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Attualità | 19 febbraio 2024, 18:16

Depositi Chimici, Bucci: “Incompatibili al Porto Petroli”

Il sindaco boccia di nuovo l’ipotesi lanciata da Carmagnani, poi rilancia: “Non si può avere una città in cui sono a cinque metri dalle case”

Depositi Chimici, Bucci: “Incompatibili al Porto Petroli”

Si continua a discutere sullo spostamento dei depositi chimici da Multedo e dal sindaco di Genova Marco Bucci arriva la bocciatura dell’ipotesi lanciata da Carmagnani per uno spostamento all’interno del Porto Petroli, lasciando di fatto l’unica opzione a Ponte Somalia.

“Abbiamo già una possibilità su cui lavorare - ha dichiarato il primo cittadino rispondendo a una domanda a margine dell’evento a Palazzo San Giorgio sugli stati generali della cantieristica navale - Poi ho sempre detto che se qualcuno ha idee nuove le metta sul tavolo, ma veramente questa ipotesi me l’aveva già presentata quattro anni fa e purtroppo ci sono delle incompatibilità. La decisione di puntare su ponte Somalia viene proprio dal fatto che le aree del Porto Petroli sono state ritenute incompatibili. Il sindaco deve occuparsi del trasferimento, deve portare via i depositi da due sono ora perché non si può continuare ad avere una città in cui i depositi sono a cinque metri dalle case. L’ho preso come impegno e lo porterò avanti fino al 30 giugno 2027. Ma aggiungo che non è compiuto della città decidere dove dovessero andare: abbiamo scritto un lettera formale all’amministrazione dell’Autorità di Sistema Portuale dicendo ‘questi depositi devono stare nel porto’. Saranno loro a decidere dove devono essere messi”.

Sulla questione interviene anche il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi: “Prima di tutto c’è il tema della sicurezza. Ci sono amministrazioni, dai Vigili del Fuoco alla Capitaneria ai servizi tecnico nautici che se ne occupano, non sono scelte politiche. Condivido che Confindustria si stia occupando di questi temi però poi la responsabilità è in mano alla parte pubblica ce deve garantire aree, accessibilità ferroviaria, distanza da case e cantieri navali e il tema del rifornimento da parte di Eni. Quella è una concessione che è in mano a Eni e nella situazione geopolitica di oggi è difficile sapere cosa succederà domani. In questa fase noi dobbiamo tenere conto di una serie di variabili indipendenti, come il fatto che l’approvvigionamento del Nord del Paese dipende in buona parte dal Porto Petroli di Multedo ancora oggi. Detto questo, è un’ipotesi in campo ma non ha assolutamente passato a oggi quei vagli tecnici che possano dire se è fattibile o meno”.

Redazione

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