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Attualità | 11 marzo 2024, 18:17

Sospiro di sollievo per il Cannone di Paganini: un'analisi dettagliata rivela l’eccellente stato di salute del violino

Il celebre strumento supera brillantemente l'esame del supermicroscopio dell'Esrf, rivelando la struttura cellulare del legno senza danni significativi

Sospiro di sollievo per il Cannone di Paganini: un'analisi dettagliata rivela l’eccellente stato di salute del violino

Il Cannone di Niccolò Paganini, il rinomato violino costruito nel 1743 da Bartolomeo Giuseppe Guarneri 'del Gesù', ha superato con successo un esame dettagliato presso il laboratorio europeo per la luce di sincrotrone, l'Esrf di Grenoble. L'utilizzo del supermicroscopio ai raggi X ha consentito un'analisi penetrante fino alla struttura cellulare del legno, raggiungendo un livello di precisione senza precedenti.

Il curatore dello strumento, Bruce Carlston, insieme a Alberto Giordano e Pio Montari, ha dichiarato che, nonostante la presenza di microfratture, il violino gode di buona salute e non richiede interventi immediati. L'analisi ha dissipato i dubbi sul restauro avvenuto dopo un incidente a Parigi, confermando la robustezza del lavoro svolto.

Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha elogiato l'evento come uno "straordinario intreccio di cultura, scienza, storia e musica", sottolineando la collaborazione internazionale tra l'Esrf, il Comune di Genova e il Premio Paganini. Giovanni Panebianco, presidente del Premio Paganini, ha lodato l'analisi come un passo fondamentale per la conservazione del violino per le prossime generazioni.

Questa microtomografia che ha esplorato ogni aspetto dello strumento, scoprendo le tracce dei restauri fatti in passato, gli incollaggi e fornendo un ritratto 3D del suo stato di conservazione. Per il direttore generale dell'Esrf, Francesco Sette, "è un meraviglioso esempio di tecniche non distruttive di imaging a raggi X 3D dell'Esrf,che consentono un progresso qualitativo nella comprensione di come è fatto questo prezioso manufatto, un passo fondamentale per la sua conservazione per le prossime generazioni". Lavorare al violino di Paganini è stato "quasi la realizzazione di un sogno" per il ricercatore dell'Esrf Paul Tafforeau, responsabile del BM18 :"spero che questo esperimento sia il primo di una lunga serie. Tra qualche mese - ha aggiunto - saremo in grado di lavorare su strumenti molto più grandi, fino alle dimensioni di un contrabbasso". E' stata "un'esperienza indimenticabile" anche per i conservatori dello strumento e "un punto di partenza per una migliore comprensione di questo violino irripetibile e tanto misterioso".

Redazione

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