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Attualità | 27 aprile 2024, 08:30

Balneabilità: sono quattro a Genova i punti critici secondo Arpal

Si tratta di Pegli, Boccadasse, Sturla e Priaruggia. L''indiziato' principale si chiama "Escherichia Coli", vale a dire batteri fecali, in quantità rilevate oltre la norma. Ma non solo

Balneabilità: sono quattro a Genova i punti critici secondo Arpal

Proseguono anche a Genova campionamenti ed analisi in vista dell'avvio della stagione balneare. A pochi giorni dall'apertura ufficiale di stagione, il 1° maggio, Arpal nelle scorse settimane ha già avviato i controlli sulle acque di balneazione in tutta la Liguria, per 381 punti complessivi di campionamento totale e per determinare lo stato e la qualità delle acque marine rispetto a parametri microbiologici.

Da Nervi a Voltri, nel tratto genovese, al momento le zone osservate speciali sono quattro, alcune 'storicamente' sottoposte a controlli e prelievi.

Da ponente a levante la conformità e la qualità delle acque marine è giudicata spesso eccellente, con l'eccezione di alcuni punti, che sono stati classificati come "scarsi" sul fronte della balneabilità: Pegli, Boccadasse, ma anche Sturla e Priaruggia.

L''indiziato' principale si chiama "Escherichia Coli", vale a dire batteri fecali, in quantità rilevate oltre la norma. Ma non solo.

Partendo da Pegli, dove per anni la stessa cartellonistica riportava il divieto di balneazione e la possibilità di soli cosiddetti "bagni solari", la situazione è frammentata.

Su grossa parte del lungomare, dove la scorsa estate era scattato il divieto di balneazione, attualmente le acque sono ritenute problematiche nella zona del torrente Rexello, appena sufficiente la qualità registrata all'altezza di Multedo.

Se anche Boccadasse, la spiaggia-cartolina della città, si è vista affibbiare il titolo di qualità scarsa delle acque di mare per presenza di batteri, non va meglio all'area di Priaruggia, finita al centro di una serie di controlli per il rilevamento di amianto che rende impraticabile l'accesso e la possibilità di fare il bagno.

Non è chiaro se le particelle di Eternit ritrovate siano frutto di un abbandono di rifiuti o se derivanti da altre cause, magari portate a riva dalle mareggiate degli ultimi mesi: di certo si sa solo che il Comune con un'ordinanza specifica ha chiuso l'area in attesa di nuovi prelievi e accertamenti.

L'eventuale bonifica potrebbe durare diverse settimane al termine delle verifiche, cosa che non fa ben sperare sul fronte della balneazione, in una zona in cui da tempo comitati e residenti denunciano problematiche legate alla mancanza di un depuratore sul vicino torrente e sul tema hanno lanciato anche una petizione sulla piattaforma Change.org.

La problematica diventa più ostica dal momento che la qualità delle acque in quella zona è passata da eccellente a scarsa, e la qualificazione più bassa se perdura oltre cinque anni da norma provoca il divieto permanente di balneazione.

I controlli a partire da maggio si svolgono con campionamenti fissati una volta al mese, due per quanto riguarda gli arenili non conformi di qualità scarsa o sufficiente.

La conformità delle acque viene valutata sulla base di valori di laboratorio che rilevano escherichia coli o enterococchi intestinali, con possibile rischio contaminazione fognaria.

Valentina Carosini

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