazione di una consigliera comunale e la conseguente richiesta di fare verifiche.
Evidentemente il Comune si para dietro alle leggi per non adempiere a quello che sarebbe il suo compito, cioè monitorare, mettere insieme le informazioni a tutela della salute dei cittadini e rispondere ai consiglieri comunali. Non è la prima volta e purtroppo non sarà nemmeno l'ultima che si ha la consapevolezza che il Comune faccia partire i cantieri e poi non li segua, non li monitori e non chieda alle autorità competenti di relazionare in maniera continuativa. Questo dovrebbe fare un Comune ma questo non fa oggi l'amministrazione comunale di Genova".