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Attualità | 17 maggio 2024, 15:52

'InSport', quando le attività sono per tutti: la grande festa dell'inclusività all'ex Mercato di corso Sardegna

Cento alunni e alunne dell’Istituto Scolastico Paritario Contubernio D’Albertis sono stati affiancati dai giovani e dalle giovani del Centro Boggiano Pico, polo specializzato nella riabilitazione e nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo dell’Opera Don Orione Genova

'InSport', quando le attività sono per tutti: la grande festa dell'inclusività all'ex Mercato di corso Sardegna

Una mattinata di festa, colori e allegria all'insegna dello sport e dell’inclusione.

Per i cento alunni e alunne dell’Istituto Scolastico Paritario Contubernio D’Albertis, affiancati dai giovani e dalle giovani del Centro Boggiano Pico, polo specializzato nella riabilitazione e nel trattamento dei disturbi del neurosviluppo dell’Opera Don Orione Genova, l’area del Mercato di Corso Sardegna oggi si è tramutata in un luogo dove potersi incontrare grazie all’iniziativa ‘InSport - Festa dell’inclusione sportiva per ragazzi e bambini con e senza disabilità’.

Realizzato dall’Opera Don Orione Genova, nell’anno del centenario della sua fondazione, e inserito nel contesto di Genova Capitale Europea dello Sport 2024, l’appuntamento di questa mattina ha visto i giovani del centro Boggiano Pico diventare veri e propri tutor per gli alunni del Contubernio, dimostrando circuiti sportivi di atletica leggera, ginnastica acrobatica, ciclismo, scherma storica e danza, accompagnandoli poi nelle varie discipline.

Un momento importante per i giovani del centro, inseriti in percorso educativi individualizzati, di inclusione scolastica, sociale e lavorativa, come racconta la dottoressa Barbara Ballabene, coordinatrice del centro semi residenziale: “InSport nasce con l’intento di favorire una "nuova" inclusione nella quale sono i giovani adulti con disabilità intellettiva a mettere a disposizione le proprie potenzialità al servizio dei bambini neuro tipici, e non il contrario come normalmente accade. È necessario superare una stigmatizzazione della disabilità  per raggiungere una "speciale normalità", che non può prescindere dalla condizione di fragilità ma deve però oltrepassarla. Abbiamo bisogno di credere nelle potenzialità di ogni persona, di scoprirle, perché sono queste che determinano una migliore qualità di vita, di tutti. Ci piace pensare che se le persone con disabilità possono imparare meno, possono però insegnare molto”.

Assieme ai bambini, coinvolti nelle attività dalle 9 alle 12, sono ‘scese in campo’ anche numerose associazioni sportive genovesi che lavorano a favore dell’inclusione: Free Sport, Uisp, Cambiaso Risso for Special, Zena Runners, Jarret Centro Studi Danza, I Gatteschi, Il Bosco del Monte Outdoor.

Al termine della manifestazione, patrocinata dal Comune di Genova, dal Municipio Bassa Val Bisagno e realizzata con il supporto di Coop Liguria, i partecipanti hanno fatto merenda insieme e hanno ricevuto un attestato di partecipazione.

 “In questi primi 100 anni di storia – spiega Don Dorino Zordan, Direttore dell’Opera Don Orione a Genova – il nostro ente, pur rimanendo fedele allo spirito del suo Fondatore, ha saputo interpretare i bisogni emergenti della società contemporanea, adattandosi e offrendo risposte concrete. Oggi – spiega Don Zordan – vogliamo porre l’attenzione sui nostri ragazzi, sul loro diritto ad autodeterminarsi, e sul loro futuro. L’inclusione, anche quella sportiva, deve essere alla base del progetto di vita. Quando affrontiamo il tema della disabilità – conclude il Direttore – non dobbiamo dimenticare di mettere prima di tutto la persona al centro.”

“Lo sport – ha detto Francesco Libello, Consigliere nell’Ambito dello Sport del Municipio III Bassa Val Bisagno – svolge un ruolo formativo ed educativo fondamentale nella crescita dei nostri bambini e dei ragazzi, e così è anche nella vita di noi adulti. Lo sport, poi – continua Libello – ha la straordinaria capacità di mettere insieme le persone, di unire, di superare e abbattere le barriere fisiche e non solo. Per questo le istituzioni hanno la responsabilità e il dovere di sostenere l’inclusione sportiva, di supportare concretamente le associazioni e gli enti del territorio che operano nell’ambito della disabilità non solo in iniziative come questa, ma nella loro preziosa attività quotidiana”.

I.R.

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