Attualità - 08 maggio 2024, 14:33

La pista ciclabile di corso Italia intitolata a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi

Stamattina la cerimonia con la scopertura della targa in ricordo del vincitore del Giro d’Italia 2011 e del ciclista genovese, entrambe vittime della strada. Presente anche il campione di ciclismo Vincenzo Nibali

Si è svolta questa mattina la cerimonia di intitolazione della pista ciclabile di corso Italia dedicata Michele Scarponi e Rocco Rinaldi, entrambi ciclisti, uno professionista e trionfatore al giro d’Italia 2011 mentre l’altro amatore, ed entrambi vittime della strada.

Un momento a cui hanno preso parte anche i vertici del Giro d’Italia, impegnato oggi nella quinta tappa che ha preso il via proprio da Genova.

Alla cerimonia, infatti, ha partecipato il direttore del giro Mauro Vegni, con lui anche l’ex ciclista Vincenzo Nibali, l’ex CT della Nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani e soprattutto Marco Scarponi – fratello di Michele e segretario generale della Fondazione Michele Scarponi Ets – e Luca Rinaldi, figlio di Rocco,.

Non sono mancate poi le presenze di appassionati di ciclismo e dei rappresentanti delle associazioni che si occupano di mobilità ciclable.

 

L’intitolazione della pista ciclabile di corso Italia a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi è un’iniziativa realizzata dal Comune di Genova dopo il sondaggio online lanciato nel 2022 da FIAB Genova e dal collettivo #genovaciclabile, e a seguito di una mozione approvata in Consiglio Comunale.

 

«A Genova la passione per l’attività ciclistica è forte, soprattutto a livello amatoriale, e per l’amministrazione comunale è importante continuare a promuoverla insieme alla cultura della sicurezza – dichiara l’assessore comunale allo Sport – Siamo felici di poter intitolare la pista ciclabile a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi, due uomini dalle storie diverse ma accomunati dal grande amore per bicicletta, in una giornata così speciale con Genova al centro della scena nazionale e internazionale per la partenza della quinta tappa del Giro d’Italia».

 

«Ricordare è un dovere, ma non basta. L’intitolazione della pista ciclabile di corso Italia a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi è un omaggio alla memoria di tutte le vittime della strada: uomini e donne come la genovese Federica Picasso che hanno lasciato un vuoto incolmabile nel cuore delle loro famiglie e di tutti noi – commenta l’assessore comunale alla Mobilità Integrata, Trasporti e Ambiente – Oggi, insieme a Marco Scarponi, Luca Rinaldi, le istituzioni, il Giro d’Italia, Vincenzo Nibali, Cristian Salvato le associazioni del territorio impegnate nella promozione di una mobilità più sicura e sostenibile, piantiamo un seme importante, da far germogliare in un futuro dove la violenza stradale diventi, finalmente, il ricordo di un’epoca di lutti e tragedie evitabili».

 

«Con questa iniziativa, frutto del lavoro collettivo di associazioni, Consiglio Comunale e Comune di Genova, vogliamo lanciare un messaggio importante, di sensibilizzazione e prevenzione delle morti in strada – spiega l’assessore comunale alla Sicurezza e alla Polizia Locale – Una tragedia quotidiana che in tutta Italia provoca ogni anno circa 3.000 morti, centinaia di migliaia di feriti e costi sanitari, economici e sociali per svariati miliardi di euro. Una piaga che tocca tantissime famiglie e che il Comune di Genova, insieme alla nostra Polizia Locale, contrasta attraverso attività importanti tra le quali hanno un particolare significato le lezioni di educazione stradale nelle scuole, tenute da agenti-operatori appositamente qualificati. La cultura del rispetto delle regole e degli altri va imparata fin da piccoli: un valore da coltivare e portare avanti ogni giorno, e in tutte le sedi possibili, nel ricordo di Michele Scarponi, Rocco Rinaldi e tutte le vittime della strada».

 

 

Particolarmente significativa la presenza alla cerimonia di Vincenzo Nibali, ex ciclista professionista che nel suo palmarès vanta una Vuelta a Espaňa (2010), un Tour de France (2014) e due Giri d’Italia (2013 e 2016). Proprio nel 2016, Nibali ribaltò e vinse la Corsa Rosa grazie alla generosità del suo compagno di squadra, amico e gregario Michele Scarponi che, nella 19^ e decisiva tappa Pinerolo-Risoul, mise il “piede a terra” per attendere il suo capitano e trascinarlo al successo finale, rinunciando così a una sicura vittoria di tappa: un gesto che, a distanza di otto anni, è ancora scolpito nel cuore di tanti appassionati, simbolo di valori universali quali amicizia, sacrificio e altruismo.

 

«Sono felice di essere stato coinvolto in questa giornata speciale, dedicata al ricordo e al tema delle infrastrutture ciclabili da coniugare con la sicurezza delle persone – racconta Nibali – Grazie di cuore alla famiglia Scarponi e in particolare a Marco per mantenere viva la memoria di Michele, un grandissimo amico con il quale abbiamo condiviso molte vittorie. Il lavoro portato avanti dalla Fondazione Michele Scarponi è molto importante sotto vari profili: l’educazione stradale, l’attivazione sportiva e la promozione del territorio. Un caro abbraccio anche alla famiglia Rinaldi: quanto successo a Michele e Rocco ci fa comprendere quanto sia importante coniugare al ciclismo, e alla pratica sportiva in generale, l’aspetto fondamentale dell’educazione stradale, a partire dai più giovani».

 

Presenti anche il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, il presidente di ACCPI, Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, Cristian Salvato l’ex CT della Nazionale italiana di ciclismo, Davide Cassani.

 

«Un’iniziativa importante che mi evoca tantissimi ricordi legati alla figura di Michele Scarponi, un personaggio unico: non solo il grande sportivo che tutti abbiamo ammirato sulle strade del ciclismo e in televisione, ma soprattutto un grande uomo il cui sorriso in mezzo al gruppo era di conforto per tutti gli altri corridori – sottolinea Vegni – Michele, oltre che un campione dello sport, era un campione di umanità. Ringrazio chi ha partecipato alla realizzazione di questo progetto, di cui va apprezzato anche il ricordo per il ciclista genovese Rocco Rinaldi. La doppia intitolazione centra l’obiettivo di unire la parte sportiva a quella amatoriale, ricordandoci che la sicurezza sulle strade è un grande problema per tutta la cittadinanza, compresi quei ragazzi da cui dipende il futuro del nostro sport».

 

«Ringraziamo il Comune di Genova per questa iniziativa: la nostra speranza è che in futuro non ci sia più bisogno di ricordare amici che hanno perso la vita in strada a causa di incidenti che di imprevedibile non hanno nulla – dice Salvato – La sicurezza stradale deve essere promossa attraverso un cambiamento culturale e leggi chiare che proteggano davvero gli utenti più deboli, come ciclisti e pedoni, che meritano di avere il loro spazio in strada. Purtroppo, da quando Michele ci ha lasciato, poco è cambiato: i ciclisti professionisti che ho l'onore e l'onere di rappresentare chiedono strade più sicure per tutti, a partire dai più piccoli».

 

«Michele Scarponi è stato un grande campione e un grande uomo che tutti noi abbiamo ammirato. Non conoscevo Rocco Rinaldi, ma da oggi è tra quelle persone che ricorderò – racconta Cassani – Da quando Rinaldi ci ha lasciato, nel 2015, sono morte più di 2.000 persone in bicicletta. La pista ciclabile di corso Italia è importante, perché dà la possibilità a tutti di potere praticare il ciclismo in sicurezza. Il Giro d’Italia è una grande festa, ma è anche un motivo per sensibilizzare tutti coloro che sono sulle strade a tenere un comportamento rispettoso. Dobbiamo rendere le strade meno pericolose, ricordandoci sempre che siamo tutti pedoni, ciclisti e automobilisti: aumentando il rispetto reciproco, ci saranno meno morti. Infine, da oggi, tutti coloro che pedaleranno, correranno e cammineranno in corso Italia, penseranno a Michele e a Rocco, contribuendo a rendere più sicuro il nostro mondo».

 

 

Toccanti gli interventi, durante la cerimonia, di Luca Rinaldi, figlio di Rocco, e Marco Scarponi, fratello di Michele e segretario generale della Fondazione Michele Scarponi Ets.

 

«La nostra famiglia ci tiene a ringraziare le istituzioni e le associazioni che, con un sondaggio, hanno contribuito all’intitolazione della pista ciclabile di corso Italia a mio padre Rocco e a Michele Scarponi – afferma Rinaldi – I tragici eventi come quelli capitati a loro ci devono far riflettere su quanto sia importante l’educazione stradale e sulla necessità di insegnarla ai giovani, fin dalle scuole primarie, per cercare di evitare vittime innocenti».

 

«L'intitolazione a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi della ciclabile di Corso Italia a Genova ha per noi una grande valore – racconta Marco Scarponi – Serve a diffondere tra le persone il messaggio della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, che la Fondazione porta avanti ogni giorno con le sue attività. E serve a ricordare Michele e tutti i ciclisti uccisi sulla strada. Se una nuova strada di pace non nasce ora, dentro e fuori di noi, a cosa sono serviti milioni di morti sulla strada? La strada è della vita e noi qui lo stiamo affermando con forza».

 

In particolare, la Fondazione Michele Scarponi Ets crea e finanzia progetti che hanno come fine l’educazione al corretto comportamento stradale coniugata con la promozione della mobilità sostenibile per rinnovare una cultura del rispetto delle regole e dell’altro portando avanti iniziative che hanno al centro l’utente fragile della strada e della società. Tra queste, l’incontro con le scuole La cultura del Muoversi, a partire dal più fragile: per una strada di pace! in programma domani, giovedì 9 maggio, presso la sala Auditorium dell’Istituto Nautico “San Giorgio” di Genova, dopo la prima “tappa” dello scorso 26 aprile.

 

Questi incontri sono realizzati nell’ambito del progetto Shock, insieme a Compagnia di San Paolo, da un’aggregazione di soggetti: Il Laboratorio Coop. Soc, FIAB Genova, Associazione Triciclo bimbi a basso impatto, Fondazione Michele Scarponi Ets, Comune di Genova - Direzione Smart Mobility.

 

Inoltre il Comune di Genova sta lavorando per portare avanti, dal prossimo anno scolastico, insieme alla Fondazione Michele Scarponi Ets, un progetto di educazione stradale nelle scuole genovesi rivolto agli studenti e, indirettamente, a tutti i cittadini.

 

CHI ERANO MICHELE SCARPONI E ROCCO RINALDI

 

Michele Scarponi (1979-2017) è stato un ciclista professionista, vincitore del Giro d’Italia 2011. Il 22 aprile 2017 rimase vittima di uno scontro stradale mentre si allenava sulle strade di Filottrano, il suo paese natale. A lui è dedicata la Fondazione Michele Scarponi Ets che promuove in tutta Italia progetti di educazione stradale nelle scuole.

 

Rocco Rinaldi (1945-2015) è stato un ciclista amatoriale. Appassionato di bicicletta, Rinaldi è stato vittima di uno scontro stradale il 5 marzo 2015 in corso Italia.

 

Due uomini che amavano la bicicletta e che, pedalando, hanno perso la vita.

 

Alla cerimonia di intitolazione della pista ciclabile di corso Italia a Michele Scarponi e Rocco Rinaldi sono intervenuti gli assessori comunali allo Sport e alla Mobilità integrata, Trasporti e Ambiente; il vice presidente del Consiglio Regionale della Liguria; il vice presidente del Consiglio Comunale; la presidente del Municipio VIII Medio Levante; il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni; l’ex ciclista Vincenzo Nibali; l’ex ciclista, ex CT della Nazionale italiana di ciclismo e commentatore tecnico Davide Cassani; il presidente dell’Associazione corridori ciclisti professionisti italiani Cristian Salvato; il presidente del CONI Liguria Antonio Micillo; Marco Scarponi, fratello e segretario generale della Fondazione Michele Scarponi. Hanno partecipato tra gli altri Luca Rinaldi, figlio di Rocco Rinaldi; Romolo Solari, presidente FIAB Genova; Sandro Tuvo, presidente FCI Liguria.

Redazione