Attualità - 03 febbraio 2024, 08:00

Sarà perché li amiamo: tutta l'attesa di Genova per i Ricchi e Poveri al Festival

La band sarà tra i big in gara all'edizione numero settantaquattro della kermesse canora che si aprirà martedì prossimo al Teatro Ariston di Sanremo

Sanremo, febbraio 2020.

La Riviera dei Fiori torna ad avere gli occhi puntati addosso e celebra la musica con il settantesimo Festival della Canzone Italiana, dall’altra parte del mondo sale la preoccupazione per un virus sconosciuto ma tutto appare lontano, sfocato.

Nitida invece è la l’attesa per quello che succede sul palco dell’Ariston e milioni di spettatori sono incollati allo schermo della tv. Diodato, poi vincitore, canta una ballad emozionante, “Fai rumore”, i Pinguini Tattici Nucleari riempiono le radio con ‘Ringo Starr’, mentre i social si scatenano tra un Piero Pelù versione ladro di borsette e un duo Bugo - Morgan con quest’ultimo intento a cantare ‘Le brutte intenzioni, la maleducazione…’.

Ma il Sanremo dell’epoca A.C., Ante Covid (non ce ne voglia nessuno) è anche il festival che ha celebrato un gruppo capace di fare la storia della Musica italiana, quella con la M maiuscola.

A cinquant’anni dall’esordio che gli era valso un secondo posto con ‘La prima cosa bella’, tornano a Sanremo i Ricchi e Poveri.

Un evento che segna la reunion di Angelo Sotgiu, Angela Brambati e Franco Gatti con Marina Occhiena e che vuole omaggiare il quartetto prima e trio poi capace di imporsi nel panorama musicale mondiale con i suoi brani leggeri ma mai banali.

L’occasione è di quelle importanti: Angelo e Franco sono elegantissimi nelle loro giacche, Angela e Marina sembrano aver ritrovato una lontana sintonia sorridendosi e cantando guancia a guancia.

Alle prime note dell’esibizione, annunciata in coro da Amadeus e da Fiorello, il pubblico è in piedi: trattenersi è impossibile tanto che le prime file del teatro, solitamente occupate da autorità e ‘personaggi illustri’ della kermesse, in pochi istanti stanno battendo le mani a tempo.

È la consacrazione, l’ennesima per la verità, di quei quattro ragazzi che alla fine degli anni Sessanta, da Nervi, sono partiti per conquistare il mondo.

A scoprirli e dar loro il giusto appeal fu Franco Califano, uno dei compositori e parolieri più importanti del nostro Paese. Lui ne decise il look, ne plasmò l’identità e li consegnò al pubblico che nei loro volti ritrovò un dettaglio, una smorfia, un movimento capace di renderli familiari, di rappresentare la società di quegli anni.

Tutti erano i Ricchi e Poveri.

Una carriera che ha visto il gruppo partecipare al festival per dodici volte e che, per il settantaquattresimo festival, li ritrova a trentadue anni dall’ultima volta.

Certo, un ritorno un po’ più difficile perché Franco, nell’ottobre del 2022 è mancato. E forse, anche per lui, ritiratosi anni fa e salito sul palco a cantare solo in occasione dell’anniversario, che Angelo e Angela tornano a Sanremo.

Lo faranno con ‘Ma non tutta la vita’, un brano che è un invito a lasciarsi andare, a cogliere l’attimo per inseguire quel che si desidera. 

L’emozione di tornare in gara, lo hanno già detto in diverse occasioni, è la stessa degli inizi, così come lo stesso è l’entusiasmo che li ha sempre accompagnati.

Ne sono successe di cose da quel 1970 (prima, per la verità) che fare una sintesi è difficile, basti pensare allo straordinario successo di ‘Sarà perché ti amo’, brano del 1981 che li vide alla prima uscita come trio e che finì in testa alle classifiche di mezza Europa per gli otto mesi successivi raggiungendo ben sette milioni di copie vendute; o, ancora, alla vittoria sanremese del 1985 con ‘Se m’innamoro’, premiata anche col Telegatto d’Argento.

Amati dai fan della prima ora, cantati oggi dai più giovani che su Spotify li premiano con milioni di stream, i Ricchi e Poveri continuano a essere un esempio capace di abbracciare le generazioni perché, in fondo, se c’è confusione ‘sarà perché ti amo’.