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Videogallery | 29 febbraio 2024, 08:00

Testimonial del dialetto - Francesco Pittaluga, tra libri e teatro dialettale: “Lavoriamo per mantenere attuale la lingua genovese” (Video)

Membro dell’associazione culturale 'A Compagna' e della compagnia dialettale 'La nuova compagnia dell’allegria': "Cerchiamo di coinvolgere i giovani, di organizzare corsi di genovese a cui partecipano persone dai 15 ai 90 anni”

Testimonial del dialetto - Francesco Pittaluga, tra libri e teatro dialettale: “Lavoriamo per mantenere attuale la lingua genovese” (Video)

Continua il ciclo di servizi de ‘La Voce di Genova’ che abbiamo voluto chiamare ‘Testimonial del dialetto’. Ogni giovedì vi faremo conoscere, o riscoprire, persone e personaggi che promuovono la lingua e la cultura genovese, con orgoglio, impegno, passione e tanto amore. E lo fanno sia in televisione che sui libri, che sui palchi di un teatro, sui social, alle conferenze, con la musica e le canzoni. Mirabile è l’azione di chi spende il proprio tempo per conservare una tradizione, ed ecco perché ci fa enorme piacere raccontarla. Anche attraverso video… ovviamente in genovese! 

Dopo intervista a Gilberto Volpara (si può leggere qui), al professore Franco Bampi (si può leggere qui), ad Anto Enrico Canale (si può leggere qui) e a ‘Cito’ Opisso (si può leggere qui) oggi vi presentiamo Francesco Pittaluga, da sempre impegnato nelle divulgazione e valorizzazione del genovese.

Pittaluga si divide tra i momenti culturali organizzati a Palazzo Ducale dall’associazione A Compagna che proprio l’anno scorso ha compiuto i cento anni di attività sul territori, e il teatro dialettale con la compagnia La nuova compagnia dell’allegria.

“Sono console de A Compagna, faccio diverse cose per l’associazione ma soprattutto mi occupo della presentazione di libri a tema Genova e Liguria che solitamente si svolge a Palazzo Ducale. Siamo arrivati all’undicesimo anno di questa iniziativa, anzi dodicesimo. Presentavamo i libri quando ancora non li presentava nessuno e ora in tanti prendono esempio da noi. E questa è una bella cosa. 

Si tratta di libri di storia, tradizioni, cultura, tecnica. Insomma tutto il patrimonio culturale, antropologico e storico della nostra regione attraverso i secoli.

Inoltre io faccio teatro dialettale. Ho lavorato con diverse compagnie, ora sono con ‘la nuova compagnia dell’allegria’ con cui portiamo in giro una commedia dialettale: ‘De tacco e de punta’ di Scaravelli. Si tratta di una commedia molto divertente, l’abbiamo voluta modernizzare con musiche e balli per renderla un po’ più movimentata. Siamo stati da Spezia a Levanto, ora ci spostiamo nel Ponente, a Savona. Magari veniamo anche a Varese Ligure, bellissima località, che so che è la patria del signor Garibaldi che mi sta intervistando”.

Siete invitati sicuramente a casa mia. 

"Martedì sera vedrò il direttore della compagnia e glielo riferirò e vi ringrazio".

A Compagna è un’associazione storica per Genova, è attiva per la cultura genovese ma, soprattutto, per il mantenimento del genovese? 

“Sì, abbiamo festeggiato lo scorso anno il centenario (1923). Tra l’altro io ho una soddisfazione personale che non dovrei dire perché sembra che mia dia importanza ma non è questo il caso. È piuttosto un omaggio: il mio bisnonno, Edoardo Oneto, è stato il socio numero 44, quindi uno dei primi iscritti. Conservo ancora la tessera. Prima di tutto noi siamo su Genova ma consideriamo tutta la Liguria. Abbiamo numerose attività ma lo scopo principale è di tramandare e conservare la lingua genovese ma non come sterile ricordo del passato ma per renderlo attuale. Cerchiamo di coinvolgere i giovani, di organizzare corsi di genovese a cui partecipano persone dai 15 ai 90 anni”. 

Sono tanti i giovani che partecipano ai vostri incontri o al teatro dialettale oppure vengono semplicemente a vedervi?

“Se dicessi che sono tanti direi una bugia. Non sono tanti però la qualità è buona e devo dire che ultimamente, ha detto bene, a teatro vedo che viene a vederci sempre più gente, anche giovani. Sì, è vero il genovese si parla poco ma soprattutto nel centro cittadino. Ho notato che quando ci spostiamo nelle delegazioni come Pontedecimo, Bolzaneto molti lo parlano. Poi nel resto della Liguria vedo che si parla”.

Marco Garibaldi

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