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Attualità | 07 maggio 2024, 14:49

L’arresto di Toti e il terremoto politico, i commenti tra garantisti e chi ne chiede le dimissioni

Parla anche Flavio Briatore da Ventimiglia: “È uno choc, sono convinto della persona, conosco Toti da 30 anni. A Genova sono stato perseguitato per 12 anni per poi essere assolto”

L’arresto di Toti e il terremoto politico, i commenti tra garantisti e chi ne chiede le dimissioni

L’operazione condotta stamattina dalla Guardia di Finanza, che ha portato all'arresto del governatore Giovanni Toti e all'emissione di altre otto misure cautelari, sta scuotendo il mondo politico e imprenditoriale della regione.

L'arresto del governatore rappresenta un punto di svolta per la politica regionale con conseguenze ancora tutte da valutare.

Toti oggi era atteso per la presentazione del nuovo Twiga a Ventimiglia insieme a Flavio Briatore che è stato colto di sorpresa dalla notizia.

“È uno shock, l’ho saputo mentre venivo qui e mi auguro che tutto si chiarisca, in Italia ti condannano subito - dice Briatore - Sono convinto della persona, conosco Toti da 30 anni e sono scioccato da questa cosa. Pensate che a Genova mi hanno perseguitato per 12 anni per poi assolvermi. Sono stato perseguitato”.

I COMMENTI

L'europarlamentare PD e candidato al Parlamento europeo Brando Benifei:

"È gravissimo lo scenario che si sta delineando in queste ore e che ha portato agli arresti domiciliari per il presidente della Liguria Toti, per l'imprenditore portuale Aldo Spinelli e al carcere per l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Paolo Emilio Signorini, che oggi è amministratore delegato di Iren.

In attesa di ulteriori informazioni, quello che raccontano i giornali e le comunicazioni della procura è un inquietante e diffuso sistema di corruzione da Genova a La Spezia, con favori, tangenti e rapporti con clan mafiosi. Serve fare chiarezza al più presto per il bene della nostra Regione e dei liguri. Il quadro che emerge suscita profonda preoccupazione”.

Il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega di Gruppo Paolo Ugolini:

“In base alle notizie apprese dalla stampa nazionale e locale, il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede le dimissioni della Giunta regionale ligure. In tutti questi anni abbiamo più volte segnalato e denunciato, anche con esposti, diverse operazioni quantomeno discutibili. L’operazione delle Colonie Bergamasche, ad esempio, o la vendita dell’ex ospedale di Santa Margherita, oltre alle centinaia di attività inerenti a determinate “sponsorizzazioni” e utilizzo di fondi pubblici. Le notizie odierne certamente non fanno bene alla nostra regione viste le innumerevoli criticità ancora irrisolte. Tuttavia, di fronte alla gravità delle accuse, non possiamo che chiedere che l’esecutivo faccia un passo di lato”.

Il sindaco di Imperia, Claudio Scajola:

“Credo nei valori della civiltà e del garantismo, per cui non si emettono condanne preventive. Tra l'altro, da quello che ho avuto modo di leggere, le contestazioni mosse al presidente Toti meritano quantomeno di essere approfondite, perché così come apparse non si comprendono. La storia ci racconta poi di tante, troppe vicende finite in maniera opposta rispetto ai primi titoli sui giornali. Dal punto di vista umano non posso che esprimere forte turbamento e anche dolore. Lo ritengo una persona corretta e onesta”.

Cgil Genova e Liguria: 

“La Cgil è fortemente preoccupata per quanto sta  emergendo dall’indagine della Procura che sta coinvolgendo i vertici  politici della Regione ligure ai massimi livelli, il sistema della gestione portuale e alcuni operatori economici.

Il sistema del quale si legge nel comunicato della Procura fa tremare i  polsi per il quadro che emerge dalle prime battute dell’indagine. A questo quadro già preoccupante si aggiungerebbe anche la presenza e la permeazione di organizzazioni mafiose. Uno degli indagati risulta essere  tesserato ai pensionati della Cgil al quale, in via cautelativa e ai  sensi dello Statuto, i Centri regolatori Cgil regionale e Spi nazionale  hanno immediatamente sospeso l’iscrizione. E’ importante che la Magistratura vada sino in fondo e faccia chiarezza  sulle responsabilità politiche e individuali e trasparenza su uno degli asset produttivi più importanti della Liguria”.

Apprendiamo dal comunicato della Procura della Repubblica dell’applicazione di misure cautelari nei confronti del presidente Giovanni Toti, di Paolo Emilio Signorini e altri imprenditori e personalità del panorama genovese e ligure con l’accusa di corruzione, accuse gravi e preoccupanti.

Il Consigliere Regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino e il Consigliere del Comune di Genova Filippo Bruzzone e la presidente dell’Associazione Linea Condivisa Rossella D’Acqui:

"Lasciamo fare alla magistratura penale il proprio lavoro. Ogni operazione di sciacallaggio politico ci appare inopportuna. Sicuramente la Procura di Genova saprà fare luce sulle questioni divenute di dominio pubblico stamattina e oggetto di un articolato comunicato stampa emesso dalla Procura stessa. 

A livello politico si chiude sicuramente un ciclo che ha portato la Liguria tra le ultime regioni per quanto riguarda i servizi sanitari, per quanto riguarda i trasporti, la vivibilità stessa e la tutela del territorio. Come gruppi di opposizione continueremo a contrastare le politiche perpetrate dal centrodestra in questi anni di malgoverno. Un malgoverno che ha lasciato il vuoto sociale, economico e di tutele che è davanti a tutte e tutti noi.

Ma oggi si cambia pagina e la critica dura e costruttiva e le proposte che abbiamo elaborato in questi anni di scontro politico con il centrodestra devono diventare la ricetta alternativa per costruire un’alleanza seria di governo che mandi via il centrodestra in Regione, in Comune a Genova e in tutti i Comuni dove si voterà già dall’8 e 9 giugno”. 

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente e Stefano Bigliazzi, presidente regionale di Legambiente:

“Per molti capi di imputazione sono evidenti le attinenze a problematiche di carattere ambientale e di tutela del territorio, come la questione dei tombamenti portuali a Genova, il consumo di suolo e territorio, le concessioni balneari e gli appalti. Del resto, come denunciamo ogni anno nel Rapporto Ecomafia, le inchieste sulla corruzione sono spesso intrecciate con le vicende ambientali e gli interessi della criminalità organizzata. Seguiremo da vicino l’andamento di questa inchiesta anche attraverso il nostro Centro di Azione Giuridica nazionale e ci riserviamo di prendere tutte le iniziative possibili che attengono ai nostri compiti statutari”.

Il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana e gli assessori della Giunta:

"Siamo vicini al nostro presidente Toti, certi che abbia sempre agito nell'esclusivo interesse della Liguria. Auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto e che il presidente possa così dimostrare la sua più totale estraneità ai fatti contestati".

Ilaria Cavo, coordinatrice della Lista Toti:

“In merito all'inchiesta che lo vede coinvolto, il presidente Giovanni Toti, confrontandosi con il suo avvocato si è detto tranquillo e certo di aver agito esclusivamente nell’interesse della Regione e del territorio. E noi con lui. Siamo sicuri che dimostrerà l'estraneità alle contestazioni e per questo, esprimendogli  fiducia e vicinanza, confidiamo che il lavoro della magistratura potrà chiarire in breve tempo la sua posizione”.

I parlamentari del M5S Roberto Traversi e Luca Pirondini:

“L'inchiesta è appena uscita, ma i fatti contestati sono precisi e le accuse gravissime: è bene che il presidente Toti ne tragga le conseguenze per tenere le istituzioni al riparo. Di certo sappiamo che le indagini di Genova confermano quanto stiamo dicendo da tempo e su cui politici e molti media fanno finta di nulla: c’è un problema di questione morale, di corruzione, di contaminazione fra politica e affari. Non possiamo più fare finta di niente. Quanto sta accadendo oggi in Liguria è una ferita grandissima alla democrazia. Con il presidente Giuseppe Conte ci rivolgiamo ai cittadini: iniziamo ad andare a votare in massa. Solo così riusciremo a contenere questo malaffare”.

Elisabetta Piccolotti, deputata dell’Alleanza Verdi Sinistra:

“Il quadro che sta emergendo nell’ambito dell’inchiesta della procura di Genova è gravissimo e ipotizza inquietanti collegamenti tra la Regione Liguria e la mafia, con un coinvolgimento diretto del Capo di Gabinetto del presidente Toti. Chiederò quindi un immediato approfondimento della questione in Commissione Antimafia con un ciclo di audizioni per analizzare nel dettaglio quanto accaduto. È evidente che in presenza di indagini di così ampia portata, con numerosi e diversi reati ipotizzati, tra cui lo scambio di favori, denari e agevolazioni tra il governo regionale, imprese private e organizzazioni criminali, l’unica prospettiva accettabile è quella delle dimissioni di Toti e della convocazione di nuove elezioni”.  

Pd Genova e Liguria

“Quanto emerso dalle indagini dell’inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere. La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni.    

In questi anni il Partito Democratico a tutti i livelli ha denunciato i danni e le conseguenze che questa gestione della politica ha causato alla sanità, al lavoro, alle infrastrutture, ai servizi sociali. Certe politiche clientelari hanno minato un'economia basilare per la Liguria. 

Quanto emerge evidenzia come porto, supermercati siano stati trasformati in centri di pratiche e comportamenti torbidi, l’altra faccia di campagne di comunicazione di una feroce arroganza politica. Difficile oggi non pensare che dal disastro della sanità ligure a quello della scuola siano frutto di un disegno che voleva consegnare la Liguria a singoli segmenti del mercato e del profitto. Lo abbiamo ripetuto tante volte passando per il fronte del no, ma che era solo il fronte del fare le scelte giuste, coinvolgendo i cittadini e favorendo la partecipazione. Lontano da quelle logiche commissariali con la messa all’angolo costante dell’opposizione e della democrazia.

La poca distanza dalle scadenze elettorali sollecitano una mobilitazione civica: in nome della moralità della politica e di un’idea di Liguria diversa.
La giustizia farà il suo corso. Ora, però, serve un cambio di passo. La Liguria ha bisogno di guardare al futuro e avviare un processo di rigenerazione".

Redazione

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