Il recente passaggio di un'intensa perturbazione ha colpito la Liguria con una straordinaria quantità di pioggia, depositando sul territorio regionale ben 290 milioni di metri cubi d'acqua in soli due giorni. Questo valore supera di oltre dieci volte la capacità dell'invaso del Brugneto, il principale bacino idrico della zona, secondo quanto riportato dall'Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Liguria (Arpal).
Curiosamente, nonostante l'imponente quantità di precipitazioni, solo due bacini - il Neva a Cisano e la Bormida a Piana Crixia - hanno raggiunto o superato di poco il primo livello di guardia, segnalato quando la portata dell'acqua occupa completamente il corso d'acqua, con livelli localmente inferiori rispetto agli argini o al piano della campagna.
La maggior parte dei torrenti strumentati ha mostrato innalzamenti, ma gli esperti li considerano "benefici" e preziosi per la ricarica delle falde, particolarmente necessaria dopo un triennio caratterizzato da una siccità persistente.
Eventuali episodi critici sono stati circoscritti a smottamenti localizzati, senza contare gli inevitabili allagamenti delle strade causati dalle ingenti quantità d'acqua in gioco. Tuttavia, gli impatti negativi sono stati limitati, e la regione può trarre beneficio da questa abbondante pioggia per il rifornimento delle riserve idriche e la mitigazione della siccità passata.
La stazione di monitoraggio di Genova Mele ha registrato la maggiore quantità di pioggia nell'ultimo mese, con 678 mm accumulati in 15 giorni di precipitazioni distribuiti nel corso del mese. In conclusione, il maltempo ha portato sfide locali, ma ha anche contribuito positivamente alla gestione delle risorse idriche della Liguria.