Si sono ritrovati in oltre trecento in piazza Martinez per discutere di incuria e degrado e per ragionare su come contrastare il fenomeno, chiedendo un quartiere più verde e pulito.
La prima edizione della Festa di Primavera del Comitato San Fruttuoso è stata un successo, non soltanto in termini di partecipazione ma, soprattutto in termini di condivisione di idee e di politica nel senso vero del termine che, per sua definizione, è quella prassi capace di costruire e organizzare la vita pubblica.
Artisti, tecnici, professori, residenti hanno scelto di portare la propria testimonianza in piazza, unendosi ai membri del Comitato (che, a oggi, raduna ottocento persone) per chiedere con forza un quartiere più sicuro e vivibile, dove il verde torni ad avere il ruolo di primo piano che, negli ultimi anni, gli è stato sottratto.
“La prima cosa che abbiamo notato quando il Comitato si è formato - racconta il presidente Daniele Gatti - sono state le nove aiuole vuote di via G.B. D’Albertis che sono così da tre anni e mezzo. Via via abbiamo raccolto i malumori anche di chi il quartiere lo vive da diversi anni e ci siamo resi conto che si era diffusa un’abitudine alla bruttezza”.
Gatti, ripercorrendo la nascita del Comitato San Fruttuoso, non manca di elogiare il quartiere in cui ha scelto di abitare da sei anni: “Questo è un luogo bellissimo, ricchissimo di iniziative anche sociali, in cui non mancano spazi culturali e che, anche per la sua posizione, ha un sacco di potenzialità”.
Ma sembra mancare sempre qualcosa: “Un esempio è Villa Imperiale, un luogo d’arte straordinario. La villa cinquecentesca ha ospitato il re francese Luigi XII, al suo interno ha la seconda biblioteca più grande di Genova però questa biblioteca il sabato mattina è chiusa. Nel corso degli ultimi tempi, nel quartiere abbiamo visto un degrado impressionante. La manutenzione ordinaria del verde e la pulizia dello stesso, troppe volte è stata demandata a gruppi di volontari come noi. Come cittadini abbiamo sempre agito ma le risposte, dall’altra parte, non erano mai adeguate. Così abbiamo iniziato a radunare sogni e istanze in questo movimento apartitico dove c’è il desiderio comune di essere cittadini attivi senza distinzioni di ‘bandiere’. Serve rinascere dal basso attraverso operazioni di bellezza”.
La giornata di ieri ha visto preziose testimonianze in diversi ambiti, il primo è proprio quello del comitato che, scoprendo una galleria antiaerea che va dall’abside della chiesa di San Fruttuoso all’ex Mercato di corso Sardegna, ha proposto al sindaco un progetto di riqualificazione e riutilizzo della stessa: “Galleria 53, questo il nome della galleria, potrebbe diventare una galleria ciclopedonale dove chiunque, soprattutto disabili e genitori con passeggini, potrebbero passare per raggiungere il mercato con sicurezza. Nelle anse potrebbero essere inseriti dei bike box e, in un altro spazio, si potrebbe lavorare a una musealizzazione di due carri del mercato dei primi del novecento che sono da restaurare e chiudere in una teca. Al sindaco il progetto è piaciuto, avevamo trovato anche dei privati disposti a finanziare il tutto ma, a oggi, i lavori che sarebbero dovuti iniziare a dicembre di due anni fa, non sono ancora partiti”.
L’intento è quello di aiutare dunque le istituzioni a rispondere puntualmente alle esigenze del territorio per far si che ogni cittadino possa viverlo nella massima libertà.
Lo ha ribadito anche Romina, una giovane di ventuno anni, studentessa di Chimica all’Università di Genova, che ha raccontato le difficoltà che incontra, in quanto disabile, nel raggiungere piazza Martinez o, spesso, nell’arrivare in aula per cui è costretta a rinunciare alle lezioni.
“Abbiamo chiesto una via pedonale per unire piazza Terralba a piazza Martinez - continua Gatti - via Pendola, come hanno detto anche ieri i nostri bambini, potrebbe diventare un tratto chiuso al traffico. Lo è già due volte a settimana per il mercato, basterebbe poco per avviare un cambio di direzione”.
“Tanti hanno scelto di appoggiarci, di sostenerci - continua ancora il presidente - come il Librificio del Borgo di Borgo Incrociati; Enrico Monaci, guida ambientale e naturalistica nonché agrotecnico, ieri ha parlato dell’importanza degli alberi di via D’Albertis per la nidificazione e per la qualità dell’aria, così come ha fatto il professor Verner, ex presidente nazionale della LIPU, che ha spiegato quanto il nostro quartiere sia importante per la nidificazione di due specie di uccelli come la capinera e il merlo. Sembrerà strano ma se potiamo male gli alberi di piazza Martinez mettiamo in serio pericolo la vita di questi uccellini”.
Importante anche il contributo del Teatro Garage così come la scelta del cantautore Paolo Gerbella di offrire intermezzi musicali interpretando brani che potessero raccontare libertà. A loro si è unito anche Luca Bertoncini, il poeta di strada che ha declamato tre poesie di autori genovesi legate al paesaggio.
“Le maestre dell’Istituto Comprensivo San Fruttuoso di via Berghini hanno radunato cento bambini e hanno dato vita a un flash mob per chiedere il ritorno degli alberi in via D’Albertis. La scuola ieri è stata protagonista anche con l’orchestra delle medie”.
Anche Alessandra Repetto di Genova Ciclabile e Romolo Solari di Fiab hanno portato il loro contributo. Ma l’intento, lo ripete a gran voce Gatti, è far si che San Fruttuoso diventi il primo quartiere a sperimentare il limite dei trenta chilometri all’ora: “Il nostro quartiere è bello ma pericoloso. Serve la cura del verde ma servono strisce pedonali visibili e rialzate, dossi, maggiore illuminazione. Recentemente un’amica del Comitato, Lucia Durante, è morta investita sulle strisce. Questo non deve più accadere. Tutti abbiamo voglia di imparare ad andare piano per avere un quartiere più sicuro per i nostri anziani, i nostri bambini, i nostri disabili”.
Il prossimo 15 aprile il comitato, il cui direttivo è composto da Patricia Oblitas, Laura Musumeci, Anna Maria Ghiso, Daniele Gatti, Ariel Acevedo, Fabio Carobbio, Jacopo Gay e Carlo Mennone, sarà ricevuto dall’assessore alla Viabilità Matteo Campora e dal Comandante dei Vigili Urbani Gianluca Giurato: “Chiediamo una sperimentazione e vogliamo che le nostre istanze vengano prese in considerazione”.