Attualità - 07 marzo 2024, 14:11

Corso Gastaldi, studentato allagato: universitari costretti a lasciare le stanze nel cuore della notte

A creare la fuoriuscita di acqua una tubatura esplosa. Gli studenti: “Le condizioni delle residenze e delle mense UniGe sono disastrose"

“Questa notte gli studenti residenti nello studentato universitario di Corso Gastaldi si sono svegliati con le loro stanze, i corridoi e le scale totalmente allagate, con lo studentato totalmente impraticabile. Nel cuore della notte sono stati costretti a lasciare le loro stanze in fretta e furia, con l'acqua fino alle caviglie, a causa di una tubatura esplosa”. A denunciarlo è Leonardo Ambrosio, uno degli studenti coinvolti.  

“Le condizioni delle residenze e delle mense UniGe, così come nelle altre città universitarie italiane, sono disastrose, come denunciamo da quasi un anno - prosegue -. Una condizione insostenibile che mina direttamente un diritto allo studio sempre più smantellato da tagli a finanziamenti totalmente pubblici, da meritocrazia e da un asservimento dei nostri poli agli interessi privati. Nelle residenze, come denunciamo da mesi, i posti sono insufficienti e le condizioni di degrado sono evidenti. E per questi servizi noi studenti dobbiamo pagare 6€ a pasto e 270-300€ per un posto letto. Le stesse borse di studio sono assegnate con criteri meritocratici, con la paura costante di dover tornare a casa e non poter continuare gli studi in caso non si stia sempre al passo con gli esami e non si consegua l'eccellenza richiesta. E davanti alle nostre richieste, il rettore Delfino strumentalizza le critiche di chi si mobilita in questo ambito, finge di dare risposte agli studenti proponendo iniziative che intaccano sempre di più il nostro diritto allo studio: il prezzo della mensa è da poco aumentato, si continuano a finanziare programmi elitari come IANUA, secondo cui gli studenti performanti meriterebbero condizioni di vita e alloggio migliori, i nuovi progetti per aggiungere posti e studentati (ad esempio in C.so Montegrappa, che comporterà lo sgobero del CSOA Buridda entro ottobre, o all'Albergo dei Poveri) sono sempre e comunque in mano ad aziende private. Quest'ultimo fatto è apertamente dichiarato da Unige che lo ritiene parte della sua strategia vincente”. 

E ancora: “Le soluzioni che chiediamo noi sono di tutt'altro stampo. Vogliamo un diritto allo studio e all'abitare garantito e pubblico, residenze a norma e non degradate dove vivere, mense gratuite e accessibili. Dopo questo allagamento esigiamo con ancora più urgenza  che il diritto allo studio e all'abitare sia garantito a tutti: che si investa su studentati dignitosi pubblici, senza svendersi a privati che non hanno alcun interesse nel fornire il migliore dei servizi agli studenti ma solo ad arricchirsi. Così non riusciamo a vivere e a studiare”. 

Redazione