Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso questa mattina a Genova il suo parere riguardo alla questione delle dimissioni del governatore della Liguria, Giovanni Toti, coinvolto in un'inchiesta per corruzione e posto agli arresti domiciliari.
La Cgil sta organizzando una campagna di raccolta firme per presentare quattro referendum che cancellino alcune leggi che vengono ritenute sbagliate. L’iniziativa di oggi in piazza Caricamento vuole appunto lanciare e promuovere la raccolta firme.
“I nostri stessi referendum chiedono di ripristinare leggi che siano in grado di tutelare i diritti e di rendere trasparente i processi, a partire dal sistema degli appalti. - commenta Landini - Oggi in questo sistema di appalta che si è costruito negli ultimi vent’anni, grazie anche a una legislazione balorda, non c’è solo un peggioramento delle condizioni di lavoro ma pezzi interi dell’economia reale sono passati in mano alla malavita organizzata.
Io vengo da Reggio Emilia e non è un caso che uno dei più grandi processi contro la ‘Ndrangheta non è stato fatto a Reggio Calabria ma proprio a Reggio Emilia.
Quello che sta emergendo, qui in Liguria ma ci sono tanti altri casi, è che si è affermato in questi anni un modo di fare impresa malato, che fa pagare dei prezzi pesanti a tutti cittadini, a partire dal mondo del lavoro perche tutto questo aumenta la precarietà, lo sfruttamento, il lavorano nero. Credo che quello ligure sia il segnale di un problema più generale che va affrontato con maggior radicalità”.
Landini ha citato l'esempio di Vasco Errani, ex presidente dell'Emilia Romagna, il quale si dimise immediatamente dopo aver ricevuto un avviso di garanzia, anche se anni dopo risultò innocente. Questo episodio, secondo Landini, sottolinea l'importanza della responsabilità di coloro che ricoprono ruoli istituzionali, non solo per sé stessi ma anche per la credibilità delle istituzioni che rappresentano. Landini ha evidenziato il rischio di un indebolimento della democrazia se le persone smettono di sentirsi rappresentate da chi li governa:
“Io sono residente in Emilia Romagna: quando alla regione era presidente Vasco Errani e gli arrivò un avviso di garanzia, si dimise subito dopo. Anni dopo si scoprì che non c’entrava nulla ed era innocente ma penso sia un esempio importante: quando qualcuno investe un ruolo, c’è anche il problema della credibilità delle istituzione che in quell’istante rappresenta”.