Meraviglie e leggende di Genova - 31 marzo 2024, 08:00

Meraviglie e leggende di Genova - La torta ‘Gattafura’

In una delle prime testimonianze scritte della cucina genovese, con questo nome era conosciuta la Pasqualina, pietanza tipica che, nella tradizione, è legata alla Pasqua

Trovare la prescinseua aveva richiesto un po’ più di tempo del previsto, la sfoglia aveva deciso di impastarla e tirarla seguendo il ricettario dell’Ottocento acquistato in un banchetto della fiera qualche mese prima. 

La lista della spesa, ormai, non era lunga: ancora uova, formaggio e le bietole ma per queste aveva deciso di rivolgersi ai besagnini sotto casa.

Troppa era la voglia di portare in tavola quella gattafura per il pranzo di Pasqua che non aveva pensato nemmeno per un momento di poter rinunciare ‘all’impresa’.

L’emozione di sfogliare quelle pagine ingiallite era stata tanta: chissà quante volte quella cuciniera era stata consultata in cerca della ricetta perfetta per l’occasione.

Quando lo sguardo si era fermato sull’immagine che ritraeva la torta Pasqualina, la scelta era stata obbligata, quasi si trattasse di un omaggio alle tradizioni genovesi e alle sciamadde che ancora lo portano avanti.

Come dimenticare la descrizione cinquecentesca di Ortensio Lando riportata di poco sotto al titolo: “A Genova si fanno certe torte dette gattafurie perché le gatte volentieri le furano e vaghe ne sono, ma chi è sì svogliato che non le furasse volentieri? A me piacquero più che all’orso il miele”.

Il letterato, nel 1550, descriveva la prelibatezza nel suo Catalogo delli inventori delle cose si mangiano et si bevano, non nascondendo la sua predilezione per la torta, omaggio al tempo di Pasqua.

Ed ecco che oggi, come da quasi cinque secoli (o forse di più per qualcuno visto che le prime tracce documentate di questo tipo di torta sembra si possano trovare già nel Quattrocento) si ripete la tradizione in segno di devozione verso la Passione: trentatré ‘pieghe’ di pasta sfoglia, soffiata, per tradizione ricordano gli anni di Cristo mentre le uova, simbolo di rinascita, saltano fuori spiccando tra il verde delle bietole. Una vera e propria ‘caccia al tesoro’ nel piatto.