Attualità - 16 maggio 2024, 12:00

Sovraffollamento turistico: Liguria in fascia di alto rischio, si salva solo Genova

I dati elaborati dai ricercatori di Demoskopika collocano la provincia del capoluogo al 26° posto in Italia con un valore ICST (Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico) di 102,20

Case vacanze in ogni dove, piccoli centri presi d’assalto da turisti italiani e stranieri, lunghe code in autostrada. Il tutto con ovvie conseguenze per chi quei posti così amati dai turisti li abita quotidianamente. Sono tanti gli indicatori che permettono di intuire come negli ultimi anni la Liguria sia balzata ai primi posti tra le mette di vacanza predilette, cosa che da un lato può inevitabilmente essere considerata buona sul piano economico, ma dall’altro rischia di rappresentare un rischio per un territorio non particolarmente esteso, fragile e, come noto, stretto tra montagna e mare.

Questo fenomeno ha un nome. Si chiama ‘overtourism’ ed è stato al centro del lavoro dei ricercatori di Demoskopika che hanno elaborato l’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) basandosi su cinque indicatori: densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, utilizzazione lorda e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico.

Ne è nata una classifica che ha consentito di suddividere in tre categorie (livello molto alto, alto e moderato) le principali province turistiche nazionali. La provincia di Genova, con un valore ICST di 102,20, si colloca nella fascia a rischio moderato insieme a: Siena, Monza della Brianza, Brescia, Padova, Sassari (con la Maddalena), Vibo Valentia (con Tropea), Lucca, Pistoia, Como, Bologna, Pisa, Pesaro e Urbino. A rischio alto, invece, c’è la vicina La Spezia con una particolare menzione per le Cinque Terre, altra zona presa d’assalto dai turisti con ovvie conseguenze sulla qualità della vita dei residenti.

La presenza sempre più numerosa di turisti, specie nel centro di Genova, sta generando non poche polemiche anche in relazione al costante aumento di case vacanza. Una dinamica che pesa come un macigno sul mercato degli affitti a lungo termine, soppiantati da quelli brevi: più redditizi e dal pagamento garantito. Un tema sempre caldo (anche sul piano politico-amministrativo) e che difficilmente verrà accantonato nei prossimi anni con un mercato degli affitti brevi destinato ad allargarsi sempre di più specie tra le mura dei centri storici.

L’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST) valuta il sovraffollamento turistico attraverso una combinazione di indicatori che riflettono diverse dimensioni dell'impatto turistico su una destinazione - si legge nell’infografica di Ansa - aiuta a comprendere come il turismo incida sulla densità di popolazione, sull'uso delle infrastrutture ricettive, sull'intensità dell'interazione turistica rispetto ai residenti, e sull'impatto ambientale relativo alla gestione dei rifiuti. L'indice, nella sua fase sperimentale, fornisce soltanto una misura parziale del fenomeno: escursionisti e pernottamenti nelle seconde case, ad esempio, non vengono conteggiate poiché non sono quantificate dalla statistica ufficiale”.

In Liguria Genova è l’unica provincia che si colloca (per il momento) nella fascia di rischio ‘moderato’ con il suo ICST di 102,2. Le altre tre sono nella fascia di rischio alto: al primo posto c’è Savona con 109,1, poi Imperia con 107,2 e, infine, La Spezia con 106,4.

Le province italiane nella fascia di rischio molto alto sono le ‘classiche’ Venezia, Verona, Napoli e Rimini, ma ci sono anche delle mete inaspettate come Bolzano, Livorno e Trento. Località più piccole che, probabilmente proprio per via della loro dimensione, stanno faticando ad accogliere i nuovi e massicci flussi turistici.

L’overtourism - dichiara Raffaele Rio, presidente di Demoskopika - non solo minaccia la sostenibilità delle nostre destinazioni più amate ma rischia anche di compromettere la qualità dell'esperienza per i visitatori e la qualità della vita per i residenti. Il sovraffollamento turistico è un campanello d'allarme che ci chiama ad agire, promuovendo un turismo più responsabile e sostenibile. È fondamentale implementare politiche di gestione del turismo che includano limitazioni temporali e numeriche per l'accesso ai luoghi più a rischio, insieme a strategie per promuovere destinazioni alternative meno note ma altrettanto ricche di cultura e bellezza oltre a incentivare il turismo fuori stagione promuovendo i luoghi anche in periodi meno affollati. In questa direzione, Demoskopika intende supportare i decisori istituzionali ai vari livelli nel monitoraggio dell'impatto turistico, fornendo dati e analisi territoriali per aiutare a bilanciare le esigenze economiche con la sostenibilità ambientale e sociale. È il momento di agire con consapevolezza e responsabilità, per garantire - conclude Raffaele Rio - che il turismo continui a essere una fonte di arricchimento culturale e sviluppo economico senza diventare un peso per le generazioni future”.

Pietro Zampedroni