Gli studenti del liceo scientifico Enrico Fermi a Genova Sampierdarena hanno iniziato un'occupazione dell'istituto durante un'assemblea straordinaria, annunciando l'intenzione di proseguire la protesta fino al 3 febbraio. Organizzata dal collettivo studentesco Osa, attivo anche tra i minorenni, questa è la prima occupazione nel capoluogo ligure dall'inizio dell'anno scolastico e una delle prime in Italia.
“No al modello di scuola-azienda, stop alle politiche urbanistiche unicamente atte all’ottimizzazione della produttività, stop all’invio di armamenti e alla partecipazione dell’Italia negli scenari bellici mondiali, a favore di un maggiore stanziamento di fondi pubblici nell’istruzione e nella sanità”, scrivono gli studenti.
Le motivazioni dell'occupazione sono diverse: gli studenti sollevano questioni legate all'ambito scolastico-formativo, come l'abolizione del programma di alternanza scuola-lavoro, la richiesta di spazi aggregativi, e l'opposizione al modello di scuola-azienda. Tuttavia, la protesta si estende anche a temi più ampi, tra cui le scelte urbanistiche del Comune per Sampierdarena e Valpolcevera, nonché questioni internazionali come gli scontri a Gaza e l'ipotesi di un intervento militare italiano nel Mar Rosso.
La protesta è guidata dal collettivo Osa e rappresenta la prima occupazione in un liceo genovese dall'inizio dell'anno scolastico. Gli studenti cercano di attirare l'attenzione sulle loro richieste, che spaziano dall'ambito locale a quello internazionale, esprimendo un forte rifiuto del modello educativo attuale e puntando a un'impegno maggiore in favore dell'istruzione e della pace.
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