Politica - 28 maggio 2024, 08:15

Made in Italy: tuteliamolo adesso in Europa per rendere più forti le nostre aziende

La candidatura di Marco Colombo alle Europee esprime in modo diretto la tutela del made in Italy

Come imprenditore viaggio molto, in Italia e all’estero, ed è proprio all’estero che noto una crescente diffusione dei prodotti Made In Italy.

Questo è un orgoglio ma anche un’ulteriore conferma dell’eccellenza della nostra impresa, riconosciuta e valorizzata anche in contesti commerciali europei e internazionali.

Sempre più spesso però mi capita di pensare a quel famoso detto che “non è sempre oro tutto ciò che luccica”. Sebbene ci sia molta Italia in giro per il mondo, infatti, non tutta purtroppo è davvero autentica.

Più volte mi sono imbattuto in prodotti contraffatti, figli del fenomeno dell’“Italian Sounding” che vede produttori esteri appropriarsi illegalmente di denominazioni, immagini, loghi e riferimenti geografici italiani e applicarli sulle proprie merci spacciandole per qualcosa che non sono.

In diverse parti del mondo ho assistito alla promozione di prodotti del settore agroalimentare, della moda o dell’industria che in maniera ingannevole tentano di convincere il consumatore della loro “italianità”.

Dal “Parmesan”, brutta copia del nostro Parmigiano Reggiano alla “Mozarella” di bufala, dall’improbabile “Salsa Pomarola” che spopola sugli scaffali in Argentina fino al nuovo modello dell’Alfa Romeo appena presentato.

Come ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, un’auto battezzata “Milano” non può essere prodotta in Polonia.

Per fortuna dallo scorso gennaio è in vigore una legge (n. 206/2023) che vieta di dare ai consumatori informazioni sbagliate e fallaci tutelando il Made In Italy proprio dall’Italian Sounding, diffusissimo anche sul nostro territorio.

Il Made in Italy non si sfrutta. Appropriarsene illegalmente significa indebolire i nostri produttori locali, costringendoli ad abbassare i prezzi a scapito della qualità dei prodotti.

Credo sia fondamentale proteggere il Made in Italy: significa tutelare una grossa fetta dell’economia italiana e, allo stesso tempo, conservare posti di lavoro che traggono origine proprio da queste imprese.

Salvaguardare e valorizzare eccellenze italiane come Auricchio, Campari, Menabrea o Piacenza Cashmere fino ad arrivare a un’icona come il pesto alla genovese e la Nutella, vuol dire proteggere la nostra cultura e la nostra identità. In primis sono proprio i nostri produttori che non devono cercare scorciatoie. puntando sulla qualità evitando di produrre male o addirittura taroccando le stesse referenze utilizzando materie prime non autorizzate, dai disciplinari.

Marco Colombo FRATELLI D’ITALIA

Candidato per il Made in Italy al Parlamento Europeo

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