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Attualità | 06 marzo 2024, 15:28

Campus agli Erzelli e all’Albergo dei Poveri, la sfida dell’Università. Il magnifico rettore Delfino: “Avvio dei cantieri nel 2024”

Un polo per le scienze sociali e uno per supportare la Medicina Computazionale e Tecnologica, così l’ateneo genovese guarda al futuro

Campus agli Erzelli e all’Albergo dei Poveri, la sfida dell’Università. Il magnifico rettore Delfino: “Avvio dei cantieri nel 2024”

Innovazione, ricerca e formazione per costruire l’università del futuro e formare i cittadini del domani.

La sfida dell’Università di Genova appare tracciata e si muove sempre più verso l’ateneo diffuso sul territorio grazie a campus capaci di unire la tecnologia e l’innovazione all’alta preparazione.

Lo ha delineato il magnifico rettore Federico Delfino nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-2024 che si è svolta nell’aula San Salvatore in piazza Sarzano.

Il nostro ateneo - ha spiegato il magnifico rettore facendo il punto della situazione - con più di trentamila iscritti, è un ateneo di grandi dimensioni. L’undici percento degli studenti è straniero mentre c’è un dieci percento proveniente da altre regioni. Abbiamo centotrentanove corsi di studio tra lauree triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico. Diciannove di queste sono tenute in inglese. Nel corso del 2023 abbiamo laureato oltre cinquemila e cinquecento studenti e studentesse. La ricerca sta andando molto bene con diversi programmi, sia relativi al PNRR sia per quelli finanziati dall’European Research Council. Ma questo è solo il punto di partenza per riflettere sulle sfide che ci pone la società. Nel prossimo quadriennio ci sarà bisogno di un milione e trecentomila laureati ma ogni anno ne mancheranno diecimila. Serve ragionare su blue economy, tecnologia, medici, agroalimentare, valorizzazione e promozione; ma per far fronte a questo non basta ampliare l’offerta formativa. Occorre in primo luogo renderla internazionale”.

Ancora, Delfino prosegue: “Vogliamo aiutare la città a diventare sempre più universitaria e vogliamo dare opportunità di arricchimento culturale agli studenti”.

L’affiancamento agli studenti diventa poi elemento prioritario con le nuove riprogettazioni arrivate anche in sinergia con il Comune di Genova come la possibilità del City Pass gratuito per le matricole, progetto attuato tre anni fa e che, a cascata, prevede sconti e riduzioni per tutti gli studenti. “Stiamo lavorando - prosegue Delfino - all’attivazione di una student card che garantisca ai nuovi iscritti gratuita e riduzioni per l’ingresso a luoghi di cultura e punto di interesse a Genova e che avranno riduzioni e una scoutistica dedicata anche per tutti gli studenti”.

Tra le novità che saranno presto disponibili, l’attivazione del “Portale cerco alloggi”, una sezione accessibile dal sito di UniGe dove saranno pubblicati in una bacheca appositamente creata annunci in italiano e in inglese e dove sarà possibile appoggiarsi a un supporto per la stipula dei contratti.

 

L’ORGANIZZAZIONE DELL’ATENEO

 

Il nuovo anno accademico riconferma l’importanza della presenza capillare sul territorio da parte dell’Università grazie all’ateneo diffuso e alla presenza di nove campus in tutta la Liguria, ma la grande sfida è a Genova con i suoi cinque campus, soprattutto negli spazi dell’Albergo dei Poveri e del Campus Erzelli che proprio quest’anno sembra possa vedere l’avvio dei cantieri.

L’Albergo dei Poveri - spiega ancora Delfino - è il risultato di una progettazione integrata che abbiamo realizzato assieme al Comune di Genova e che riguarda nuove residenze nell’ala est, una nuova mensa, una nuova palestra, nuove aule; ancora, un grande progetto di connessione della strada interna che sarà accessibile solamente ai mezzi pubblici. È prevista anche la riconversione in aula magna dell’ex oratorio uomini, uno spazio da trecento posti che potrà essere utilizzata anche dalla città”.

Se il campus dell’Albergo dei Poveri sarà l’area dedicata alle Scienze sociali, la collina degli Erzelli si configura sempre più come centro di Ingegneria con la fascinazione della Medicina Computazionale e Tecnologica.

Siamo arrivati alla cantierizzazione del Lotto laboratorio dell’insediamento di Ingegneria - prosegue il magnifico rettore - grazie alle risorse finanziarie che abbiamo ottenuto dallo stato. Con i laboratori, la nostra scuola politecnica avrà grandi possibilità che si tramuteranno anche in grandi prospettive occupazionali. La Regione ha supportato il disegno con l’attivazione del Progetto Bandiera grazie ance al Ministero per gli Affari Regionali. Sulla collina degli Erzelli sarà attivato un centro di innovazione della medicina computazionale. Metteremo insieme i saperi di ingegneria e medici e lo faremo per valorizzare un tessuto scientifico tecnologico presente”.

 

UN’OFFERTA FORMATIVA PER INVESTIRE SU COSCIENZA E MENTI

 

I progetti di ricerca che si uniscono ai corsi di laurea proposti dall’ateneo genovese contribuiscono a garantire un’offerta formativa capace di stimolare il pensiero critico e di accrescere l’economia dell’innovazione verso quel ‘progetto futuro’ di cui il rettore, in apertura del suo intervento, ha voluto ribadirne l’importanza.

Modelli di cambiamento che si prefigurano come positivi e che vogliono sempre più incontrare la città per far sì che si creino coesione e sviluppo con l’Università e che si condividano i valori fondanti.

Non posiamo nasconderci dietro alle difficoltà che il nostro Paese sta vivendo - ha sottolineato Giovanna Iannantuoni, presidente della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane - ma dobbiamo avere due motori: da un lato l’investimento sul capitale umano, mettendo la persona al centro; dall’altro, la formazione tecnologica”.

Rivolgendosi direttamente agli studenti, la magnifica rettrice dell’Università Bicocca ha poi aggiunto: “Il tempo dell’Università è un momento unico per investire su coscienza e menti, per capire che cittadini si vuole essere. Noi docenti vogliamo darvi l’autonomia critica per capire chi siete e che persone volete essere. Senza innovazione tecnologica non c’è futuro. Buone ricerche portano a buona innovazione ma la competizione va fatta in rete. Dobbiamo renderci conto che senza rete non si può vincere. Dobbiamo credere nel fatto che tanti ricercatori, insieme, fanno massa critica che è quella che permetterà al nostro paese di cambiare le cose”.

Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha preso parte alla cerimonia: “Stiamo facendo cose per costruire la città dei prossimi anni, quella che sarà la capitale del Mediterraneo. L’Università non p solo il cuore pulsante della città ma deve partecipare con noi, deve ‘tirarsi su le menti’. Agli studenti dico che devono essere in grado di guardare al di là di quello che vedono tutti i giorni. A Genova siamo abituati a guardare l’orizzonte con fiducia e speranza perché li ci sono altre cose che non vediamo ma che, attraversando il mare, arriveremo a vedere. Questo dovete fare anche voi: con l’energia, la forza e il cervello si possono raggiungere cose incredibili”.

Poi, ai docenti: “Continuate così ma soprattutto pensate ai messaggi che date ai giovani, accompagnati a pensare al loro futuro ‘out of the box’, al di là dell’orizzonte”.

Isabella Rizzitano

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