Attualità - 08 aprile 2024, 13:42

Cooperative sociali liguri e sindacati insieme per chiedere l’adeguamento delle tariffe dei servizi convenzionati

Dopo la firma del contratto collettivo nazionale che riguarda quattrocentomila lavoratori in tutta Italia, l’aumento del costo del lavoro potrebbe ricadere sulle cooperative con gravi conseguenze per il comparto

Dopo il rinnovo del contratto nazionale della cooperazione sociale, arrivato lo scorso 26 gennaio, sindacati e cooperative lanciano l’allarme sui rischi che l’aumento del costo del lavoro potrebbe comportare per le cooperative stesse, mettendo in seria difficoltà il welfare societario.

Solo in Liguria, sono trecento le cooperative sociali attive, con duecentocinquanta milioni di euro di valore della produzione. 

Diecimila lavoratori, il 70% dei quali donne, garantiscono assistenzialismo societario in varie forme a ottantamila cittadini ma, come sottolineano cooperative e sindacati, è necessario che le amministrazioni pubbliche, che rappresentano il 90% della domanda, aggiornino i contratti in essere e che la Regione adegui le tariffe dei servizi sociosanitari accreditati per scongiurare il pericolo di un ‘crollo’ del sistema.

Sandro Frega, presidente Lega Coop sociali, spiega: “Servirà una mobilitazione anche molto importante perché il rinnovo contrattuale ci porta dei costi veramente significativi, stiamo parlando, a regime, del 13,5% di aumento per cui, a oggi, nonostante le richieste che abbiamo già fatto a Comuni e Capoluogo, regione, Asl e Alisa, non abbiamo ancora avuto nessuna risposta. Temiamo che sia molto difficile il percorso di adeguamento tariffario quindi pensiamo anche di mettere in campo delle mobilitazioni importanti perché qui in gioco ci sono i diritti degli utenti. 

La cooperazione sociale serve, produce servizi per ottantamila persone in Liguria, parliamo di fasce deboli, anziani, minori, disabili e quant’altro e ha oltre diecimila posti di lavoro.

Un mancato adeguamento metterebbe in crisi sia il lavoro che il diritto degli utenti”.

“Con Regione Liguria - aggiunge - c’è un tavolo aperto sulla rivisitazione delle tariffe in ambito sociosanitario. È un lavoro complicato, complesso, e crediamo che la Regione debba fare la sua parte anche aiutando e supportando i comuni in questo percorso. Abbiamo chiesto un incontro all’ANCI, vedremo nel prossimo futuro se ci saranno le condizioni, altrimenti la situazione diventa molto complicata e quindi metteremo anche in campo in maniera unitaria con organizzazioni sindacali anche forme di mobilitazione”.

Durante la conferenza stampa unitaria che si è svolta questa mattina e a cui hanno preso parte le associazioni che rappresentano le cooperative liguri – AGCI Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietàe Legacoopsociali – e le organizzazioni sindacali regionali della Liguria - Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uilfpl, Uiltucs, è stata ribadita l’importanza di un dialogo che parte sull’ottima base del rinnovo contrattuale come sottolinea Milena Speranza, segretaria generale Uil Fpl Liguria: “Ci sono questioni aperte perché è un contratto importante, con aumenti importanti perché a regime andremo sui 121 euro  su un livello medio che è un C2. Le cooperative però potrebbero anche andare in difficoltà perché hanno risposto a bandi che non prevedevano questo aumento contrattuale, o meglio avrebbe dovuto. Il rischio è di mettere in difficoltà le cooperative. Siamo qui per richiedere un po’ di attenzione da parte degli enti che sono coloro che danno gli appalti affinché si provveda ad aumentare quello che è il costo che poi è il costo del lavoro che le cooperative andranno ad affrontare”.

Diego Seggi, segretario generale di Fp Cgil Liguria, conclude: “Si parte da un rinnovo importante, un rinnovo che riguarda quattrocentomila lavoratrici e lavoratori del nostro Paese, operatrici e operatori che garantiscono il sistema di welfare pubblico a cittadine e cittadini fragili. Questa è la premessa, capire a chi è rivolto questo rinnovo contrattuale. Si parte dal fatto che noi, insieme alle centrali cooperative abbiamo scritto alle istituzioni pubbliche perché la cooperazione sociale principalmente vive di finanza derivata, ossia attraverso committente pubblica, appalti e accreditamenti, quindi pensiamo che la politica debba dare un segnale di inversione di tendenza perché fino a oggi, e lo dico con rammarico, pare che il sistema dei servizi sanitari socio educativi venga considerato più come un costo di bilancio che come una risorsa quindi noi oggi, in questa iniziativa che ha carattere unitario perché vede tutti uniti con il medesimo obiettivo, pensiamo sia utile rivendicare l’importanza della previsione contrattuale ma anche più in generale del perimetro di servizi pubblici rappresentato dalla sfera di attività di questo settore. La politica deve dare delle risposte. Continuare a parlare di qualità dei servizi ma non far corrispondere le necessarie risorse messe a bilancio, a noi pare poco significativo e anche un po’ contraddittorio quindi pensiamo che sia utile che a partire da oggi le istituzioni raccolgano le nostre sollecitazioni perché davvero siamo a un bivio, bisogna scegliere e questo vale anche per la sanità pubblica, se continuare ad avere sistemi sanitari e sociosanitari universalistici oppure fare altro. Noi pensiamo che in ossequio all’articolo 32 della Costituzione occorra difendere il perimetro pubblico del servizio alle persone”.

Il Ccnl rinnovato rappresenta un momento importante e per certi aspetti storico: centrali cooperative e organizzazioni sindacali hanno condiviso un percorso di valorizzazione della cooperazione sociale e del suo ruolo come soggetto attivo e consapevole delle politiche di welfare, ridando dignità al lavoro sociale, troppo spesso associato al lavoro povero. Un contratto di svolta per i lavoratori del welfare, che rompe il dualismo tra la sostenibilità delle imprese e le retribuzioni dei lavoratori, incrementando il potere d’acquisto e le misure di tutela, come la maternità al 100%, particolarmente significativa nella direzione delle pari opportunità retributive, in un settore che occupa per il 70% manodopera femminile” commentano Francesco Fracchiolla, coordinatore AGICI Imprese Sociali Liguria e Rossana Spigoli, presidente Confcooperative Federsolidarietà Liguria.“Se non dovessero essere tempestivamente adeguati tariffe e contratti in essere con le pubbliche amministrazioni, sarebbe inevitabile la perdita dei posti di lavoro e verrebbe messa a rischio la continuità nell’erogazione dei servizi di welfare e di servizi pubblici vitali per i cittadini liguri. La battaglia per il riconoscimento economico del rinnovo diventa quindi una battaglia a difesa del sistema di welfare e di tutte le professioni sociali e sociosanitarie e ci vedrà mobilitati insieme alle OOSS nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.
“Nei Bandi Pubblici spesso si sceglie la strada del risparmiodei costi e non si adeguano tariffe e capitolati di gara al rinnovo dei CCNL Nazionali. Ciò, a cascata,impatta sulla qualità dei servizie sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. Le organizzazioni sindacali rivendicano come il sistema di welfare dei servizi sanitari sociosanitaried educativi non possa più essere consideratoun mero costo: viceversa questo comparto dovrebbe assumere unvalore per l'intera società civile, in quanto le lavoratrici e i lavoratori del settore, garantiscono conil loro impegno quotidiano, il sostegno alle persone più fragili, le sostengono, le includono, garantendo quanto previsto dalla carta Costituzionale. Le organizzazioni sindacali rivendicano la piena dignità per lavoratori e lavoratrici della cooperazione sociale, anche adeguando i contratti e le tariffe da parte della Pubblica Amministrazione.L’obiettivo è incrementare la qualità dei servizi offerti ai cittadini attraverso la valorizzazione delle professionalità presenti nel comparto, il rispetto della disciplina in materia di lavoro, della regolarità contributiva, assicurativa e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per questo partendo da questo rinnovo contrattuale chiediamo a tutti gli attori coinvolti diritti, dignità e rispetto per chi opera nel sociale e garantisce parti fondamentali dei servizi pubblici. Vigileremo anche attraverso l'osservatorio Regionale affinché ai proclami delle istituzioni seguano azioni fattive nell'interesse dei lavoratori e degli utenti dei servizi da noi rappresentati" hanno dichiarato Diego Seggi, segretario generale Fp Cgil Liguria, Andrea Manfredi, segretario regionale Cisl Fp Liguria, Mirko Talamone, segretario generale Fisascat Cisl La Spezia con delega alle cooperative sociali, e Cristina D'Ambrosio, coordinatrice regionale del settore socio assistenziale Uiltucs Liguria.