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Economia | 17 aprile 2024, 08:00

Esposizione ad amianto: prepensionamento e rivalutazione della pensione

Nonostante la messa al bando dell’amianto con la legge 257/92, le esposizioni ad amianto sono proseguite per numerosi lavoratori.

Esposizione ad amianto: prepensionamento e rivalutazione della pensione

Liguria, Piemonte e Lombardia sono le regioni nelle quali si registra una più elevata incidenza di patologie asbesto correlate, tra cui il mesotelioma pleurico, che corrispondono alle zone più industrializzate, e al tempo stesso con più elevato rischio. Cantieri navali da La Spezia a Genova, in particolare Fincantieri, gli stabilimenti della cintura milanese, l’eternit di Casale Monferrato, piuttosto che l’Ilva di Taranto. Tutta l’Italia è stata coinvolta nel rischio dell’amianto e delle sue conseguenze sulla salute dei lavoratori. Nonostante la messa al bando dell’amianto con la legge 257/92, le esposizioni ad amianto sono proseguite per numerosi lavoratori, compresi quelli del Lazio. Un esempio è il caso di Piero De Luca, ex manutentore dello stabilimento Colgate Palmolive di Anzio, il cui ricorso per ottenere le maggiorazioni contributive da esposizione ad amianto per il prepensionamento è stato accolto dal Tribunale di Velletri. Grazie all’azione legale portata avanti dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), il lavoratore ha ottenuto giustizia.

De Luca, 60 anni e originario di Nettuno, lavorava presso lo stabilimento Colgate Palmolive di Anzio dal 1986 dove, come si legge in sentenza, fino al 2012, anno in cui è stato dismesso lo stabilimento, aveva prestato attività di manutenzione nel reparto saponi, costituito da serbatoi riscaldati, tubazioni di vapore, caldaie, coibentati in amianto. Utile precisare che aveva in dotazione guanti per il calore realizzati in amianto, restando di conseguenza esposto sia direttamente sia indirettamente al patogeno. Nel 2019, il lavoratore aveva manifestato i primi sintomi di una malattia asbesto correlata e l’INAIL non solo ne aveva accertato la sussistenza, ma l’aveva collegata all’esposizione al  pericoloso minerale. Nel 2020, il manutentore aveva presentato domanda amministrativa all’INPS, per il riconoscimento dei benefici dell’amianto previsti dalla legge 257/92 ai fini del prepensionamento, ma vedendosela rifiutare dall’’Istituto di previdenza. Grazie all’azione legale dell’Avv. Ezio Bonanni, il Tribunale di Velletri ha accolto la richiesta del lavoratore, confermando l’esposizione dal primo gennai 1993 al 31 dicembre 2002 e condannato INPS all’accredito della maggiorazione contributiva, nonché il diritto ai benefici previdenziali previsti dalla legge sulla messa al bando amianto.

«Tutti i lavoratori esposti ad amianto, anche se asintomatici, dovrebbero essere sottoposti a sorveglianza sanitaria, quindi alle più opportune terapie, e allo stesso tempo al pensionamento anticipato», dichiara Ezio Bonanni, che sottolinea «continueremo nella nostra funzione di tutela e assistenza legale dei lavoratori per il loro risarcimento del danno, anche se l’impegno principale è quello di evitare l’esposizione alla fibra killer, che può uccidere anche a distanza di decenni».

Per poter accedere al servizio ONA di assistenza legale è sufficiente chiamare il numero verde 800 034 294, oppure scrivere attraverso il sito https://www.osservatorioamianto.it/

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