Si intitola ‘L’Armadio accanto alla finestra’ il nuovo brano di Barbara Luna, cantautrice genovese che ha come obiettivo quello di emozionarsi ed emozionare con musica che viene dal cuore, fatta con passione e sentimento.
Si tratta di un brano che segna l'inizio di una nuova forma di canto di Barbara Luna: dopo dedicate lezioni di canto, con il suo maestro Roberto Tiranti, sta riuscendo a tirare fuori quello che a sua voce e il suo carattere ha sempre cercato di mettere a freno. Barbara ha sempre avuto tanta voglia di cantare per esprimere un sentimento ma non è mai riuscita ad esprimersi appieno.
Il suo primo singolo esce nel 2007, frutto del suo grande amore per la musica; durante il suo percorso artistico, fatto di discese e salite come la sua città d’origine, non ha mai smesso di cercare se stessa e la propria consapevolezza musicale.
Come ti sei avvicinata al mondo della musica?
“Ero molto piccola e guardando la televisione vedevo Raffaella Carrà… ho detto a mia nonna ‘Da grande voglio diventare una cantante, come la Carrà’. Lei è stata una ballerina in realtà, nel mio caso non fatemi ballare ma fatemi cantare…”
Un’avventura che è iniziata da piccolina e che è proseguita con grande passione….
“Sì, ho fatto un sacco di cose. Quando ero più giovane ne ho fatte tante di sbagliate, ma uno ci prova, capisce gli errori, comprende anche a chi non affidarsi e di chi fidarsi. Purtroppo, per circa sette anni mi sono dovuta fermare perché mio papà non è stato bene, e alla fine è mancato: mi sono allontanata molto dalla musica, fino a che non c’è stato un riavvicinamento, molto più ponderato perché ho preso delle decisioni più idonee per la mia persona”.
Se dovessi definire il tuo genere musicale con tre aggettivi quali sceglieresti?
“Di cuore, sincero e moderno”.
Come si intitola e di cosa parla il tuo nuovo singolo?
"Si intitola ‘L’armadio accanto alla finestra’ ed è il racconto di una storia d’amore, ma di un amore che finisce in maniera tragica. Volutamente, nella canzone non ho voluto definire l’accaduto preferendo che ciascuno potesse ritrovarsi, pensando a quello che preferisce”.
Ci sono artisti che hanno influenzato il tuo percorso?
"Influenzato no, ma ci sono personaggi come gli Aerosmith, Freddie Mercury, i Guns’n’Roses e Mina che non mi hanno influenzato, ma che amo follemente”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Non ho ancora fissato delle date per esibirmi live, ma riparteciperò al talent The Coach. Ci sono tre singoli pronti per uscire, anche se a un album vero e proprio non ho ancora pensato”.
Ci puoi dare qualche anticipazione?
“Il mio preferito sarà quello che uscirà a novembre, non a caso perché parla di violenza sulle donne. Ho già fatto un singolo su questo tema, purtroppo autobiografico. L’ho scritto con altri due autori, che però essendo uomini non hanno afferrato forse il dolore e la gravità. Ma non perché voglia togliere qualcosa agli uomini, ma perché chi non ci passa non ha la sensibilità di capire fino in fondo. La canzone si chiama ‘Smalto viola’, ho deciso di rifarla perché volevo dare un segno differente, scrivendo insieme a una ragazza di nome Laura: effettivamente questa versione arriva molto di più ed è più mia”.
A tal proposito, una domanda: percepisci una differenza di trattamento rispetto ai colleghi maschi? Nei festival estivi tendenzialmente abbiamo contato più nomi maschili che femminili. È un problema secondo te?
"Non lo percepisco, onestamente. Non riesco a trovare questa grossa differenza forse perché non sono molto femminista, vorrei che ci fosse un equilibrio ma allo stesso tempo in certe occasioni mi sembra un po troppo esagerato doverne per forza parlare. Le esagerazioni non mi piacciono mai. Questa cosa me la fai notare tu, non l’avevo notata, quindi starò molto più attenta".