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Videogallery | 09 febbraio 2024, 08:00

Lingua dei segni in Consiglio Comunale, ecco Nadia e Alessandra che ogni martedì lavorano per garantire questo servizio (Video)

“Ai sordi non sono accessibili numerosi servizi, c’è ancora tanto da fare. Con le espressioni del viso riusciamo a tradurre anche le parti più concitate. Ci fermano per dirci: ti abbiamo vista in tv”

Lingua dei segni in Consiglio Comunale, ecco Nadia e Alessandra che ogni martedì lavorano per garantire questo servizio  (Video)

Seguono il Consiglio Comunale con attenzione e professionalità traducendo nella lingua dei segni ogni fase della discussione in Sala Rossa.

Ma chi sono queste professioniste e che lavoro si nasconde dietro alla figura dell’interprete di lingua dei segni? Cercando di dare una risposta a questa domanda abbiamo incontrato Nadia Priskic e Alessandra Barbieri, due delle traduttrici che ogni martedì sono impegnate a Tursi.

Che percorso di studi avete fatto per diventare traduttrici?

“Ai nostri tempi abbiamo dovuto frequentare un corso di lingua dei segni suddiviso in un primo e in un secondo livello - ci spiegano - Successivamente abbiamo frequentato un corso per interpreti fuori Genova dove abbiamo preso la qualifica. Tutto questo percorso è avvenuto tra il 1997 e il 1998, da quel momento abbiamo continuato comunque la nostra formazione. Facciamo parte dell’Anios (l’associazione interpreti di lingua dei segni) che prevede al suo interno una formazione costante con crediti da raggiungere per poi avere l’attestato di qualità del mese. 

Anios nasce proprio con la finalità di dare valore alla figura dell’interprete
di lingua dei segni e per garantirne professionalità. Questo viene portato avanti innanzitutto con una selezione all’entrata in associazione e poi, una volta associati, con un programma di formazione continua con crediti obbligatori nel triennio, regolati dal regolamento per la formazione continua e dalla relativa tabella dei crediti. 

“Oggi il nuovo percorso di formazione prevede i primi due livelli di corso base di lingua dei segni, un terzo livello di specializzazione e recentemente è stato aggiunto un quarto livello. Ci sono infine due percorsi differenti che sono uno per diventare interprete di lingua dei segni oppure l’altro di assistente alla comunicazione”.

Un lungo percorso per un duro lavoro che Nadia e Alessandra portano avanti ormai da quattro anni: 

“Noi siamo subentrate ad un altro team, siamo qui in Consiglio Comunale dal 2021”.

Ogni quanto vi date il cambio?

“C’è un tempo stabilito tra colleghe, di solito sono circa 20 minuti. Possono sembrare pochi ma in Consiglio Comunale sono intensi perché il ritmo è piuttosto elevato ed è necessario cambiare frequentemente”. 

Come si rendono attraverso i segni le fasi più concitate?

“Noi traduciamo tutto, anche le parti più concitate, la LIS è una lingua che riesce a esprimere tutto a 360 gradi quindi anche nelle parti concitate, con l’espressione del viso e il movimento, traduciamo anche l’atmosfera che si crea all’interno del Consiglio, non solo quello che viene detto”. 

Avete un riscontro rispetto al vostro lavoro?

“Nel mondo dei sordi siamo conosciute, si tratta di una realtà che non è tanto grande. Genova non è tanto grande quindi ci conosciamo tutti. È capitato che qualcuno in giro ci fermasse per dirci di averci visto in televisione”. 

Rispetto a questa fragilità pensate che gli enti pubblici possano e debbano fare di più?

“Ai sordi non sono accessibili numerosi servizi, è necessario ideare dei progetti di accessibilità ad esempio negli ospedali o negli uffici pubblici, nella scuola. C’è ancora tanto da fare”.

Marco Garibaldi

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