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Municipio Bassa Valbisagno | 03 aprile 2024, 08:30

Bassa Valbisagno, la meravigliosa attività dei diversamente abili a favore del Municipio

Tanti i progetti che sono portati avanti insieme all'Area Inclusione di Isforcoop. Il presidente Angelo Guidi: "Tutto questo percorso è utile sia alla comunità che ai ragazzi, che vedono riconosciuto il loro ruolo nella società"

Bassa Valbisagno, la meravigliosa attività dei diversamente abili a favore del Municipio

Siamo un ente di formazione del lavoro, qui facciamo artigianato e lavoriamo il legno. Abbiamo fatto un lavoro per il mercatino di Natale. Abbiamo fatto i tappetini del mouse: con la colla li abbiamo incollati, abbiamo messo la stoffa, rimesso la colla e attaccato”. 

Matteo, con un grande sorriso, racconta emozionato cosa ha realizzato insieme ai suoi compagni durante le ore impiegate nel laboratorio di Falegnameria proposto dall’Area Inclusione di Isforcoop in salita Nuova Nostra Signora del Monte, a San Fruttuoso.

Il suo entusiasmo è contagioso e in pochi istanti coinvolge tutti tanto da rendere evidente, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto sia fondamentale per questi ragazzi lavorare sulla propria autonomia, potenziare le proprie capacità e farlo in un contesto di socialità che li rende un supporto gli uni per gli altri.

Marisa Massolo, coordinatrice dell’area inclusione dell’ente, lo ribadisce: “Isforcoop è un ente di formazione con sei sedi in tutta la regione. Genova è la sede principale e si tengono corsi di ogni tipo. Nello specifico, mi occupo di corsi per giovani certificati con la legge 104, corsi di autonomia e inserimento lavorativo”.

I corsi, finanziati dal Fondo Sociale Europeo, coinvolgono tra i centoventi e i centocinquanta ragazzi e vengono riproposti ogni anno. Ragazzi e ragazze hanno in dote tremila cento ore di formazione, distribuite su più anni, a seconda dei progetti.

Ma negli ultimi anni, complice anche la sinergia con il Municipio Bassa Val Bisagno, per gli allievi dell’istituto i corsi sono diventati l’occasione per compiere gesti di attenzione sociale, dando il buon esempio alla comunità su un tema tanto importante come quello della manutenzione degli spazi comunitari.

Abbiamo tre linee di intervento -  spiega ancora Massolo - le prime due sono dedicate a ragazzi che non frequentano più la scuola perché hanno terminato con la quinta superiore o perché hanno assolto l’obbligo formativo. La linea tre, invece, è quella dedicata alla formazione e alla scuola: sono ragazzi che vengono segnalati dalle Asl e frequentano l’istituto per due mattine a settimana in un progetto integrato proprio con la scuola”.

I corsi sono destinati a ragazzi con varie caratteristiche e i gruppi classe vengono formati proprio in base alle disabilità: inizialmente si lavora per conoscere ciascuno dei partecipanti ma lo scopo finale è quello di portare i ragazzi fuori: “I formatori che seguono i ragazzi, dopo averli ‘allenati’ nei laboratori, possono scegliere di portarli a fare stage, inizialmente di gruppo, proprio per vedere e controllare le autonomie e lo sviluppo che possono avere. Con il gruppo di ragazzi con autonomie ancora limitate, collaboriamo da anni con il nostro municipio che ci dà spazi dove noi possiamo fare attività. Questo per noi è importante per due motivi: il primo è che gli spazi sono vicini alla nostra struttura e ci possiamo muovere con i ragazzi in maniera abbastanza autonoma. Il secondo è che si tratta di lavori concreti di riordino e di pulizia, che danno ai ragazzi un senso di lavoro finito e per loro sono molto importanti”.

La prima collaborazione ha riguardato i giardini Lamboglia dove un gruppo di ragazzi, sempre sotto la supervisione di un formatore, tiene in ordine i giardini e fa piccoli lavori di manutenzione. 

Proprio da questi piccoli interventi, è nato l’impegno di altri gruppi sempre all’interno del quartiere.

Un progetto bellissimo per il presidente del Municipio Angelo Guidi che ci tiene a sottolineare come in questo modo si unisca “l’utile alla comunità ma anche l’utile ai ragazzi, perché credo che la soddisfazione di vedere riconosciuto in proprio ruolo sociale all’interno del quartiere dove si vive sia importante per tutti, a maggior ragione per coloro che, per una serie di difficoltà, non hanno mai avuto questo riconoscimento sociale. È una vittoria per tutti”.

Un esempio per tutti che però, come sottolinea nuovamente il presidente del Municipio: “Non vuol dire che il Comune si deve manlevare dalla manutenzione, ma se tutti ci diamo una mano nel quartiere si può vivere meglio, con spazi puliti e curati”. 

Angela Orofino, tutor di Isforcoop, quotidianamente lavora con i ragazzi. Mentre li guarda impegnati in un laboratorio di espressione artistica, racconta cosa accade all’interno delle aule: “Facciamo inserimento al lavoro, avvicinamento al lavoro ma ci concentriamo soprattutto sulle autonomie per i ragazzi con varie disabilità. Facciamo attività espressive e di artigianato, musica, mosaico e falegnameria. Tutto è finalizzato soprattutto all’avvicinamento a un contesto lavorativo: si parte dalla manualità cercando di capire quale sia il livello dei ragazzi e quali attività riescono a fare. Si prosegue poi per il potenziamento con i laboratori prima di continuare con stage di gruppo e altre attività lavorative”.  

Qualcuno - prosegue - si inserisce in contesti sociale, come cooperative. C’è ci riesce a trovare anche un impiego attraverso corsi specifici ma non è sempre così. Noi ci concentriamo a lavorare sulle autonomie e sull’avvicinamento a un contesto sociale, lavorativo, che non è detto si finalizzi con l’assunzione”.

L’impegno è tanto ma la collaborazione con le famiglie è il valore aggiunto: “I ragazzi arrivano a frequentare i nostri corsi che spesso sono integrati con la scuola. Molti di loro, invece, l’hanno appena finita e si trovato in un contesto totalmente diverso. Non c’è l’insegnate di sostegno, quindi non c’è il rapporto uno a uno, ma entrano in un contesto sciale e si aiutano a vicenda. Passano dall’essere aiutato ad aiutare a loro volta. Hanno un’importanza e un ruolo in un contesto sociale. In questo le famiglie ci aiutano, lo diciamo sempre: la loro collaborazione è vitale perché loro conoscono i ragazzi”.

Lo diceva Stephen Hawking: “La disabilità non deve essere un ostacolo al successo” e mai come in Isforcoop questa frase sembra essere vera.

Isabella Rizzitano

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