Attualità - 19 aprile 2024, 12:33

Maternità e allattamento, l'importanza dell'alimentazione per il bene del bambino (e del pianeta)

Disturbi alimentari, problematiche ambientali e nuovi aspetti sociali sono al centro del convegno organizzato dagli Ordini interprovinciali della professione ostetrica della Liguria, in corso a Palazzo Tursi

Disturbi alimentari, problematiche sociali e ambientali e nuove conoscenze in materia di nutrizione durante la gravidanza e l’allattamento sono al centro del convengo intitolato Nutrirsi per nutrire: aggiornamenti in tema di alimentazione in gravidanza ed allattamentoin corso questa mattina a Palazzo Tursi, organizzato dagli Ordini interprovinciali della professione ostetrica di Genova - La Spezia e di Savona - Imperia, con la collaborazione del Corso di Laurea in Ostetricia dell’Università di Genova. La mattinata, ricca di interventi di esperti del settore, ha posto l’accento sull’importanza del corretto nutrimento materno quale ecosistema del bambino sia prima della nascita, attraverso l’unità feto placentare, sia dopo il parto nell’allattamento.

Le problematiche nutrizionali, infatti, spesso si accentuano specialmente durante la gravidanza a causa del fisiologico aumento di peso, del mutamento dell’immagine corporea, la riduzione dell’attività fisica nel timore di nuocere al nascituro e di molti altri fattori che fanno emergere a volte disturbi latenti o non diagnosticati in momenti precedenti.

Illustri esperti insieme alle ostetriche hanno presentato le recenti evidenze scientifiche in tema di assistenza alla donna con diabete gestazionale, obesità e gravidanza, disturbi del comportamento alimentare ed esiti nella nutrizione del bambino.

Sono stati presentati altresì i primi risultati di uno studio multicentrico sulla correlazione tra nutrizione iodica e le ripercussioni sulla funzionalità tiroidea neonatale. Nel convegno è stato curato anche il tema delle abitudini alimentari nelle donne immigrate e come conciliare il rispetto delle loro abitudini con l’integrazione agli stili di vita italiani. 

 

Bruna Pistelli, Presidente dell’Ordine delle Ostetriche di Genova e La Spezia, ha spiegato quali sono i principali temi affrontati durante l’incontro:  “Parlare di alimentazione in gravidanza e allattamento è un aspetto che ci sta molto a cuore, perché la nutrizione è la base per la salute non solo della mamma ma anche del bambino, ed è anche la base per la salute del pianeta. Oggi siamo sensibili anche a questo aspetto: promuovere e sostenere l’allattamento materno rende felice anche il pianeta perché c’è meno dispendio di plastica, di tettarelle, di confezioni e imballaggi. Abbiamo invitato molti illustri esponenti del settore per parlare di diverse tematiche, come per esempio l’alimentazione iodica in gravidanza e le ripercussioni sul nascituro: una corretta alimentazione prevede anche il giusto supporto di iodio, e quindi l’utilizzo di sale iodato nella dieta”.

Ma come sono cambiate le abitudini delle donne in gravidanza rispetto al passato? “Sono molto diverse, ovviamente - continua a spiegare Pistelli -. Siamo proprio qui anche per questo, perché oggi  le mamme lavorano fino alla fine della gravidanza e hanno uno stile di vita di solito più sedentario. In linea generale l’alimentazione si inserisce anche in un corretto stile di vita, che non è solo nutrirsi ma anche fare movimento e scelta della quantità di cibo a secondo del consumo e del fabbisogno: secondo di dati che abbiamo raccolto, ben tre persone su dieci soffrono di obesità e sovrappeso tra i 18 e i 36 anni, quindi nell’età fertile.” 

Un altro dei temi cardine è proprio l’aumento dell’età in cui le donne diventano mamme: “Nelle donne più grandi il metabolismo cambia. Oggi prima di pensare a una gravidanza si deve pensare a fare altre cose, e spesso assistiamo anche a molte mamme straniere immigrate che arrivano con le abitudini alimentari dei paesi di origine che difficilmente conosciamo. Non va sottovalutato il discorso socio-economico: quando suggeriamo di mangiare meno carboidrati e più proteine spesso le mamme ci dicono che costano troppo. Dobbiamo pensare a sostituti alimentari proteici che possano essere accessibili a tutti perché vogliamo dare tutti un accesso alle cure e al benessere di tutti”.