Attualità - 22 aprile 2024, 12:19

Oscar Farinetti agli studenti degli istituti superiori di Genova: “Provarci è meglio del farcela”

Stamattina l’incontro al Teatro della Tosse. L’imprenditore: “Dovete essere riconoscenti ai genovesi che hanno fatto una delle città più belle del mondo”

Voglio dire agli studenti che è molto più importante provarci del farcela”.

Esordisce così Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, che questa mattina ha incontrato circa trecento studenti delle scuole genovesi che si sono ritrovati al Teatro della Tosse nell'ambito di 'Orientamenti Dreamers'.

Nel Novecento è passata questa cifra del farcela sempre e molti giovani non ci provano più perché hanno paura di sbagliare. Bisogna provarci, se si sbaglia non c’è problema, si torna indietro, si prende un’altra strada. Questo glielo faccio dire da Leonardo da Vinci”.

Nel mondo del lavoro, per l’imprenditore piemontese, “non serve nessuna dote in particolare. Serve cultura. Noi italiani siamo terzi per PIL in Europa, siano un paese ricco ma siamo ventitreesimi per tasso di lettura. Non leggiamo un tubo e un popolo che non legge non ce la può fare. La mia indicazione è di cominciare a leggere, sforzandosi un po’ all’inizio, ma troveranno il piacere. Chi non legge non combinare niente nel lavoro”.

Non è mancata poi una riflessione a proposito del turismo di massa, fenomeno che sta prendendo sempre più piede in Liguria. “Sono totalmente per il turismo di massa. Avete la fortuna di avere una delle regioni più belle del mondo, non è merito vostro, è puro culo perché ci siete nati quindi dovete farvi perdonare ‘sta fortuna pazzesca accogliendo le persone, trattandole da Dio. Avete tutto per accoglierle: un luogo fantastico non trovate mai la scusa delle infrastrutture, non manca niente, manca solo la nostra voglia di fare”.

Parlando di formazione e di orientamento ai giovani studenti, arriva poi la riflessione di Farinetti sul liceo del Made in Italy che sembra non suscitare interesse: “Penso sia stato venduto in maniera sciovinista e sovranista - sottolinea l’imprenditore - Io sono nato in Italia quindi devo farmi perdonare questa fortuna, credo di averlo fatto avendo aperto quarantesette luoghi di eccellenza in diciassette parti del mondo. L’ho sempre fatto con umiltà e andando a vedere dove sono bravi gli altri. Abbiamo la fortuna di avere il paese più bravo al mondo nell’arte manifatturiera, non per merito nostro ma per generazioni di italiani un po’ più fighe di noi che hanno fatto il Rinascimento”.

Da piazza Dante a qui ho visto meraviglie. Pensavo: ‘Sti genovesi avevano due palle’. Voi dovete essere non orgogliosi, dovete essere riconoscenti ai genovesi che hanno fatto, secondo me, una delle più belle città del mondo. Ero a Istanbul e mi sembrava di essere a Genova.

Made in Italy, certo, raccontiamolo bene al mondo. Non è il caso di farne un liceo. Va imparato in tutte le scuole di tutti i tipi ma senza questo spirito sciovinistico che non ci fa bene e ci rende un po’ antipatici al mondo”.

All’incontro ha preso parte anche l’assessore regionale alla Formazione Marco Scajola: “Orientamenti deve vivere tutto l’anno e con questi incontri si mettono i ragazzi nella condizione di potersi confrontare con personaggi importanti del panorama italiano sia nell’arte, nella musica, cultura, economia e commercio. Vogliamo che tutti i giovani che si formano, a scuola o con i corsi, possano ascoltare, confrontarsi ma anche fare domande e chiedere a queste persone qualche suggerimento o qualche consiglio”.

All’evento di questa mattina era presente anche il presidente della Regione Giovanni Toti che ha ripreso il punto di vista di Farinetti a proposito del turismo di massa: “Leggo e sento delle cose che neppure il miglior grillismo degli anni passati aveva mai prodotto, qualcuno che ritiene che il turismo sia una iattura invece che una risorsa, che ritiene che avere più bar, ristoranti, alberghi, campeggi, sia qualcosa da combattere come se fosse un invasore come se non fosse una risorsa che da lavoro a migliaia di persone. C’è chi ritiene che certe bellezze siano da attribuire o selezionarne i partecipanti sulla base di un pregiudizio quasi culturale e non per tutti. È qualche cosa che francamente non sta nel mondo moderno e non sta neanche nel buon senso. Chiunque pensi che la nostra regione debba imboccare la strada della decrescita felice e si bea di una Genova e di una Liguria un po’ chiusa e un po’ depressa, in tutta franchezza credo abbia sbagliato strada. Se vogliamo dare opportunità a tutti i cittadini di questa terra, bisogna lavorare perché questa cresca, cresca il prodotto interno lordo e venga ridistribuito tra coloro che hanno voglia di rimboccarsi le maniche”.

Il pensiero va subito alle Cinque Terre e ai rincari che hanno interessato il costo del biglietto del treno: “Non ci siamo pentiti neanche per un minuto - ha continuato il Governatore - Penso che i dati ci daranno ragione e alla fine dell’anno dimostreremo che le Cinque Terre continuano a essere  uno dei luoghi più attrattivi d’Italia. Avremo più risorse da investire su quei territori, lo stiamo già facendo. Chi lamenta un trattamento disepari rispetto ad altre zone della regione non si ricorda che quel territorio ha un servizio ferroviario che nessun altro in questa regione ha e si scorda che abbiamo investito oltre 15 milioni di euro per recuperare un chilometro di via dell’Amore, che nessuno aveva mai fatto. Se vogliamo continuare a recuperare quel territorio e renderlo sempre più bello abbiamo bisogno del contributo di tutti, anche di chi compra un biglietto per continuare a investirci”.

Non è mancata poi una battuta a margine sul caso Scurati che Farinetti ha voluto ricordare essere ‘suo amico’. Per Toti non si tratta dell’ultimo episodio di una serie di iniziative per limitare la libertà della Tv di Stato: “La tv di stato ha libertà, ce l’ha sempre avuta, sempre ha subito un’influenza della politica, scopriamo l’acqua calda. Questo mi sembra più un pasticcio che una censura. Credo che il testo di Scurati sia ormai più noto di qualsiasi altri testo di questo paese, se fosse andato in onda, tutto sommato avrebbe avuto molta meno notorietà quindi se qualcuno ha pensato con questo di oscurare un testo, ha prodotto come spesso accade in questi casi l’effetto diametralmente opposto. Un equivoco che qualcuno ha voluto cavalcare”.