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Politica | 07 maggio 2024, 15:47

Il sistema Spinelli: così il patron Aldo primeggiava in porto grazie ai favori concessi a Toti, Signorini e all'emittente amica

Nelle ultime settimane anche la fallita scalata alla proprietà del Secolo XIX, favorita a Rossi e Spinelli proprio dall'amico Toti

Il sistema Spinelli: così il patron Aldo primeggiava in porto grazie ai favori concessi a Toti, Signorini e all'emittente amica

Un sistema di tangenti e favori tra Porto e amministrazione regionale per ottenere concessioni, spazi ed espansioni.

Questo è quanto emerso nelle scorse ore dopo l’esecuzione di diverse ordinanze che hanno portato in carcere Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità Portuale di Genova e che hanno visto finire ai domiciliari il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli.

Proprio quest’ultimo sarebbe al centro dello scambio di favori per ottenere via libera su spazi e concessioni legate alle sue attività come, per esempio la maxi concessione per la gestione del Terminal Rinfuse fino al 2051.

CHI È ALDO SPINELLI

Imprenditore originario di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, Spinelli è salito agli onori della cronaca con l’acquisto del Gena nel 1985. Con lui il club rossoblu, partito dalla serie B, arriva alle qualificazioni della coppa Uefa. Dodici stagioni che, all’epilogo, nel 1997, vedono Spinelli diventare presidente del Livorno.

Ma l’attività principale del ‘scio’ Aldo’ è legata al mondo del porto. Arrivato a Sampiedarena, a ventitré anni compra la prima ditta, l’Almea, impegnata nel trasporto legnami. Da quella prima avventura, la scalata nel mondo dell’imprenditoria lo vede diventare tra i pionieri del container facendone uno dei primi trasportatori.

Nel 1982 acquista delle aree sulla collina degli Erzelli tramutandole in un vero e proprio deposito a servizio del porto.

Dopo anni nel settore, nel 2001 arriva il Genoa Port Terminal e, qualche anno più tardi, la cessione degli spazi agli Erzelli per far posto al nuovo polo tecnologico della città. Ovviamente, non senza una contropartita tanto che una parte della zona portuale prima occupata dagli altiforni dell’ex Ilva, accanto alle banchine, gli viene data in concessione.

Abile nella gestione delle risorse a sua disposizione, Spinelli ha sempre ammiccato all’una o all’altra parte politica riuscendo a trarre sempre il massimo vantaggio. 

Come nel caso della vendita della concessione del Terminal Rinfuse, diventandone gestore insieme con Msc nel 2018.

Una posizione di assoluto vertice in porto, resa ancora più solida dalla costruzione della nuova Diga foranea, accompagnata dal piano regolatore che dovrebbe garantire lo spazio di crescita per le aree di Spinelli. 

I FAVORI A TOTI

Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, stando a quanto emerso dalle indagini della Procura della Repubblica, avrebbero sborsato la somma 74.100 euro in tutto, divisi in diversi pagametni erogati al Comitato Giovanni Toti in cambio di ‘favori’ per risolvere alcune problematiche riguardanti gli interessi dei ‘finanziatori’. 

In cambio, il presidente avrebbe dovuto ‘trovare soluzioni’ per trasformare la spiaggia libera di Punta dell’Olmo da libera a privata, oltre ad agevolare l’iter della pratica edilizia riguardante tale area pendente presso gli uffici regionali. 

Non solo: Spinelli avrebbe anche richiesto di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021. 

Sempre in termini di assegnazioni, in ballo anche gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22), e l’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI). Infine, la richiesta di agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022). 

LE RICHIESTE A PAOLO EMILIO SIGNORINI

L’ex presidente di Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini è accusato di aver accettato da Aldo Spinelli la somma di 15000 euro in contanti, oltre a soggiorni di lusso a Montecarlo per un totale di quarantadue notti, comprensivi di giocate al casinò e di trattamenti estetici e massaggi, oltre alla possibilità di assistere al torneo di tennis “Rolex Monte Carlo Masters” per un totale di 42000 euro, oltre a una borsa Chanel e un bracciale Cartier. 

Inoltre, l’imprenditore avrebbe anche offerto a Signorini un incarico con retribuzione pari a 300.000 euro all’anno una volta terminato il mandato quale presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e di aver dato la possibilità di disporre di una carta di credito durante un viaggio a Las Vegas. 

In cambio, l’ex presidente avrebbe accettato tali utilità a fronte dell’impegno di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della

concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent’anni. Aldo Spinelli è stato favorito nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex

Carbonile) e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter. Infine, la richiesta di consentire ad Aldo Spinelli un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante. 

PRIMOCANALE E LA MANCATA SCALATA AL SECOLO XIX  

Nell’ambito dell'inchiesta per corruzione elettorale è indagato anche l'editore di Primocanale Maurizio Rossi, che sarebbe accusato di finanziamento illecito sotto forma di campagna politica andata in onda sull'emittente televisiva. A Maurizio Rossi la procura di Genova contesta di avere di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, di un pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul gigantesco pannello luminoso sulla sommità del grattacielo e della Terrazza Colombo. Il logo di Esselunga, comparso più volte sui led di Primocanale, avrebbe, in sostanza, “pagato” con una partita di giro parte della campagna elettorale comunale del giugno 2022. In cambio l’amministrazione regionale avrebbe sbloccato gli iter burocratici relativi alla apertura di due nuovi supermercati Esselunga a Sestri Ponente e a Savona. 

Proprio nelle scorse settimane Giovanni Toti avrebbe favorito un tentativo di scalata alla proprietà del Secolo XIX proprio ad Aldo Spinelli e Maurizio Rossi: una circostanza mai smentita dai diretti interessati (Spinelli, oltre che delle campagne elettorali di Toti, è uno dei più generosi sponsor anche di Primocanale). Le motivazioni di questa manovra risiederebbero nell'operato della direttrice Stefania Aloia, colpevole di essere troppo indipendente. In un comunicato diffuso dal Cdr si evidenziava che “i contratti in Liguria per il 2024 con il Secolo XIX sono a zero, mentre negli anni precedenti il quotidiano prendeva decine di migliaia di euro. Una punizione?”.

La partita, poi, è finita con la ‘vittoria’ di Gianluigi Aponte, editore e imprenditore che da anni opera nel settore dei trasporti. È stato lui a firmare il preliminare di acquisto del Secolo XIX con Gedi. A proposito: chissà cosa starà pensando Aponte di questa situazione...

I.R., C.O


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