I depositi chimici non verranno trasferiti a Ponte Somalia. Lo ha dichiarato il Tar della Liguria, che ha accolto il ricorso presentato da terminalisti, cittadini e associazioni. In prima linea in questa battaglia sono sempre state presenti le Officine Sampierdarenesi, presiedute oggi da Barbara Barroero ma storicamente legate a Gianfranco Angusti, anima instancabile dell’associazione, che ha dato il suo contributo fino allo scorso settembre, quando la malattia ha posto fine alla sua lotta per il quartiere.
“Speravamo che andasse così fin dall’inizio - commenta con soddisfazione Barroero -. A rigor di logica e di legge la procedura ci è sembrata sbagliata fin dall’inizio, tanto che io sono ricorrente anche come persona fisica. Ci sono state tante storture prima di arrivare a questa sentenza: l’approvazione del Comitato tecnico regionale ci ha abituati all’assurdo, a promozioni di situazioni bocciate fino al giorno prima. L’iter non era corretto, e oggi siamo soddisfatti sia stato confermato”.
In merito alla sentenza, la presidente delle Officine commenta: “Vorrei leggerla nel dettaglio, per ora sono riuscita solo a guardare per sommi capi. Quello che salta agli occhi subito è che sono state scardinate tutte le tesi alla base dello spostamento”. Il pensiero, però, si rivolge anche a Multedo: “Per Sampierdarena chiaramente è una grande vittoria, però è una grande sconfitta per Genova, perché i depositi chimici continueranno a rimanere lì dove sono, a cinque metri dalle case e questo non è concepibile. L’amministrazione comunale in primis, per quel che aveva promesso, e a ruota tutte le istituzioni, dovrebbero agire in maniera di trovare realmente una soluzione alternativa a Multedo che sia realmente fattibile, non mettendola al centro del porto commerciale di Genova. Era evidente che fosse un’assurdità: io di porto non mi occupo, non è il mio ambito, però chiaramente ho avuto confronti, ed è per tutti assolutamente illogico; altrettanto illogico è che rimangano a cinque metri dalle abitazioni. L’augurio è che le istituzioni lavorino per trovare una soluzione realmente alternativa a quella attuale, ma che sia logica e coerente e che segua tutte le norme di legge”.
Inevitabilmente, è proprio Gianfranco Angusti la persona a cui dedicare questa 'vittoria', che in ogni fase della vicenda, finché è stato possibile, ha portato avanti la sua lotta contro il trasferimento. “Penso che questa battaglia debba essere dedicata a Gianfranco, perché senza di lui e senza la sua forza non avremmo costituito un gruppo così combattivo, anche dopo la sua scomparsa. È mancato subito dopo il primo pronunciamento del Ctr, dicendo ‘Abbiamo vinto’: è morto con questo pensiero e oggi possiamo confermare la sua convinzione. Quindi chiunque, non solo i sampierdarenesi, parlando del Ponte Somalia non può non rivolgere a lui un pensiero”.
E se si dovesse ripresentare la proposta? “Ora vogliamo guardare al presente. Ma, come ha affermato il presidente del Municipio Michele Colnaghi, continueremo a batterci contro lo spregio delle regole che ha caratterizzato questa vicenda fin dall’inizio se si ripresentasse il problema”.