La Cisl ha organizzato una protesta nazionale contro gli infortuni e le morti sul lavoro, estendendo la mobilitazione anche a Genova.
Oggi, alle 15,30, sotto il palazzo della Regione in piazza De Ferrari, i delegati sindacali e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza si sono riuniti per esprimere il loro rifiuto nei confronti di tali incidenti.
Il segretario generale Cisl Liguria, Luca Maestripieri, sottolinea l'importanza di adottare una strategia efficace per porre fine a questa "scia di sangue”.
Che cosa chiederete al presidente Toti?
“Nei giorni successivi ai tragici avvenimenti di Firenze abbiamo avuto altri morti. Il problema è che noi in questo paese abbiamo tre morti al giorno. La Liguria purtroppo contribuisce a questa macabra statistica e non è una statistica, sono vite umane.
Quindi siamo qua innanzitutto per protestare, una protesta sacrosanta, giusta. Alla protesta poi bisogna unire anche la proposta. Noi abbiamo preparato un decalogo di proposte molto concrete. Questa mattina sono state presentate al Ministro del Lavoro a Palazzo Chigi, da CGL Cislewil. Oggi pomeriggio le presenteremo anche al presidente della Regione e alla sua giunta per poterle recepire per quello che è di loro competenza. Vedremo, naturalmente noi giudichiamo l'albero dai frutti, vedremo quali saranno i frutti di questa mobilitazione.
Vedremo il decreto del governo che è stato annunciato stamattina, valuteremo ovviamente nel merito e stessa cosa faremo dopo l'incontro con il Presidente della Regione, valuteremo quello che ci verrà detto.
Quello che è certo è che non può continuare questa scia di sangue, non può continuare questo fastidioso lacrime da coccodrillo che ogni volta si verifica, ogni qual volta c'è un morto, per poi nei giorni successivi scemare, sparire e ricomparire ogni qual volta c'è un nuovo evento. Bisogna portare avanti una strategia che sia strutturata, non a spot, dove ognuno deve fare la propria parte senza divisione spirito repubblicano, un vero e grande patto per il Paese, per questa emergenza come stato per il Covid, che coinvolga governo, istituzioni, aziende e sindacato per risolvere una volta per tutte questa indecenza delle morti e degli infortuni sul lavoro.”
I 10 PUNTI PROPOSTI DAL SINDACATO
Stabilire un sistema di qualificazione delle imprese: Introdurre criteri di accesso alle gare di appalto, pubbliche e private, basati sul possesso di conoscenze, competenze, esperienza e professionalità delle aziende partecipanti. Garantire l'adesione a contratti conformi ai settori oggetto dell'appalto e il rispetto delle normative vigenti in materia di salute e sicurezza.
Definire obblighi formativi: Approvare l'Accordo Stato-Regioni sulla formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro, stabilendo obblighi formativi per tutte le figure della prevenzione in ambito lavorativo. Concentrarsi sulla formazione di datori di lavoro, preposti, RSPP e sulla verifica dell'efficacia della formazione.
Estendere garanzie per grandi appalti privati: Assicurare che anche gli appalti privati seguano le stesse garanzie di qualità, trasparenza, responsabilità in solido, regolarità contributiva e contrattuale previste per quelli pubblici.
Utilizzare avanzi di bilancio dell'INAIL: Investire gli avanzi di bilancio dell'INAIL in interventi strutturali per la prevenzione, ricerca e innovazione. Modificare le rendite previste dall'istituto in caso di infortunio ed eliminare la franchigia.
Potenziare organi di vigilanza: Aumentare il personale per gli organi di vigilanza, assumento ispettori e medici del lavoro. Finanziare l'attività di controllo in ambito lavorativo, dalle grandi opere a quelle di minore dimensione e nei contesti di maggior rischio.
Promuovere l'addestramento qualificato: Favorire l'addestramento svolto da personale qualificato, tracciando i percorsi su registri specifici che riportino orari, temi, personale coinvolto e identificazione dell’addestratore.
Garantire Rappresentanza per la sicurezza: Assicurare la presenza di Rappresentanza per la sicurezza (RLS/RLST/RLSSP) a livello aziendale, territoriale e di sito produttivo, eletta/designata dai lavoratori/trici. Fornire documentazione relativa alla prevenzione, inclusi il Documento di Valutazione dei Rischi Aziendali (DVR) e il Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali (DUVRI).
Proteggere i denuncianti: Supportare e proteggere coloro che denunciano illeciti, discriminazioni o mancate tutele contro condizioni di illegalità, assenza di diritti e negazione della dignità lavorativa.
Piano di formazione per istituzioni scolastiche e formative: Avviare un ampio piano di formazione per istituzioni scolastiche e formative per trasferire conoscenze e competenze di base, sviluppando una cultura di prevenzione nelle nuove generazioni.
Assicurare adeguata tutela della salute: Garantire in ogni realtà lavorativa una sorveglianza sanitaria adeguata per ogni lavoratore/trice, non limitandola alle sole visite mediche periodiche.
Dopo l’incontro con i vertici di Regione Liguria il presidente Giovanni Toti ha voluto incontrare tutti i manifestanti in sala Trasparenza:
“Ho ricevuto queste proposte e le porterò ora in conferenza Stato-Regioni - ha detto il presidente - Lavoreremo con tutti gli uffici della Regione e l’amministrazione pubblica allargata per cercare di dare effettività ai molti protocolli firmati nel tempo sulla sicurezza del lavoro, che forse non tutti hanno avuto l’attuazione che meritavano.
Abbiamo ribadito la nostra sensibilità al tema, sottolineando quanto già fatto dalla Regione, com,e i protocolli piani integrati per la sicurezza regionale in sviluppo, gli accordi per i grandi appalti pubblici nei cantieri edili, e gli accordi con le scuole edili per la formazione del personale. Tuttavia, è evidente che, date le condizioni del paese, tutto questo non basta.
Apprezziamo l’atteggiamento costruttivo della Cisl che non ha trasformato un tema drammatico come questo in un territorio di scontro ma piuttosto in un terreno di ricerca di convergenze e collaborazione tra tutti gli enti e le parti coinvolte. Crediamo che sia l’approccio giusto per fare progressi senza ideologizzare il tema.
Cercheremo di andare avanti e fare il meglio possibile, consapevoli che la sicurezza sul lavoro è un tema ormai ineludibile e drammatico per il nostro Paese”.