Politica - 23 maggio 2024, 08:00

È il giorno di Toti dai magistrati. E anche Signorini è pronto a parlare

Il presidente della Regione Liguria arriverà dalla casa di Ameglia dove si trova gli arresti domiciliari. Il gip nega la revoca dell'interdittiva al manager di Esselunga Moncada

Saranno ancora ore di attesa per mettere insieme i tasselli di tutta l'indagine ma nei prossimi giorni si aggiungeranno nuovi elementi chiave per ricostruire ruoli e posizioni dei singoli utili a chiarire il quadro degli inquirenti nell'ambito della maxi inchiesta sulla corruzione in Liguria.

Si parte oggi con il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari dallo scorso 7 maggio, che è stato convocato per la mattinata dai pm Luca Monteverde e Federico Manotti. Atteso da Ameglia a Genova per un interrogatorio che arriva dopo il primo, quello di garanzia davanti al gip, durante il quale il governatore si era avvalso della facoltà di non rispondere.

Aveva però dato la disponibilità e già richiesto di poter essere sentito per chiarire la sua posizione non appena avesse terminato di leggere le carte dell'indagine che ha portato all'ordinanza di custodia di cautelare ai domiciliari per lui, per l'imprenditore Aldo Spinelli, il capo di gabinetto Matteo Cozzani e in carcere per l'ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini.

Anche Signorini ieri mattina tramite il suo legale ha chiesto di poter essere sentito dai magistrati in ordine alle accuse che gli vengono mosse, riguardanti ipotesi di corruzione nella gestione delle pratiche di assegnazione rinnovo delle concessioni portuali in particolare quella del terminal Rinfuse, di trentennale durata a favore di Spinelli.

Tornando a Toti potrebbero questa mattina arrivare informazioni determinanti relativamente al filone sul quale si sono concentrati i magistrati, quello principale della corruzione elettorale e delle ipotesi di finanziamenti illeciti alla fondazione e alle liste per le elezioni dal 2020 in poi.

Che in queste settimane il governatore si sia concentrato sull'ampia lettura delle carte è una certezza, come spiegato anche dal suo legale, per costruire una strategia difensiva che almeno dalle prime mosse sembra essere centrata sul voler dimostrare l'assoluta liceità dei contributi ricevuti e sul confutare l'ipotesi contenuta nella stessa ordinanza cioè quella di avere messo a disposizione il suo ruolo pubblico per favorire interessi privati. 

Quanto a Signorini il suo legale stesso ieri mattina ha spiegato che al momento dell'arresto al suo assistito sono stati sequestrati circa 70 mila euro su conti correnti passati al setaccio relativamente a controlli su ipotetici tangenti e giri di denaro pilotare le decisioni legate al destino delle aree portuali.

Sempre la difesa di Signorini potrebbe inoltre avanzare la richiesta di una 'mitigazione' della misura cautelare in carcere. 

E se al momento resta ancora esclusa da parte di Toti la possibilità di eventuali dimissioni, convinto di poter chiarire al meglio e in maniera inequivocabile la sua posizione, non è bastato invece il passo indietro fatto nei giorni scorsi dall'ex componente del cda di Esselunga Francesco Moncada (che si è dimesso la scorsa settimana) per il quale i legali avevano fatto istanza per una revoca della misura interdittiva. Il Gip di Genova ha rigettato in queste ore la richiesta motivandola con un rischio di reiterazione del reato.


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