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Attualità | 08 maggio 2024, 15:34

Dai lustrini, i tappeti rossi e il mortaio gigante a regione "dell'imbarazzo": la repentina metamorfosi della Liguria agli occhi dell'Italia (e non solo)

Domani inaugura il Salone del Libro di Torino e la nostra terra è per la prima volta quella 'ospite’: ma dopo l'inchiesta che ha condotto agli arresti di Toti il clima è decisamente negativo

Dai lustrini, i tappeti rossi e il mortaio gigante a regione "dell'imbarazzo": la repentina metamorfosi della Liguria agli occhi dell'Italia (e non solo)

Domani, giovedì 9 maggio, sarà il presidente ad interim della Regione Liguria, Alessandro Piana, accompagnato dalla coordinatrice alle Politiche culturali Jessica Nicolini (fedelissima di Giovanni Toti) a inaugurare il Salone del Libro di Torino 2024, anno in cui per la prima volta la Liguria è la regione ‘ospite’ e protagonista. 

Un evento annunciato in grande stile e sponsorizzato a gran voce dal governatore Giovanni Toti fino a poche ore prima degli arresti domiciliari, avvenuti nella notte di ieri, martedì 7 maggio, e che ha decisamente distolto l’attenzione da uno degli appuntamenti di punta della primavera. 

Il grande stand della nostra regione è quasi ormai ultimato, e a Torino fervono i preparativi, ma l’aria che si respira a Lingotto Fiere è diventata pesante, se non irrespirabile, per gli addetti ai lavori. “Abbiamo appreso ieri dai giornali con dispiacere, ma i nostri impegni con la regione non sono minimamente cambiati” spiega la direttrice Annalena Benini, mentre proseguono le attività in vista dell’apertura di domani.

L’assenza dell’uomo simbolo della regione, che troppo spesso ha voluto metterci la faccia ma non sempre la coscienza, tra annunci in grande stile, inaugurazioni sorridenti, tappeti rossi, lustrini e mortai giganti, domani peserà ancora di più in un ambiente dove i pensieri possono essere liberi di volare in alto, come affermato da Benini. Perché mentre in questi anni sono andati in scena passerelle e sorrisi di circostanza, dietro le quinte tanti sono stati i movimenti che nessuno, dal presidente in giù, aveva interesse a portare sotto ai riflettori. E poco importa se il pesto è andato a navigare sul Tamigi o a sciare sulle piste di Sestriere: la cartolina che dalla Liguria arriva oggi all’Italia non ha nulla di invidiabile da mostrare, se non il grande boomerang dell’autocelebrazione. 

“Terra di mare, grandi viaggiatori e poeti, la Liguria come regione ospite della XXXVI edizione sarà approdo per le culture di tutto il mondo - si legge sul sito del Salone Internazionale del Libro - Migliaia di visitatori potranno vivere l’esperienza di un’autentica piazzetta ligure dove si affacceranno palazzi costruiti di libri. L’esterno della piazzetta racconterà la storia della cultura ligure, da Montale a Calvino, da Sbarbaro a De André, da Paoli agli altri autori e cantautori. Un'esperienza che coinvolgerà, oltre a tutti gli editori liguri, anche i produttori per far conoscere, e assaggiare, le eccellenze del territorio. Il Salone del Libro rappresenterà inoltre l'occasione per svelare tutte le novità relative alle politiche culturali ed editoriali della Regione Liguria”. E di novità di cui parlare, effettivamente, ce ne saranno parecchie.

Chiara Orsetti

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