Se si dovesse dare un titolo alla sfida tra Genoa e Bologna che chiude la stagione del Vecchio Balordo potrebbe benissimo essere "L'ultimo Guasto d'Amore", libera ispirazione dall'inno di genoanità di Bresh che, se davvero la storia è ciclica, potrebbe essere la colonna sonora di una saga cinematografica chiusa dov'era cominciata.
Due anni fa accompagnò, coro e coreografia della Gradinata Nord, la discesa negli inferi della cadetteria. Ora, sempre contro i felsinei, segna quel 2-0 con cui il Grifone non solo conferma l'undicesimo posto in classifica a prescindere dal risultato del Monza, ma permette a mister Gilardino e ai suoi ragazzi di toccare quota 49 punti in classifica e raggiungere il miglior punteggio nella stagione del ritorno in Serie A per i rossoblù.
Ma in fondo tutto cambia per non cambiare nulla, e anche stavolta il risultato poco contava oramai ai fini della classifica. Molto ci sarebbe da dire del campo: dall'identità forte conferita da entrambi i tecnici alle proprie squadre, emersa nonostante il turnover nei nomi tipico di queste serate di saluti, al miglioramento sensibile palesato in campo ancora una volta da tantissimi elementi.
Eppure destinata a restare negli occhi dei genoani, nell'ennesimo anticipo stagionale di venerdì sera, è il ruggito degli oltre trentamila del "Ferraris", quello che in altri lidi chiamerebbero "ambientazo", quello di cui sono chiarissimo esempio la coreografia dei Distinti alla discesa in campo e quella della Nord a inizio ripresa, ulteriormente acceso dalla rete del vantaggio genoano al 13' di Malinovskyi, col più classico dei suoi tiri a lunga gittata, e replicata al 59' da Vitinha.
Un'azione, quella del raddoppio, che chiude quasi un cerchio perfetto. Nasce dal solito recupero di palla di Frendrup sulla mediana e dall'assist di Gudmundsson e chiusa dal portoghese: l'ultimo giocatore con poco minutaggio finora ma con colpi di classe che fino a pochi anni fa raramente si vedevano in un giocatore "di riserva", i primi due quel pomeriggio c'erano, per qualcuno di una campagna acquisti non all'altezza di dare l'agoniata salvezza, ora gioielli contesi non dalla concorrenza ma dalle big del calcio nostrano e non solo.
Per parlare del futuro però, che sicuramente sarà senza Strootman salutato dalla standing ovation di tutto lo stadio al suo ingresso in campo, ci sarà tempo. Messo il punto sul rinnovo biennale del tecnico biellese, l'interrogativo più grande è senz'altro quello sul destino di Gudmundsson. Ci sarà tempo di sedersi al tavolo con la società per capire che sarà ha fatto sapere il trequartista in un'intervista rilasciata al settimanale "Sport Week", di certo c'è il cammino che da quel Genoa-Bologna di due anni fa la strada fatta è tanta e stavolta, al novantesimo, il saluto dagli spalti è per una nuova stagione in Serie A. Con le stesse premesse di allora si, ma con un trampolino di partenza ben diverso.
IL TABELLINO
GENOA-BOLOGNA 2-0
Reti: 13' Malinovskyi, 59' Vitinha
Genoa (3-5-2): Leali (86' Sommariva); Cittadini (76' Matturro), Vogliacco, Vasquez; Sabelli (63' Spence), Thorsby, Malinovskyi (63' Strootman), Frendrup, Martin; Gudmundsson, Vitinha (76' Ekuban).
A disposizione: Martinez; Bohinen, Messias, Bani, Retegui, Ankeye, Badelj, Haps.
Allenatore: A. Gilardino
Bologna (4-1-4-1): Ravaglia (86' Bagnolini); De Silvestri (86' Corazza), Beukema, Lucumì, Lykogiannis; El Azzouzi; Orsolini (60' Odgaard), Moro, Fabbian (60' Urbanski), Saelemaekers (70' Karlsson); Castro.
A disposizione: Skorupski; Posch, Ilic, Soumaoro, Freuler, Ndoye, Kristiansen, Aebischer, Calafiori.
Allenatore: T. Motta
Arbitro: Santoro di Messina