Cultura - 13 febbraio 2024, 09:11

Andrea Zorzi: “A teatro faccio rivivere la mitica nazionale di volley di Julio Velasco”

Il grande sportivo in scena insieme all’attrice Beatrice Visibelli ne ‘La leggenda del pallavolista volante’: appuntamento mercoledì 14 febbraio alle 21 al Politeama Dianese di Diano Marina. “Ci mancò soltanto l’oro alle Olimpiadi, ma questo oggi ci rende ancora più uniti”

Quando non esistevano ancora i social network, non c’erano le piattaforme tv e lo sport era un fatto decisamente più romantico ed epico, si consumò l’avventura della Nazionale azzurra di pallavolo allenata da Julio Velasco: quella straordinaria squadra che riuscì a vincere e rivincere tutto, a parte solamente la medaglia d’oro alle Olimpiadi. “È quello che, pur essendo stati straordinari, oggi a distanza di tempo ci rende anche umani”, ricorda Andrea Zorzi, che di quel ‘dream team’ fu uno dei protagonisti, insieme a LucchettaGianiCantagalliBernardi e moltissimi altri.

Che cosa fanno oggi quegli indimenticabili giocatori? Un aspetto lo hanno in comune: sono rimasti sportivi, nel corpo, ma anche nel modo di pensare. E Zorzi quel ‘metodo Velasco’ lo ha applicato al teatro, perché è proprio lì che è (anche) approdato, oltre a essere commentatore televisivo e opinionista.

“Dal 2012 - racconta - sono in tour con lo spettacolo ‘La leggenda del pallavolista volante’, che interpreto insieme all’attrice Beatrice Visibelli, su testo di Nicola Zavagli, e che, partendo dalla mia vita e dalla mia esperienza, ricorda quella stupenda pagina di sport, il momento in cui il volley in Italia toccò la sua vetta più alta, anche in termini di popolarità”. La pièce, prodotta dalla Compagnia Teatri d’Imbarco e arricchita dai movimenti coreografici di Giulia Staccioli (che è l’anima della famosa Compagnia Kataklò Athletic Dance Theatre, oltre che moglie di Andrea Zorzi), va in scena mercoledì 14 febbraio alle 21 al Politeama Dianese di Diano Marina e giovedì 15 febbraio alle 21 al Teatro Ariston di Acqui Terme (biglietti in vendita sui siti dei rispettivi teatri, oppure al botteghino nel consueto orario di apertura del cinema; informazioni al numero 0183 495930 per il Politeama Dianese; informazioni al numero 0144 58067 per il Teatro Ariston di Acqui).

“Fu la prima volta in cui il nostro sport fu così tanto seguito, ma il difficile fu poi riuscire a gestire tutto questo successo - prosegue Zorzi - Vincemmo due campionati del mondo e tre campionati europei e, in poco tempo, ci ritrovammo a essere delle star. Anche se non riuscimmo mai a salire sul gradino più alto delle Olimpiadi, né a Barcellona né ad Atlanta. Ho ripensato tanto a questi momenti, grazie allo spettacolo, ma adesso sono tranquillo, molto più tranquillo di prima e penso che quelle sconfitte, comunque, ci abbiano unito per sempre”.

Zorzi, che aveva lavorato nella compagnia della moglie, “ma principalmente come tecnico”, si è ritrovato ne ‘La leggenda del pallavolista volante’ a fare l’attore “per la prima volta. Subito ho cercato d’imparare il copione, poi mi sono affidato alla sapiente guida di Beatrice e Nicola. A teatro ho capito che non bisogna controllare le emozioni, come durante una partita. Qui, le emozioni bisogna che escano. E poi, certo, la preparazione che dà lo sport praticato a livello professionistico vale in quasi tutti gli altri campi della vita”. Anche oggi certi sport diventano popolari, grazie alle vittorie: “Ma è diverso. Adesso si parla moltissimo di Sinner e del tennis. Ma c’è un’enorme polarizzazione sul singolo evento, anche perché le persone vivono in un continuo tourbillon di informazioni e nozioni. Ai nostri tempi, riuscimmo a durare per dieci anni, c’era una maggiore stabilità anche nella considerazione da parte delle persone”.

Una cosa è sicura: lo sport a teatro funziona, specie se è grande sport, come la storia di Zorzi, degli azzurri di Velasco e dei loro trionfi. “Siamo in tour da 250 repliche. Ogni sera è come se tutto fosse diverso. E, alla fine, è come se dovessi scendere in campo. La palla c’è: come quando giocavo per davvero”.

LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

‘La leggenda del pallavolista volante’ è uno spettacolo che conta oltre duecentocinquanta repliche in tutta Italia, in cui lo sport incontra il teatro e si fa metafora della vita: Andrea Zorzi detto ‘Zorro’ - il pallavolista due volte campione del mondo e tre volte campione europeo con l’indimenticabile Nazionale di Julio Velasco - sale per la prima volta sul palcoscenico e, grazie alla penna e alla regia di Nicola Zavagli, ci racconta la sua grande avventura. Attorno a lui, la verve esplosiva dell’attrice Beatrice Visibelli disegna un paesaggio narrativo carico di ironica allegria, dando vita alla moltitudine di personaggi che hanno accompagnato la vita e la carriera di questo autentico mito dello sport italiano.

Un pallone sgualcito diventa il volante che il padre impugnava durante i molti chilometri percorsi nella sua vita d’autista. Le panche dello spogliatoio, dove ci si confrontava, si discuteva e si finiva spesso per litigare, si tramutano nel letto dove un adolescente febbricitante cresceva troppo e sognava di trovare una ragazza. Lo spazio del palco si trasforma in un campo da pallavolo, per rivivere le azioni mozzafiato scolpite nella memoria di tutti, le vittorie leggendarie e le sconfitte ancora brucianti.

Ed ecco dipanarsi un affresco teatrale dove la vicenda personale s’intreccia alla storia e al costume, dove la luminosa carriera di uno sportivo viaggia attraverso la cronaca e la storia di un Paese: dalla campagna veneta degli anni Settanta ai nostri giorni, dai racconti di un’adolescenza complessata, alla formazione di uno sportivo e poi di un campione.