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Attualità | 09 aprile 2024, 08:54

Peste suina, bonus fino a 80 euro per i cacciatori che abbattono cinghiali

La delibera, firmata dall’assessore Angelo Gratarola, è pensata per contrastare la diffusione della peste suina dopo la chiusura della stagione della caccia

Peste suina, bonus fino a 80 euro per i cacciatori che abbattono cinghiali

Contributi ai cacciatori che abbattono i cinghiali: questa la delibera approvata lo scorso giovedì dalla giunta regionale per cercare di dare un nuovo slancio al contrasto alla diffusione della peste suina. Per ogni animale che verrà abbattuto nella stagione primaverile ed estiva, in base alle zone, verranno erogati bonus di vari importi: per una femmina adulta e subadulta (esemplari rossi e striati) di cinghiale selvatico all’interno delle zone di restrizione I e II o entro i cinquanta chilometri dal loro confine la cifra ammonta a ottanta euro. Se si tratta, invece, di maschi adulti l’importo scende a quaranta euro, anche se l’area resta la stessa; trenta euro sono previsti per l’abbattimento di ciascun cinghiale selvatico sul territorio regionale a una distanza superiore ai cinquanta chilometri dai confini della zona di restrizione II. La stessa cifra verrà riconosciuta anche per il rinvenimento di ciascuna carcassa in seguito alla cosiddetta ricerca attiva coordinata dai Gruppi operativi territoriali. 

A firmare la delibera è Angelo Gratarola, l’assessore regionale alla Sanità, che commenta: “Considerato che si tratta di contrapporsi a un’emergenza di salute veterinaria, questo provvedimento va nel solco delle strategie messe in campo per il contenimento della peste suina africana sul nostro territorio, in pieno coordinamento con l’assessorato all’agricoltura e all’allevamento del collega Alessandro Piana”.

La scelta è stata presa dopo aver constatato la scarsa adesione del mondo venatorio alle azioni di depopolamento seguendo l’esempio di Piemonte e Lombardia: in entrambe le regioni sono stati forniti incentivi ai cacciatori bioregolatori. In totale, il finanziamento ammonta a circa duecento mila euro, che rientrano nella cifra complessiva di tre milioni e trecento mila euro già messi a disposizione di Alisa per il rimborso delle spese sostenute dagli Ambiti territoriali di caccia per il contrasto alla pandemia. 

Tali risorse saranno messe a disposizione fino all’inizio della prossima stagione di caccia, ma non si esclude che possano essere rinnovate anche dopo, nel caso in cui si rivelassero incisive. 

Tutti gli interventi di prelievo dovranno essere condotti sotto il coordinamento e la programmazione dei Gruppi operativi territoriali e per il riconoscimento dei contributi il numero dei capi abbattuti dovrà essere puntualmente rendicontato dagli Ambiti territoriali di caccia.

Secondo recenti dati raccolti all’Istituto zooprofilattico, in Liguria finora sono stati riscontrati 754 casi di carcasse di cinghiale positive alla peste suina africana, a partire dal 27 dicembre 2021.

Anche nel piano nazionale di eradicazione della peste suina, inviato dall’Italia all’Unione europea, è previsto il riconoscimento di contributi per ogni carcassa di cinghiale selvatico femmina adulta e dei subadulti abbattuti entro i 50 chilometri dal confine della zona II di restrizione per la peste suina africana, se adeguatamente rendicontati.

C.O.

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