Amianto, e carico di morte, che non risparmia cittadini e lavoratori, impiegati e operai, fino ai giornalisti, come testimonia la tragica denuncia di Franco Di Mare.
Per anni inviato speciale della Rai, giornalista di punta conosciuto anche negli Stati Uniti, combatte ora la sua battaglia contro il mesotelioma. Uno scenario, come quelli di guerra, che il giornalista Rai, poi ai vertici di viale Mazzini, che va oltre. Le fibre di amianto, purtroppo, sono invincibili. Uccidono, si uccidono, e allora è necessario combattere e vincere questa battaglia con la bonifica, ma anche con la ricerca scientifica. L’amianto è il termine sinonimo di asbesto, che indica quei minerali che si dividono in fibre sempre più sottili che respirate e/o ingerite provocano malattie e morte.
Intervistiamo l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA - e avvocato impegnato da oltre 25 anni nella lotta senza quartiere alla fibra killer. Non se ne parla, se non in occasioni di lutti o di sentenze giudiziarie.
Avv. Bonanni, è possibile affrontare e risolvere il problema dell’amianto in Italia?
Ritengo inaccettabile che in Italia si continui a morire di mesotelioma e di altre malattie asbesto correlate. Ancora nel 2024, dopo che abbiamo celebrato il 28 aprile, quale ennesima giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Le vittime dell’amianto hanno fiducia nel Premier Giorgia Meloni, perciò sale forte il grido di dolore, non tanto per loro ma per le future vittime. Proprio questo nuovo Premier, che si dichiara vicino al popolo, tanto da farsi chiamare “Giorgia”, ritengo che debba occuparsi al più presto del tema amianto.
Infatti, l’art. 41 della Costituzione tutela l’ambiente, e deve essere legato a quello della tutela della salute (art. 32 Cost). Comunque abbiamo fiducia. Purtroppo, giorno dopo giorno, siamo costretti ad assistere a nuove diagnosi e nuovi lutti, ecco perché riteniamo che sia importante un’iniziativa di Giorgia Meloni in tal senso.
Ci sono nuovi trattamenti per il mesotelioma? Cosa ne pensa?
Purtroppo, la ricerca pur avendo fatto passi avanti, sconta una scarsa attenzione da parte delle Istituzioni per l’organizzazione sanitaria, e in particolare quella pubblica. Per questi motivi, l’Osservatorio Nazionale Amianto, ritiene indispensabile il non depauperamento della sanità pubblica. Purtroppo, negli ultimi tempi, le scelte di tutti i Governi sono state di segno opposto all’esigenza di proseguire nella scelta dell’universalità di assistenza per tutti gli esseri umani, compresi gli stessi immigrati, contro ogni forma di egoismo, bieco e razzista.
Che ne pensa degli orientamenti politici che distinguono tra chi è più o meno efficiente?
Certo! Ricordo che nell’antica Grecia i bambini malformati erano gettati dalla rupe. Cosi molte volte i malati di mesotelioma sono stati scarsamente assistiti e la ricerca negletta. Abbiamo denunciato questo stato di cose, e anche che nel sud Italia per potersi curare bisogna emigrare al nord, spesso in cliniche private. Questo è inammissibile, e intendo denunciarlo con forza. Ricordo che avevamo un’eccellenza: il Prof. Marcello Migliore in grado di operare con chemioterapia intrapleurica. In sostanza, operazioni chirurgiche mini invasive per poter estirpare il cancro, sia il mesotelioma che il tumore del polmone. Eppure, gli è stato impedito di proseguire la sua attività, e ora opera all’estero.
I nostri migliori cervelli e medici sono all’estero, anche per l’incapacità della sanità pubblica di dare riposta in chiave di riconoscimento del merito.
Ciò non può essere accettato, specialmente se si privano i pazienti, compresi quelli oncologici, delle necessarie e doverose terapie. Abbiamo lottato e lottiamo con tutta l’associazione contro questa ipocrisia e contro le lobby del Big Pharma.
Qual è la mappa del rischio? Quali sono i siti con più alta incidenza di mesotelioma e altre patologie asbesto correlate?
Il mesotelioma è un tipo di cancro che si sviluppa nei tessuti che rivestono alcuni degli organi interni del corpo, noti come mesotelio. A causarlo, l’esposizione diretta e indiretta all’amianto, un minerale della famiglia dei silicati, ampiamente utilizzato in passato. Nonostante la sua messa al bando con la legge 257/92, l’asbesto continua a uccidere. Ciò si deve principalmente al fatto che fra l’esposizione al cancerogeno e l’insorgenza di patologie asbesto- correlate possono trascorrere anche oltre cinquant’anni. I dati epidemiologici rilevati dall’ONA, confermano che i numero dei casi è in continuo aumento. Questo aumento del trend dei casi è dovuto anche al fatto che i più elevati livelli di esposizione cancerogena si sono verificati all’inizio degli anni ’90, poco prima della messa al bando. Quindi, con la prosecuzione delle esposizioni cancerogene, e tenendo conto dei tempi di latenza, il picco dei casi di mesotelioma è previsto per il 2028.
Nel 2023, si stima che siano avvenute almeno 70.000 morti per malattie legate all'amianto solo in Europa, un dato in linea con la stima del 2019. In Italia, nel medesimo anno, si sono registrati circa 7.000 decessi. Negli ultimi 10 anni, si stima che siano decedute circa 60.000 persone per malattie correlate all'amianto nel solo territorio italiano. I casi di mesotelioma, registrati a partire dal 2010, sono in costante aumento, passando da 1.172 nel 2000 a 1.835 nel 2013, con la conferma di 2.000 nuovi casi nel 2023 e un numero di decessi epidemiologico di circa 1.850.
Nel 2023, sono state registrate circa 4.000 nuove diagnosi di tumore al polmone causate dall'esposizione all'amianto, con un tasso di mortalità dell'88%, risultando in circa 3.500 decessi. Considerando il mesotelioma, il tumore al polmone e le complicazioni cardiache derivanti dall'asbestosi, il numero totale di decessi è stimato in circa 7.000 nel solo 2023. Nel corso degli ultimi 10 anni, tenendo conto anche degli effetti della pandemia da COVID-19, che ha colpito gli stessi organi bersaglio delle malattie da amianto, si stima che siano avvenuti circa 60.000 decessi in totale.
Le 10.000 nuove diagnosi annuali, prevalentemente tra uomini, sono spesso attribuibili alle loro occupazioni professionali o all'esposizione in fabbriche o siti militari, soprattutto nelle regioni a maggior rischio come Lombardia, Piemonte, Liguria e Lazio. Queste nuove diagnosi coinvolgono direttamente almeno 50.000 persone all'anno, tenendo conto anche dei loro familiari. Nel corso degli ultimi 10 anni, questo flagello ha coinvolto non meno di 500.000 persone.
Cosa ci dice della recente direttiva sulla modifica dei limiti di soglia, e quindi della loro riduzione?
È necessaria la prevenzione primaria. I limiti di soglia non possono essere un lasciapassare rispetto a chi provoca l’esposizione ad amianto. Bene l’Unione Europea che ha ridotto questi limiti da 100 fibre/litro di aria a un limite di 10 fibre/litro. Questa riduzione del limite deve essere legata al fatto che l’incidenza del numero di cancri di amianto in Europa è in continua crescita. Queste soglie erano state interpretate come di maggiore allarme, e non come assenza di lesività per le esposizioni inferiori.
In ogni modo, proprio dall’iniziativa europea la conferma di quanto noi avevamo sostenuto fin dagli inizi degli anni 2000 e cioè che la soglia è una contraddizione in termini, il tentativo di un compromesso tra le esigenze della produzione rispetto a quelle della salute, e quindi inaccettabile perché interpretabile come patente per l’esposizione ad amianto, magari a bassa dose. Il fatto che possa esistere una dose innocua è una follia, alla luce del numero dei morti, sempre crescente.
Dove ha sede il mesotelioma?
Mesotelioma pleurico: è la forma più comune. Si sviluppa nel mesotelio, tessuto che riveste i polmoni e la cavità pleurica, lo spazio tra i polmoni e la parete toracica;
Mesotelioma peritoneale: si sviluppa nel mesotelio che riveste l'addome e gli organi addominali, come lo stomaco, il fegato e gli intestini. Anche se meno comune del mesotelioma pleurico, può essere altrettanto aggressivo;
Mesotelioma pericardico: ha origine nel mesotelio che riveste il cuore (pericardio). È il tipo meno comune di mesotelioma, ma può essere altrettanto pericoloso;
Mesotelioma testicolare: è il tipo più raro ed ha origine nella membrana che riveste i testicoli (tunica vaginale).
Quali sono le altre malattie asbesto correlate?
L’amianto provoca diverse malattie, oltre al mesotelioma, tra le quali il cancro del polmone, della laringe, delle ovaie, con certezza scientifica. Poi, ci sono altri tumori per i quali il consenso scientifico non è unanime. Una cosa è certa, l’amianto è un cancerogeno perfetto e provoca danni alla salute.
Quali sono le prossime iniziative dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto?
L’ONA sta intensificando le sue iniziative a tutela dei lavoratori e cittadini, cercando di ottenere che, come detto, nell’agenda di Governo sia inserito il tema della bonifica amianto. Per questi motivi, l’appello al Premier Giorgia Meloni è stato accompagnato da grande fiducia da parte delle vittime e anche dei loro familiari. Auspichiamo che si acceleri sulla bonifica amianto, solo così può essere fermata questa strage silenziosa. L’ONA dà un supporto anche per la bonifica, oltreché per l’assistenza sanitaria e quella legale. Ci rivolgiamo anche al Ministro della Giustizia, perché i tempi dei giudizi siano ridotti, tenendo conto del ridotto lasso di sopravvivenza delle vittime. Purtroppo, coloro che provocano le morti di amianto tendono ad allungare i tempi, compresi quelli giudiziari, per cercare di fuggire dalle proprie responsabilità. Confidiamo quindi che il governo intervenga anche su questo tema, oltre che ad accogliere le tesi dell’ONA sull’incremento del Fondo Vittime Amianto.
Come possono i cittadini accedere ai servizi dell’ONA?
I cittadini possono rivolgersi all’ONA chiamando il numero verde 800 034 294, oppure scrivendo direttamente all’associazione, sia per una guida per la bonifica e l’assistenza sanitaria, ma anche per il risarcimento del danno. Quella della tutela legale è una funzione fondamentale svolta dall’ONA.