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Gen Z - il mondo dei giovani | 10 marzo 2024, 09:30

Gen Z - Il mondo dei giovani - La 'cancel culture' nell'era dei social media

ll fenomeno di boicottare online i personaggi che hanno opinioni o atteggiamenti controversi sta diventando sempre più diffuso: ecco di cosa si tratta

Gen Z - Il mondo dei giovani - La 'cancel culture' nell'era dei social media

 La Gen Z, quella generazione che vive la propria vita incollata allo schermo dello smartphone e che naviga continuamente tra i vari social network, ha a che fare con un fenomeno legato al mondo del web: la cancel culture. Ma che cosa significa esattamente questo termine?

La cancel culture, cultura della cancellazione o cultura del boicottaggio in italiano, è un fenomeno per cui alcuni individui, spesso famosi nel mondo del web, vengono criticati, boicottati o emarginati per le loro dichiarazioni o comportamenti considerati offensivi o incoerenti con quanto affermato in precedenza. 

Il pubblico decide che il soggetto deve essere 'estromesso' dal mondo virtuale e reale a cui appartiene, invocandone talvolta anche la rimozione dalle piattaforme pubbliche e dalle posizioni di potere e influenza ricoperte.  

Quando questo avviene sul web ci si rende conto di quanto il potere mediatico dei social sia diventato fortissimo nella nostra società, in cui le informazioni si diffondono con una facilità disarmante, e dove perciò anche le critiche e le controversie possono trasformarsi in polemiche di livello nazionale che includono migliaia di utenti, creando una sorta di effetto domino. 

Un esempio recente di questo fenomeno, per quanto riguarda il panorama italiano, è sicuramente il caso che vede coinvolta la famosa influencer Chiara Ferragni. Dopo le accuse riguardanti mancanza di trasparenza nella pubblicità di un celebre marchio di pandoro nel dicembre del 2023, l’imprenditrice sta facendo i conti ancora oggi con le critiche e i commenti offensivi degli utenti dei social che si sono indignati per l’accaduto e che vorrebbero porre fine alla sua carriera. L’impatto della cancel culture per l’influencer è stato davvero alto: secondo una ricerca di Bonusfinder Italia, l'imprenditrice avrebbe perso quasi seimila seguaci al giorno dal mese di dicembre a seguito dello scandalo in questione.

Un caso simile, anche se dalla portata meno impattante, riguarda la cantante Alessandra Amoroso, che è stata soggetta a numerose critiche ed insulti sui social media per dei presunti comportamenti scontrosi verso i propri fan. Ci sono infatti alcuni video, condivisi sui social l’estate scorsa, nei quali la cantante sembra rifiutarsi di firmare autografi al pubblico durante i suoi eventi o concerti. Dopo gli episodi, gli utenti del web si sono accaniti contro la cantante, che ha subito del vero e proprio cyberbullismo per diversi mesi. È stato di grande impatto il discorso che ha tenuto in sala stampa al festival di Sanremo lo scorso febbraio, durante il quale ha letto alcuni degli insulti ricevuti sui social nel corso degli ultimi mesi: “Mi fai schifo. Preferirei cavarmi gli occhi. Sei una vergogna per i tuoi genitori. Cesso ambulante.” 

Se per alcuni il fenomeno della cancel culture nel mondo dei social è una spinta a prendere seriamente la propria attività di influencer e di avere quindi il potere di far assumere le responsabilità a chi ha notorietà sul web, dall’altra può sfociare talvolta in veri e propri atteggiamenti paragonabili al cyberbullismo: l’esposizione mediatica, infatti, può portare spesso ad un aumento delle offese e delle minacce nei confronti dei soggetti sotto accusa, ed è quindi fondamentale sottolineare l’importanza dell’uso responsabile dei social media e della consapevolezza delle conseguenze che possono provocare le proprie azioni online.

Gaia Uccheddu

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