Videogallery - 22 febbraio 2024, 18:42

Terzo mandato, l’ex ministra Gelmini a Genova: “Un giochino interno alla maggioranza” (Video)


“Ho delle perplessità per quanto riguarda i presidenti di Regione, diverso per i Comuni più piccoli dove è difficile trovare persone disponibili a svolgere il ruolo di sindaci”

Mariastella Gelmini, vice segretaria di Azione, ha partecipato oggi a Genova, presso il Bi Bi Service di via XX Settembre, al convegno "Contrasto alla violenza di genere: da una legge all'incremento dei finanziamenti per il 2024”.

Insieme all’ex ministra erano presenti la consigliera comunale Cristina Lodi, candidata di Azione alle elezioni europee, Giovanni Stagnaro, sindaco di Casarza Ligure e segretario provinciale di Azione, Enrico Mazzino, responsabile Sanità Azione Liguria, Martina Pescio, referente del Centro antiviolenza "Martina Rossi" di Recco, e Laura Ginocchio, presidente del Centro antiviolenza Cif di Chiavari.

Un'opportunità cruciale per discutere delle strategie e degli interventi necessari per contrastare la violenza di genere, con particolare attenzione alla legislazione vigente e all'incremento dei finanziamenti previsti per il 2024. 

Ma l’ex ministra si è soffermata sui temi che scaldano in queste ore anche la politica ligure, in particolare il terzo mandato per i presidenti di Regione.

“Non sono riuscita a prenderlo sul serio questo tema perché, per come è stato presentato, onestamente mi è sembrato un giochino interno alla maggioranza e un tentativo anche poco convincente di accontentare i governatori quando in realtà si sapeva già da prima a fronte della spaccatura emersa in affari costituzionali che i numeri non c'erano per approvarlo - commenta Gelmini - Quindi francamente mi sembra un divertissement rispetto alle questioni vere. Se si voleva far passare il terzo mandato si ragionava anche del terzo mandato dei sindaci, si coinvolgeva l'opposizione in maniera diversa. Francamente è solo una brutta figura della maggioranza, ma non l'ho trovato un dibattito serio.

Io vengo dalla Lombardia dove noi abbiamo sperimentato il terzo mandato tanto tempo fa non ha portato bene neanche al governatore quindi io credo che per la modalità di elezione che è un'elezione diretta con forti poteri e competenze in capo al governatore io penso che un periodo di dieci anni sia un periodo congruo. Se si vuole allungare la durata io credo che si debba però ridare peso anche alle assemblee elettive e non solo ai presidenti e alle giunte altrimenti trovo che ci sia poi uno squilibrio che in una prima fase produce efficienza e velocizza i passaggi a lungo andare logora, in primo luogo i governatori. Quindi questo tema andrebbe affrontato dentro una riforma degli enti locali, non così a spot perché scadono alcuni governatori. Credo che andrebbe posto in maniera diversa. Con riferimento ai sindaci, c'è una difficoltà a trovare candidati. Noi oggi abbiamo abolito l'abuso d'ufficio, abbiamo provato a rendere meno, diciamo, complicato l'amministrare in capo ai sindaci. Quindi il terzo mandato, soprattutto per i comuni più piccoli, ci sta anche perché spesse volte non ci sono i candidati, non si trovano le persone disponibili a svolgere quel ruolo. Sul tema del governatore o delle perplessità”.

Un commento anche sulle elezioni europee che vede tra i candidati di Azione Cristina Lodi:

“La posta in gioco è innanzitutto il futuro di questa Europa, che è un'Europa non come la rappresentano i sovranisti, distante dall'Italia, ma è il futuro dell'Italia stessa - aggiunge Gelmini - E quindi dal tema delle politiche industriali, passando per le infrastrutture, la crescita economica, la condizione della guerra in Ucraina, tutto passa dall'Europa. Ormai lo ha capito anche Giorgia Meloni che la sovranista è diventata forse un po' più europea. Noi come Azione lo siamo da sempre con Carlo Calende, quindi la nostra volontà è quella di far contare l'Italia in Europa, difendere il sistema industriale italiano, gli interessi dell'Italia in Europa, con la consapevolezza però che il 70% delle nostre leggi si originano dal Parlamento europeo, dalle istituzioni europee e quindi da lì non si può prescindere”.


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