“Immaginare la musica” e “Il colore del suono” sono i titoli dei corso di formazione che Aldo De Scalzi, celebre musicista e compositore genovese, ha proposto agli insegnanti e agli educatori dei bambini da zero a sei anni che operano nell’ambito dei servizi civici.
Per avvicinare gli operatori alle tematiche musicali e offrire loro una formazione specifica, per consentire loro di portare poi ai più piccoli servizi educativi efficaci ed efficienti, la scelta è ricaduta sul compositore genovese non a caso: sulla delibera dirigenziale si legge infatti che De Scalzi è un “musicista altamente qualificato e famoso compositore di colonne sonore, il cui curriculum è ben rispondente a quanto necessario nella materia specifica”.
Nel corso della sua lunga carriera, iniziata nel 1976 nel gruppo progressive Picchio dal Pozzo e proseguita con diverse collaborazioni con i New Trolls del fratello Vittorio, Aldo De Scalzi ha infatti composto le musiche di innumerevoli colonne sonore insieme a Pivio, con cui ha firmato le musiche di più di centocinquanta film e serie tv, tra cui l’indimenticabile Il bagno turco di Ferzan Özpetek e la lunga produzione dei Manetti Bros. Tra gli ultimi lavori anche la trilogia dedicata al personaggio di Diabolik.
Le lezioni si sono svolte in cinque scuole dell’infanzia, e a raccontare del progetto è proprio lo stesso Aldo De Scalzi: “‘Il colore del suono’ è un mio progetto che è basato sugli studi di Boris Porena, grande compositore e grande educatore che aveva creato una scuola di educazione musicale di base per bambini. Secondo il musicista doveva essere l’insegnante a far nascere nei bambini la curiosità, senza insegnare solamente il solfeggio o altre nozioni. Bisogna cercare uno stimolo e far venire da loro le proposte. Partendo da questo principio ho quindi pensato di abbinare i suoni ai colori, proprio perché questi ultimi sono tra le prime cose che apprendono e distinguono. Un modo per utilizzare questo metodo può essere la creazione di percorsi colorati, magari mettendo dei nastri per terra, e ogni volta che il bambino passa su un determinato colore questo emette un suono o una nota diversa. La cosa bella è che in questo modo si toccano quasi tutti i valori perché se il bambino inizia a correre improvvisamente questa composizione avrà una durata, se invece si muove lentamente ne avrà un’altra.
‘Immaginare la musica’ è un po’ invece basato sul lavoro che faccio: io creo colonne sonore e l’idea è quella di usare le immagini, anche di film o di documentari, e tentare di adattare dei suoni a ciò che si vede. Un altro gioco è prospettare tipo quattro o cinque ipotesi di colonna sonora e vedere quale secondo loro potrebbe essere quella corretta. Anche qui si toccano vari aspetti, anche se i bambini oggi sono già plasmati dalle immagini viste in tv o sui telefoni, quindi sanno già che a immagini di un inseguimento in macchina difficilmente sarà abbinato il suono di un flauto dolce”.
Oltre alle lezioni per adulti, De Scalzi è impegnato anche con i più piccoli: “Stiamo portando strumenti musicali un po’ particolari ai bambini di cinque asili, insieme a professionisti che li conoscono e li suonano: proprio ieri sono andato con Filippo Gambetta e Matteo Dorigo in una scuola a far scoprire l’organetto e la ghironda, due strumenti popolari antichi. Abbiamo portato gli strumenti, li abbiamo raccontati, fatto sentire il loro suono. Siamo stati anche con il fagotto, il corno, i fiati, le percussioni, tutto in compagnia di tanti musicisti professionisti, da Edmondo Romano agli Gnu Quartet. È un percorso molto bello, dove non manca l’aspetto ludico, ma dove i bambini imparano e scoprono tante cose nuove”.