Da Giuseppe Leoni, storico fondatore e primo deputato della Lega, a Giancarlo Pagliarini, già ministro al Bilancio. Da Adriano Teso, imprenditore milanese che Berlusconi scelse come sottosegretario al Lavoro nel suo primo governo, a Giuseppe Bonomi, manager d’eccellenza che ha ricoperto ruoli di vertice in Sea, Anas, Arexpo. Con loro altri mille fra amministratori locali, professionisti, dirigenti, imprenditori, lavoratori e pensionati di ogni categoria, i quali hanno sottoscritto l’appello a votare Marco Reguzzoni da indipendente nelle liste di Forza Italia per le Europee. Un’adesione distribuita sulle quattro regioni del collegio Nord Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) per costituire una sorta di sindacato del Nord nel parlamento europeo.
«Io voto per il Nord, difendendo a spada tratta i lavoratori, gli imprenditori e i pensionati, mettendo la produzione, l’agricoltura e il turismo al centro dell’azione, senza limitarsi a un’opposizione urlata e improduttiva», si legge nel documento sottoscritto da tanti soggetti con esperienza parlamentare (fra cui la mantovana Irene Aderenti, il ligure Giacomo Chiappori e Marco Desiderati di Lesmo) così come numerosi sindaci o figure con lunga militanza politica (come Sergio Ferrero ad Aosta).
Ad organizzare la raccolta firme è stato Max Bastoni, in rappresentanza della componente Forza Nord all’interno di Forza Italia: «L’adesione a questo appello - dice - rappresenta una testimonianza di tutto un universo che cerca risposte a istanze che vogliamo riportare in primo piano. Puntavamo a raggiungere i cento aderenti prima di diffondere questa iniziativa, ma siamo già arrivati a mille».
«Il Nord ha bisogno delle infrastrutture necessarie ad economia e turismo, non il ponte sullo Stretto - incalzano i firmatari - Il Nord preferisce le Partite Iva all’assistenzialismo, chi lavora al reddito di cittadinanza. Il Nord vuole un vero federalismo che metta al centro i Comuni e con una visione europea, nella consapevolezza che l’UE va migliorata ma i grandi temi – lotta alla concorrenza sleale, immigrazione, ambientalismo – non possono essere affrontati dai singoli Stati nazionali».
Da qui la scelta di Reguzzoni, «perché non ha mai tradito il Nord e si è impegnato a lavorare per ricreare le basi di una nuova unione di tutti noi che riteniamo necessario agire come sindacato del Nord».