Vujadin Boskov, leggenda del calcio serbo, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del calcio italiano grazie al suo ruolo di allenatore della Sampdoria.
Oggi, a dieci anni esatti dalla sua scomparsa, in molti ricordano ancora la sua saggezza e la sua ironia che hanno dato vita alcuni aforismi passati alla storia. Un uomo di grande umanità, oltre che un esperto di calcio, tanto che ancora oggi è ricordato con affetto da tifosi e appassionati.
Il momento culminante della sua carriera da allenatore in Italia è stato lo storico trionfo della Sampdoria nello Scudetto della stagione 1990/91. Guidando i blucerchiati, Boskov è riuscito a trasformare una squadra in una vera e propria famiglia, con una coesione e una determinazione che hanno portato alla vittoria del titolo nazionale.
Il percorso verso lo Scudetto è stato un crescendo di successi e emozioni con Boskov che ha saputo trasmettere ai suoi giocatori una mentalità vincente e una solidità tattica che li ha resi protagonisti indiscussi del campionato. Le sue frasi celebri e il suo approccio umano hanno contribuito a cementare il legame tra squadra, tifosi e città.
Nonostante la malattia abbia colpito Boskov negli ultimi anni della sua vita, il suo ricordo rimane vivo e tangibile, sia per i successi sportivi che per la sua personalità affabile e coinvolgente. È il 27 aprile 2014 quando il tecnico serbo, alla soglia degli 83 anni, muore dopo una lunga malattia.
La sua tomba a Begec è meta di pellegrinaggi per chi vuole rendere omaggio a un grande campione e a un uomo di straordinaria umanità.
Vujadin Boskov resterà per sempre nel cuore dei tifosi della Sampdoria e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di essere stati ispirati dalla sua passione per il calcio e per la vita.
LE FRASI STORICHE
"Partita finisce quando arbitro fischia”.
"La mia grossa preoccupazione è prendere un gol meno dell’avversario”.
"La zona? Un brocco resta brocco anche se gioca a zona”.
“Loro sono loro e noi siamo noi”.
"Grandi squadre fanno grandi giocatori. Grandi giocatori fanno spettacolo e migliore calcio”.
"L'allenatore deve essere al tempo stesso maestro, amico e poliziotto".
"Nel calcio c'è una legge contro gli allenatori: giocatori vincono, allenatori perdono”.
"Più bravi di Boskov solo quelli sopra in classifica”.