Attualità - 01 febbraio 2024, 18:21

Energia, progetti e innovazione, la ricetta di Ilaria Bonacossa per il ‘suo’ Palazzo Ducale

La neo direttrice si presenta alla città: “La qualità premia. Continueremo ad aprirci alla città e a essere una piazza culturale che forma i cittadini”

Un ‘primo giorno di lavoro’ speciale, con il benvenuto delle istituzioni e la presentazione alla città, quello di Ilaria Bonacossa, nuova direttrice di Palazzo Ducale che proprio nel Salone del Maggior Consiglio ha fatto il suo ingresso ufficiale.

Un salone gremito, segno dell’interesse e dell’attenzione sempre crescente verso il mondo della cultura nel suo senso più ampio.

Bonacossa, scelta dal Consiglio Direttivo dopo una selezione che ha ristretto la rosa dei candidati, ritorna così a Genova, città dove aveva lavorato in passato come direttrice del Museo di Arte contemporanea di Villa Croce, incarico ricoperto dal 2012 al 2016.

“L’obiettivo - racconta la neo direttrice - è quello di continuare a portare palazzo Ducale a essere il centro della vita culturale, non soltanto di Genova e della Liguria, ma a livello nazionale. Facendo una battuta, se ora si cerca on line Palazzo Ducale, il primo risultato è quello di Venezia; magari, se lavoriamo bene, fra qualche anno sarà quello di Genova. L’idea è quella di continuare a mettere energia e progetti, aprendosi all’innovazione, al futuro, ma anche tenendo fede a quelle che sono le forze di questo luogo come i festival, le rassegne, i libri. C’è la capacità di aprirsi alla città ed essere una piazza culturale che forma i cittadini, questo è strategico per Palazzo Ducale e bisogna continuare a lavorare in questa direzione”.

L’intento è chiaro: raccogliere l’eredità di Luca Borzani prima e di Serena Bertolucci poi, aprendo gli spazi alla città e continuando a rendere Palazzo Ducale centrale nel panorama culturale genovese e non solo. Lo testimonia la visione che Bonacossa accenna per quanto riguarda i progetti futuri che la vedranno protagonista, a partire dalla mostra su Berthe Morisot, la prima donna impressionista, che sarà allestita il prossimo autunno insieme alla città di Nizza e inserita nel programma ufficiale delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Impressionismo.

“Le mie linee guida - conclude - sono legate alla qualità dei progetti, perché fare progetti di qualità paga; la continuità del lavoro; il digitale, certo, non solo come forma d’arte ma come un investimento strategico per la promozione, per il sito, per l’engagement dei visitatori. A questo si unirà la valorizzazione di Palazzo Ducale come icona architettonica e storica e non soltanto come sede di mostre”.

Beppe Costa, presidente della Fondazione Palazzo Ducale ha poi ribadito come la grande esperienza di Bonacossa e la conoscenza del territorio siano un valore aggiunto: “Oltre l’esperienza nell’arte, Ilaria ha grande esperienza nella gestione di strutture e darà nuova vita a questo palazzo. Siamo totalmente in sintonia su quello che vogliamo che è dare maggiore conoscenza e apertura a tutte le istanze possibili, non solo artistiche”.

Presenti anche il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, in qualità di assessori alla Cultura per il Comune e per la Regione.

“Il futuro di Palazzo Ducale è roseo - commenta il governatore - tanto perché la direttrice è donna, quindi è un colore che si attaglia alla scelta che è stata fatta in modo sapiente dalla commissione che ha affiancato il Consiglio d’Amministrazione e dal Consiglio stesso. Per la nuova direzione, possiamo dire ‘welcome home’. È già stata a Genova, ha avuto esperienze importanti in giro per l’Italia e per il mondo, credo posa fare un’ottima sintesi della conoscenza del territorio con le migliori esperienze per sostenere il Ducale che sempre più punta a essere il centro e il motore della cultura, non solo genovese, ma anche a livello regionale e per la promozione del nostro territorio”.

Tanti i punti che costituiscono la rete attorno all’antica dimora dei Dogi a parte dai musei, comunali e statali, passando per le grandi istituzioni della città come il Carlo Felice e il Teatro Nazionale che, ricorda Toti, “ha inaugurato la stagione con il Fantozzi di Livermore. Quello che si chiede è una sempre maggiore internazionalizzazione con la collaborazione di tutto il territorio per costruire un’offerta che vada oltre le mura di questo palazzo. Ovviamente serve tenere alta la bandiera delle grandi mostre che il ducale ospita ormai da molti anni. Quella di Artemisia adesso, ma anche quella in programma sugli impressionisti con la prima pittrice del gruppo. È un compito importante ma credo che si sia nella direzione giusta”.

Il sindaco Bucci, nel dare il benvenuto alla nuova direttrice, aggiunge: “Ho grandi cose da chiederle. Abbiamo dimostrato che il tavolo della cultura funziona ma funziona soprattutto il fatto di lavorare assieme come una rete. Questo ci ha portato a grandissimi risultati. Le chiederò, per il prossimo evento al Ducale, che la coda non arrivi solo in Canneto, ma che vada giù per via San Lorenzo, arrivando al Porto Antico. Questo è solo un modo per dire che abbiamo bisogno di lavorare in rete, offrendo al turista e al cittadino esperienze uniche che ci permettano di alzare il livello culturale della città, che è poi l’obiettivo. Questo serve a tutti perché dalla cultura dipende l’attività umana e, come tale, la vita della città”.