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Attualità | 20 maggio 2024, 11:57

Al setaccio degli inquirenti il cellulare di Toti, ma l’avvocato ribadisce: “Nulla che ci preoccupi”

La copia forense eseguita nei giorni scorsi. Intanto si attende di conoscere la data dell’interrogatorio

Al setaccio degli inquirenti il cellulare di Toti, ma l’avvocato ribadisce: “Nulla che ci preoccupi”

È stata eseguita alcuni giorni fa la copia forense dei dispositivi elettronici in possesso del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari per l’inchiesta corruzione e scambio di voto che meno di due settimane fa ha scosso la Liguria.

L’esame dei dispositivi, secondo gli inquirenti, potrebbe portare a ulteriori elementi per comporre la vicenda che vede il governatore sospeso al centro di un’indagine assieme, tra gli altri, ad Aldo Spinelli (anche lui ai domiciliari) e a Paolo Emilio Signorini, ex Presidente dell’Autorità Portuale, al momento in carcere.

L’avvocato di Toti, Stefano Savi, ha spiegato: “Siamo tranquilli, per questo non ci siamo presentati. Non c’era nulla da controllare”. Per il legale che assiste il governatore, che ha ribadito una linea di totale assenso alle richieste dei magistrati, c’è la massima tranquillità che “non possa uscire nulla di pregiudizievole”.

Intanto, non è ancora stata fissata la data dell’interrogatorio di Toti. La convocazione da parte del pm resta possibile ma ‘non dovuta’ nonostante la richiesta mossa dal governatore sospeso di essere sentito.

L’interrogatorio, inizialmente ipotizzato per la settimana dal 27 maggio in poi, non è ancora stato confermato e, come spiegato qualche giorno fa dalla Procura, non si tratta di un atto obbligato come era invece l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, in cui il presidente si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Non c'è ancora una data neanche per il sindaco di Genova Marco Bucci - non indagato ma che potrebbe essere sentito come persona informata - che nelle ultime ore ha ribadito la  volontà di mettersi a disposizione. Volontà che emergerebbe anche da un messaggio alla procura, con l'intenzione di chiarire la situazione e posizioni che lo riguardano, legate anche a quanto emerso dalle intercettazioni.

Non l'unico messaggio arrivato agli uffici degli inquirenti in tribunale a Genova in queste ore, ma nel novero si contano anche quelli di tutt'altro segno, con gli uffici destinatari di una serie di segnalazioni via mail che sorprendono nel numero e che riguardano segnalazioni di presunti altri casi di corruzione denunciati in via anonima. 

Resta in carcere e nella posizione più complessa l'ex presidente del Porto Paolo Emilio Signorini che al momento non ha accesso agli atti. Il suo avvocato Enrico Scopesi ha fatto sapere che la prossima settimana si valuterà se chiedere o meno una attenuazione della misura cautelare.

Redazione


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