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Municipio Valpolcevera | 14 maggio 2024, 10:22

Valpolcevera, i giorni dell'ira: "Gli indennizzi per il Ponte Morandi finiti nelle tasche degli imprenditori portuali"

La denuncia del Comitato Liberi cittadini di Certosa: “Promettono riqualificazioni da anni ma intanto non si è visto ancora nulla: solo ruspe, polveri e rumore”

Valpolcevera, i giorni dell'ira: "Gli indennizzi per il Ponte Morandi finiti nelle tasche degli imprenditori portuali"

Non molliamo e andiamo avanti”. Si conclude così anche l’ultima nota diffusa dal Comitato Liberi Cittadini di Certosa, guidato da Enrico d’Agostino, che punta a sensibilizzare su quanto in questi giorni sta accadendo in città e che, di riflesso, si ripercuote anche in Valpolcevera. “Non molliamo e andiamo avanti” è la frase che conclude ogni comunicazione social da parte degli attivisti segnalano problematiche legate al territorio, un territorio che a causa dei cantieri legati all’ampliamento della metropolitana, alla creazione dell'Ultimo Miglio Ferroviario e dello scolmatore del Rio Maltempo sta da anni subendo una situazione insostenibile. 

“Hanno portato via la vita a quarantatre persone, gettato una città, ma in particolare un territorio come la Valpolcevera nel caos, hanno avuto il coraggio di contrabbandarlo come un modello da esportare, ma ora scopriamo che per loro erano solo affari e ‘dolce vita’” scrivono dal comitato, riferendosi alla maxi inchiesta che nell’ultima settimana ha visto finire agli arresti domiciliari il presidente della regione Giovanni Toti insieme all'imprenditore portuale Aldo Spinelli, al braccio destro di Toti Matteo Cozzani e all'ex presidente del Porto, Paolo Emilio Signorini

“Se sono colpevoli non lo sappiamo, ma certamente, tutta la loro pubblicità sulla Genova meravigliosa, sulla Liguria efficiente viene oscurata. Appare in tutta la sua sporca chiarezza, la motivazione per cui l'accordo ‘risarcitorio’ fra ASPI con Regione Comune ed Autorità Portuale, di un miliardo e quattrocento milioni, approvato il 19 Ottobre 2021, abbia previsto investimenti portuali, tunnel sub portuale e della Fontanabuona, senza dedicare un euro che sia uno, al territorio della Valpolcevera colpito dal terribile lutto e da giorni e giorni di disagio sociale ed economico.

 Ribadiamo oggi quanto già denunciato a tempo debito dal nostro Comitato Liberi Cittadini di Certosa, ma anche dalle opposizioni in aula (PD - Lista Crivello - Ubaldo Santi) con voto contrario a quella Delibera di Consiglio e astensione dei 5 Stelle, la volontà di abbandonare un territorio colpito da una tragedia, al suo destino infrastrutturale, alla sua decomposizione economica e sociale alla scomparsa delle attività economiche di vicinato”.

 

“Lo ribadiamo - prosegue D’Agostino - perché scoprire oggi, che anche trenta milioni di euro del cosiddetto ‘Decreto Genova’, destinati alla ricostruzione, non spesi, sarebbero stati prontamente  utilizzati per rimpinguare le tasche e gli affari di imprenditori portuali, che anche oggi venti milioni di euro di Autostrade destinate per espropri ed indennizzi per i cantieri della gronda per la Valpolcevera (Bolzaneto) andranno a finire per l’acquisto del nuovo Palasport della Foce, è veramente criminale. È dall'anno 2018 che subiamo disagi, chiusura di attività, famiglie che se ne vanno, anche svendendo la propria abitazione, perdita di posti di lavoro, aumento della incidenza di malattie, nuove insalubrità, scuole in difficoltà causate dai cantieri della Metropolitana e dell'Ultimo Miglio Ferroviario e poi dallo scolmatore del Rio Maltempo, promettendo una  Riqualificazione dei quartieri di Certosa-Rivarolo e Fegino, ma intanto non si è visto ancora nulla, solo ruspe, polveri e rumore.

 

Anziani chiusi in casa e nessun progetto per alleviare le loro sofferenze, negozi senza futuro, bambini senza ricreazione all'aperto, con le merci pericolose all'orizzonte. Noi non abbiamo motoscafi sul Polcevera, non abbiamo casinò, non abbiamo gioielli da regalare!!!

Ma nonostante qualche mela marcia, abbiamo tanta dignità e voglia di lottare  per il nostro territorio e state sicuri che ci faremo sentire molto presto” concludono.

Chiara Orsetti

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