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Politica | 15 maggio 2024, 14:58

Il ministro dell'Ambiente a Genova: "La Liguria deve andare avanti, non importa chi c'è"

Il rappresentante del Governo commenta il terremoto giudiziario: "Le dimissioni? Dovrà valutate Toti, a me pare una persona onesta". All'incontro anche il sindaco Bucci: "È ovvio che adesso la situazione è più difficile"

Il ministro dell'Ambiente a Genova: "La Liguria deve andare avanti, non importa chi c'è"

La mattinata di confronti e dibattiti legati al futuro del nostro Pianeta organizzata nell’ambito delle celebrazioni del primi cinquant’anni del quotidiano Il Giornale è stata occasione per parlare anche del futuro della Liguria, in seguito alla maxi inchiesta che ha travolto la regione nell’ultima settimana.  

Oltre alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e al direttore del quotidiano fondato da Indro Montanelli Alessandro Sallusti, hanno partecipato al convegno anche il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente ad interim della Regione Alessandro Piana.  

“Spero e credo che questo momento politico della Liguria non rappresenti una battuta d’arresto per i progetti del territorio - ha affermato il ministro Pichetto Fratin a margine del convegno -  Le istituzioni devono andare avanti, le opere devono andare avanti, indipendentemente da chi c’è”. La preoccupazione di tanti liguri è che le vicende giudiziarie che hanno portato il presidente Giovanni Toti a essere sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per corruzione possano creare problemi alle tante partite aperte: “Non dovrebbero esserci problemi - ribadisce il ministro - per il rigassificatore è previsto che il commissario sia il presidente, quindi passerà ad Alessandro Piana. Le altre valutazioni saranno fatte in ambito regionale”. In merito alle tempistiche, “le valutazioni di impatto ambientale vanno avanti con un organo indipendente”. 

Alla domanda sulle possibili dimissioni del governatore, Pichetto Fratin risponde che si tratta di “una valutazione che dovrà fare Toti. Lo considero una persona onesta, non ho elementi per fare altre valutazioni”.  

 

Non sono mancante anche durante i lavori della mattinata i riferimenti alle vicende giudiziarie di questi giorni. Il giornalista Nicola Porro ha intervistato il presidente ad interim Alessandro Piana, battendo soprattutto sulla situazione che da adesso in poi la giunta si troverà ad affrontare. “Facendo politica ci si aspetta un po’ di tutto, ci sta che ci siano da parte degli organi inquirenti una serie di indagini, ma così non me l’aspettavo - esordisce Piana -. I media si sono divisi, un po’ come accade con le tifoserie. Le preoccupazioni degli imprenditori sono legittime, ma dobbiamo fare in modo che rimanga la propensione all’investimento in Liguria”. Alla domanda relativa alle dimissioni di Toti, il presidente facente funzione risponde: “Mi auguro di no. Oltre ad avere un rapporto collaborativo, ho il privilegio di essere suo amico. Quando si lavora gomito a gomito, con le sfide che ha affrontato la Regione Liguria che sono inaffrontabili, dal crollo del Morandi alle alluvioni, dalle mareggiate, alla carenza idrica, qui si è fatto sentire maggiormente. Sono sfide che abbiamo affrontato lavorando e nelle difficoltà anche l’amicizia si rafforza”. “La maggioranza ligure è compatta - continua a spiegare Piana -  Da parte nostra come esecutivo non ce n’era bisogno. I consiglieri ci hanno dato fiducia ed è fondamentale. Anche da parte di molte categorie e di singoli cittadini c’è stato appoggio”.  

Dovendo scegliere un’opera su tutte da mettere in sicurezza, il presidente Piana non ha dubbi: “La diga foranea”. E anche il sindaco Bucci, seduto in prima fila, è d’accordo: “La diga non è importante solo per Genova, vorrei che l’Italia lo capisse. Consente l’ingresso da sud all’Europa: dati internet, merci, persone, cultura. Consente lo sviluppo del nord Italia e della parte sud d’Europa. Fermarla sarebbe un disastro totale anche per le future generazioni.

È un capolavoro di ingegneria una delle prime dieci opere al mondo. Vogliamo rinunciare a questo? No, dobbiamo andare avanti con ancora più energia di prima” commenta il primo cittadino.  

Alessandro Piana prosegue a spiegare: “Le procedure iniziate nei mesi scorsi possono andare avanti nonostante la mancanza del presidente elette: la legge consente al vicepresidente di fare da vicario, facente funzione anche fino alla scadenza del mandato.  Questa è la prima cosa che ci siamo domandati coi colleghi, dopo lo sgomento iniziale. Ci sono tantissimi cose da portare avanti, e non soltanto nel Comune di Genova. Ci sono partite importantissime, per quanto riguarda lo sviluppo strutturale e infrastrutturale della regione”. La preoccupazione sui tempi, per Piana “è legittima perché è di tutti. Sarebbe un peccato perché abbiamo lavorato molto per uno sviluppo reale della Liguria e i dati lo dicono. I cittadini ci incoraggiano a proseguire questa sfida. In ceti casi sarebbe già facile mollare tutto, ma deve prevalere il senso di appartenenza, l’orgoglio, la caratura morale. Da parte nostra il coraggio non è mancato, non siamo scappati. Per rispetto del presidente e degli organi manteniamo il nostro mandato”.  

Io non sono pentito di nulla, o forse di qualcosa sì, magari me lo tengo per me, lo dirò quando parlerò coi magistrati”.  Questo quanto affermato da Marco Bucci a margine del convegno, a chi ha domandato se fosse pentito di essere stato a bordo dello yatch di Spinelli. L’intenzione di dare le dimissioni non sfiora però il primo cittadino: “Ho un contratto con i genovesi per stare qui fino a giugno 2027 e questa promessa, questo debito coi genovesi voglio mantenerlo. È ovvio che la situazione è più difficile adesso, ma è un dovere che mi sono preso nei confronti dei cittadini e quindi bisogna andare avanti. Genova non può perdere l’opportunità di avere 7 miliardi da investire, sarà difficile che accada in futuro”.

Chiara Orsetti


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