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Attualità | 11 maggio 2024, 14:29

Cadono le prime teste: Francesco Moncada lascia il CdA di Esselunga e tutti i suoi incarichi

Il manager, marito di Marina Caprotti, la figlia del fondatore della catena Bernardo, è accusato di aver versato denaro per spingere le pratiche relative alle aperture dei supermercati a Sestri Ponente e a Savona

Cadono le prime teste: Francesco Moncada lascia il CdA di Esselunga e tutti i suoi incarichi

Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, ha comunicato ieri al medesimo CdA, e al collegio sindacale, che ha rassegnato le sue dimissioni. Le dimissioni sono state rassegnate anche dalle società controllate La Villata Spa e Orofin Spa.

Esselunga, in un comunicato, ha preso atto delle sue decisioni.

L’addio di Moncada è la conseguenza del terremoto giudiziario che ha sconvolto il mondo della politica ligure questa settimana, con gli arresti domiciliari del presidente Giovanni Toti, e con il presunto coinvolgimento, appunto, di Francesco Moncada in episodi che i giudici preliminari considerano illegali ed in conseguenza dei quali hanno emesso degli ordini restrittivi della libertà personale (qui l’articolo della Voce di Genova). 

Francesco Moncada, ex consigliere di amministrazione di Esselunga, è marito di Marina Caprotti, figlia del fondatore di Esselunga Bernardo Caprotti e della seconda moglie Giuliana Albera, a cui il fondatore aveva lasciato nel testamento il 70% della catena di supermercati e il 55% degli immobili custoditi nella società Villata.

Nel 2020 il rimanente 30% delle azioni della Esselunga Spa è entrato nel possesso di Marina Caprotti dopo l’accordo transattivo con i figli del primo matrimonio di Bernardo, Violetta e Giuseppe

I FATTI
Una pratica edilizia da mandare avanti per l’apertura dei nuovi supermercati Esselunga Sestri Ponente e a Savona, ‘ricompensata’ con l’acquisto di spazi pubblicitari sull’emittente ‘Primocanale’ per spingere, in maniera illecita, la lista Toti e appoggiare la candidatura di Bucci

Questo quanto emerge dalle intercettazioni ambientali della Guardia di Finanza avvenute anche nell’ufficio del presidente della Regione Liguria e che ha portato all’arresto proprio di Giovanni Toti e di Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini e che vedono coinvolto proprio il super manager di Esselunga Francesco Moncada, membro del C.d.A. del gruppo.

Un giro di tangenti e corruzioni, con favori vari, che ha visto coinvolto il governatore e che sta facendo tremare il mondo politico ligure e non solo.

“Senti Renato [Brunetta n.d.r.], sono nelle mani di Giovanni per questi due supermercati qui…e se vogliamo mettere il tuo vino, devi parlare con Giovanni”. 

Questa conversazione tra l’allora ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta durante il Governo Draghi e Moncada, avvenuta il 17 marzo del 2022 proprio alla presenza di Toti, nell’ufficio del governatore. Una spinta per ottenere una velocizzazione delle pratiche, avvenuta grazie alla promessa di Moncada di un finanziamento illecito tramite il pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul maxi schermo di Terrazza Colombo visto anche il parere contrario dell’Ufficio sicurezza e difesa del suolo.

“Allora il tema qual è, che come sai molto meglio di me facciamo della pubblicità bellissima” ripeteva Moncada. “Se tutti mi danno qualcosa, tutto migliora” continuava il manager di Esselunga, deciso a ottenere lo sblocco delle pratiche, tanto da mettere in piedi un sistema di passaggi pubblicitari apparentemente rivolti a sponsorizzare la catena ma, di fatto, pensati per appoggiare Toti e la sua lista, senza scordarsi di spingere anche la candidatura a sindaco di Marco Bucci, poi rieletto per il secondo mandato.

“Possiamo togliere qualche cosa a noi e mettere a Bucci - proseguiva Moncada - però bisogna farlo bene. Come facciamo a dare una mano a Bucci senza che nessuno…dobbiamo dormire tutti tra due cuscini. Come facciamo a dare una mano a Bucci…non che poi ne abbia bisogno, perché le cose che sento sono tutte estremamente positive”.

Da lì, l’idea di acquistare gli spot su Primocanale e l’entrata in gioco di Matteo Cozzani a chiedere a Maurizio Rossi, editore dell’emittente, di concludere l’affare in Regione.

Formalmente, i passaggi pubblicitari dunque sarebbero stati per Esselunga ma, in realtà, avrebbero promosso la campagna elettorale della lista Toti per Bucci. Rossi, riferendosi ai passaggi sul maxischermo, aggiungeva: “Qui non ho nessun obbligo quindi io li posso dire che gli do dieci passaggi al giorno, per dire, poi gliene do cinquanta e questo è l’unico sistema corretto che io posso fare. Noi dobbiamo fare un contratto per dieci passaggi al giorno, dopodiché ho un programmatore che è veramente stupido, che me li sbaglia continuamente”.

Una ‘via di fuga’ in caso di reclami, in cui la colpa sarebbe stata scaricata su un tecnico dell’emittente locale ma un piano che, sulla carta, sembra filare nei minimi dettagli. 

“Siamo tutti a posto giusto?” Conclude Moncada, che, alla risposta affermativa di Toti, risponde con un “siamo a sistema, anche su Savona”. 

Così l’ufficio tecnico ha ricevuto in messaggio per sbloccare la ‘pratica del presidente’ e Moncada, felice del risultato, acquista centocinquanta mila euro di pubblicità su Primocanale garantendosi anche un’importante copertura dell’inaugurazione del nuovo punto vendita.

Redazione

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