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Meraviglie e leggende di Genova | 28 aprile 2024, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - Galleria Mazzini, un passage parigino dove si esibì la prima orchestra di sole donne

Una grande festa popolare inaugurò, nel 1878, l’apertura della strada pedonale con una copertura di ferro e vetro

Meraviglie e leggende di Genova - Galleria Mazzini, un passage parigino dove si esibì la prima orchestra di sole donne

Una strada pedonale, coperta da una struttura di ferro e vetro, per garantire passeggiate all’asciutto anche in caso di pioggia e per strizzare l’occhio alle analoghe strutture francesi e milanesi, veri e propri salotti della città.

Galleria Mazzini, progettata a metà degli anni Sessanta dell’Ottocento dall’ingegner Giovanni Argenti dall’iniziativa dei fratelli Bonino, nacque dalla risistemazione di via Roma, la strada che corre parallela unendo piazza De Ferrari e il teatro Carlo Felice con piazza Corvetto.

Per la sua realizzazione, avvenuta tra il 1866 e il 1877, fu necessario demolire il convento di San Sebastiano, il conservatorio di San Giuseppe e l’oratorio di San Giacomo delle Fucine, assieme a tutti i vicoli della zona di Piccapietra. Ancora oggi, una traccia di queste antiche creuze rimane in via Cebà dove si può notare il portone del civico 3 sospeso sul fronte del palazzo.

Operativamente, si iniziò a lavorare nel 1874, anno in cui un Regio Decreto ne dichiarò la pubblica utilità e, nel giro di un paio d’anni, la galleria era pronta ad accogliere i genovesi. Ma questa importante strada non ebbe mai una vera e propria inaugurazione, come accadde in altre parti d’Italia.

L’apertura ‘ufficiale’ avvenne domenica 7 aprile 1878, quando fu collaudato definitivamente l’impianto di illuminazione a gas dei lampadari centrali e dei fanali laterali fatti realizzare a Berlino fusi poi durante la Prima Guerra Mondiale per realizzare alcuni cannoni.

Una grande festa popolare salutò l’accensione e sul ‘Caffaro’ il cronista Macrobio scrisse che l’illuminazione ‘riuscì iersera di buon effetto. La Galleria era gremita di gente fino alle ore più tarde. Una folla fittissima ammirava la Guidonia di fazzoletti e il monumento a Colombo…”. 

Ampia ma meno monumentale della più famosa ‘sorella’ milanese, sicuramente elegante e affascinante, questa galleria è scandita da un’infilata di vetrine e locali, alcuni dei quali storici e qui, sin dalla sua realizzazione, hanno trovato spazio numerose iniziative ed esposizioni di varia natura.

In Galleria Mazzini, poeti, scrittori, artisti e intellettuali erano soliti ritrovarsi per conversazioni di ogni tipo seduti ai tavolini del Caffé Roma. Qui erano soliti ritrovarsi Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale, solo per citarne due.

Ma vero fulcro della vita mondana del tempo era la ‘Birreria Zolesi’ prima a far esibire un’orchestra di sole donne.

Nato nel 1877, il locale di Enrico Zolesi era rinomato per i suoi pranzi a prezzi convenienti, per la birra (nemmeno a dirlo) e per gli spettacoli spesso tenuti da un quartetto di violoncelliste viennesi a cui si alternavano varietà molto apprezzati dagli spettatori.

La chiusura del ‘Roma’, alla fine degli anni Venti, coincise con una brusca frenata della vita all’intento della Galleria.

Le fortune alterne di questa particolare passeggiata sono giunte fino ai giorni nostri.

Oggi la galleria è interessata da un importante progetto di restauro che, secondo la tabella di marcia, dovrebbero concludersi entro il primo trimestre del 2025.

Isabella Rizzitano

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